Il concept Tresor di Renault svelato a Parigi

Caccia al Tresor, il concept dal design avveniristico che anticipa il futuro Renault

di Sergio Troise
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PARIGI - Il Mondial de l’Automobile è un appuntamento irrinunciabile per le Case francesi, ma lo è in particolare per Renault, che a scadenza biennale (per via dell’alternanza con Francoforte) presenta nella rassegna casalinga il meglio della gamma e la sua visione del domani. Nell’edizione 2016 da poco conclusa, l’azienda della Losanga ha esposto ben 34 veicoli su uno stand di 4.000 metri quadri, il più grande del Salone. Regina di quest’area espositiva è stata la Trezor, avveniristica concept car che illustra lo stato dell’arte della ricerca avanzata di Renault e la sua visione del futuro della mobilità. Una visione concentrata sullo sviluppo del design (dal 2014 balzato al primo posto tra le motivazioni d’acquisto dei modelli del brand in Europa), ma anche, se non soprattutto, sulla motorizzazione elettrica e sulla guida autonoma. L’attenzione al design è legata – com’è facile immaginare – alla svolta stilistica imposta da Laurens van den Acker, il designer olandese che ha letteralmente cambiato i connotati alla gamma.

Il nuovo corso inaugurato da Trezor spalanca dunque le porte ad un vero e proprio “design alla francese” e alla “vita facile” a bordo delle auto del futuro. In che cosa consistano queste scelte di fondo lo indicano i contenuti del concept. Che prefigura una GT a due posti, bassa e profilata, dalle forme aerodinamiche (Cx 0,22), costruita in carbonio, per sottolineare l’esigenza di alleggerire al massimo le auto, senza per questo perdere in rigidità. Soprattutto, la Trezor è spinta dal motore elettrico con cui Renault ha dominato due stagioni in Formula E, il campionato FIA riservato alle monoposto a emissioni zero. Con una potenza di 260 kW/350 cv e una coppia di 380 Nm, consente di passare da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi. Le batterie sono due, ciascuna con proprio sistema di raffreddamento, ottimizzato da una presa d’aria a geometria variabile sul cofano, e sistemate una davanti, l’altra dietro, per assicurare la migliore ripartizione dei pesi. Dalla Formula E è mutuato anche il sistema di recupero dell’energia in frenata.

Negli interni, tecnologici e raffinati (grazie a una costruzione artigianale che non esclude il ricorso a pelli e legni pregiati) spicca un volante di forma rettangolare, che libera il campo visivo e si ricollega al mondo della F1. Dotato di tre schermi, prefigura una nuova visione dei cruscotti Renault, utilizzando tra l’altro le più recenti soluzioni per l’alta definizione, sostenute dalla tecnologia OLED (Organic Light Emitting Diode).
Come ormai su tutte le Renault di ultima generazione, il concept Trezor prevede il ricorso al sistema Multi-Sense, che dà accesso a diverse modalità di guida. In questa versione avanzata c’è anche l’opzione “guida autonoma”, che prefigura la visione di Renault su questo versante della mobilità, in gran parte ancora da scoprire.

Il passaggio dalla guida umana a quella robotizzata viene segnalato all’esterno da indicatori luminosi. All’interno, il volante cambia forma, estendendosi in larghezza e, come in uno schermo cinematografico, la mutazione simboleggia l’entrata in scena della guida autonoma. Quando sarà possibile tutto ciò? Per ora – come è noto – mancano normative aggiornate in materia, ma a Parigi è stato assicurato che «la strategia Renault prevede di proporre, dopo il 2020, una tecnologia senza occhi/senza mani in totale sicurezza su modelli per il grande pubblico, a prezzi accessibili».
 

 

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Domenica 6 Novembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 07-11-2016 22:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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