Volvo EX30

Volvo, piccola al top: la tecnologica EX30 apre una nuova era

di Giampiero Bottino
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A fare del 2024 un anno da ricordare nella storia Volvo contribuisce il debutto commerciale della EX30 che della rivoluzione in cui è impegnato il brand può essere considerata la bandiera per le novità tecnologiche, ma soprattutto concettuali. Essa le porta con sé e ne hanno fatto l’apripista della svolta verso la mobilità sostenibile che entro il 2025 metterà sul mercato solo vetture elettrificate, equamente suddivise tra ibride ed elettriche pure, per arrivare nei cinque anni successivi a produrre esclusivamente queste ultime. 
A questa categoria appartiene la nuova arrivata, realizzata sulla piattaforma elettrica Sea della cinese Geely, nella cui orbita Volvo gravita dal 2010 e che si occupa della produzione nella fabbrica di Zhangjikou, alla quale nel 2025 è destinato ad affiancarsi l’impianto belga di Ghent.

Tra i tanti primati rivendicati da questo modello c’è anche quello di vettura più compatta (è lunga 4.233 mm) mai proposta dal costruttore svedese, nonché – dato significativo ai fini della transizione energetica – quella con la più bassa impronta di CO2. Inedito e innovativo è anche l’approccio progettuale, incentrato sulla massima integrazione possibile tra i vari componenti e sulla scelta di contenuti tecnologici tanto essenziali, quanto evoluti e intuitivi. Una filosofia che ha portato alla rinuncia a soluzioni fino a ieri ritenute praticamente insostituibili: dall’abitacolo del Suv compatto svedese sono infatti praticamente spariti sia i comandi analogici (unici superstiti, gli interruttori dei finestrini), sia il tradizionale cruscotto di fronte al guidatore. Le sue funzioni sono state trasferite all’ampio display verticale da 12,3 pollici che svetta al centro di una plancia insolitamente sgombra e che consente di gestire numerose funzioni con la semplicità garantita dalla comprensione del linguaggio naturale. Brillante e piacevole alla guida, il Suv a emissioni zero di Goteborg si presenta con grandi ambizioni che – secondo il presidente di Volvo Italia Michele Crisci – potrebbero portarlo a quest’anno a valere il 20% delle immatricolazioni di marca (previste in 22.600 unità), con i livelli di allestimento Core, Plus e Ultra e due motorizzazioni: Single Motor da 272 cv a trazione posteriore (anche in versione Extended Range) che parte da 35.900 euro e Twin Motor Performance da 428 cv proposto solo nei due allestimenti più alti a partire da 47.700 euro.

A confermare i legami con la Cina e la determinazione della strategia “green” contribuisce un’altra novità, inizialmente riservata ai clienti che vivono al di là della Grande Muraglia, ma pronta ad attaccare anche mercati dove potrebbe rivitalizzare la nicchia, oggi piuttosto pigra, dei minivan premium: la EM90 è una monovolume di taglia non ancora comunicata, ma più che generosa (i sedili della seconda e terza fila possono trasformarsi un un comodo letto a due piazze), con 272 cv e una potente batteria da 116 kWh che promette, secondo lo standard cinese Cltc più “generoso” del nostro Wltp, un’autonomia che sfiora i 740 km.

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Mercoledì 27 Marzo 2024 - Ultimo aggiornamento: 11-04-2024 19:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA