Lexus LBX

L’audacia Lexus: LBX è un’auto europea. Il brand di lusso del guppo Toyota entra nel segmento dei Suv compatti

di Giampiero Bottino
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Sfidare lo status quo e rompere gli schemi è da sempre un elemento fondante del Dna Lexus, il marchio di lusso di Toyota spesso capace di riscrivere le regole del gioco in termini di qualità, affidabilità e cura costruttiva.
Una ricetta che ne ha fatto un protagonista di assoluto prestigio nella fascia superiore del panorama automobilistico mondiale, ma che evidentemente non ha tolto la voglia di osare, di avventurarsi in territori finora inesplorati come quello dei Suv compatti che, soprattutto in Europa, rappresentano un prodotto ambito da una sempre più vasta platea di clienti.

L’impresa è stata affidata a un modello capace di riproporre in dimensioni più contenute tutte le imprescindibili caratteristiche Lexus. È nata così la LBX, acronimo di “Lexus Breakthrough Crossover”, nome che definisce un prodotto di svolta, se non addirittura rivoluzionario, almeno per la tradizione della Casa.
Il nuovo corso trova espressione in un linguaggio stilistico meno ricco di spigoli, più sobrio e lineare, e anche per questo forse più vicino ai gusti europei, rispetto al quale ci avevano abituato le altre proposte a ruote alte del marchio che si trova ad avere così una delle offerte più complete della categoria, visto che la nuova arrivata si aggiunge alle UX, disponibile anche in versione 300e “full electric”, NX e RX che nel 1997 segnò l’ingresso del costruttore nel mondo dei Suv. In un settore come quello automobilistico, nel quale le sinergie rappresentano spesso la chiave del successo, il progetto LBX non fa eccezione: la vettura nasce infatti sulla stessa piattaforma Ga-B, della Toyota Yaris Cross che ha già incontrato il gradimento del pubblico europeo e che potrebbe aiutare la “cugina” premium a conquistare un pubblico più giovane, facendo breccia anche tra coloro che non avevano mai preso in considerazione una Lexus.

La piattaforma è stata modificata per soddisfare specifiche severe in termini di baricentro basso, carreggiate larghe, sbalzi ridotti ed elevata rigidità della struttura. Che sia premium, e come tale indiscutibilmente Lexus, lo testimoniano molti dettagli tecnici ed estetici, dalla scelta del materiali in larga parte eco-compatibili al disegno del frontale che, pur richiamando i tradizionali canoni stilistici, mostra una personalità propria con la griglia trapezoidale senza cornice, che abbandona la tradizionale forma a clessidra, e con il nuovo disegno dei fari nei quali luci diurne e indicatori di direzione sono integrati in unità che assolvono entrambe le funzioni. Sotto l’aspetto dinamico, il sistema Premium Hybrid Lexus è stato potenziato a 136 cv ed è stato riprogettato in tutti i componenti, dal 3 cilindri 1.5 a benzina alla nuova batteria bipolare al nichel metallo idruro che permette di viaggiare in solo elettrico più a lungo e a maggiore velocità. Premesse incoraggianti, conoscendo il know-how del gruppo nipponico, ma che solo la strada consentirà di verificare. E questo richiede pazienza perché, come vuole una tendenza sempre più diffusa, l’anteprima mondiale è stata celebrata con largo anticipo sulla “entrata in servizio”. La Lbx andrà infatti in produzione alla fine del 2023, per arrivare – con un listino ancora top secret – nelle concessionarie europee e di altri mercati selezionati all’inizio dell’anno successivo.

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Venerdì 30 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 11:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA