La quarta generazione di Range Rover impegnata sulle dune del deserto

Fascino british: Sua Maestà Range IV,
il salotto inglese non si ferma più

di Sergio Troise
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MARRAKECH - Soltanto cinque anni fa, forse, pochi avrebbero scommesso sul futuro di Land Rover, glorioso marchio britannico tormentato da una crisi gravissima e passato – assieme a Jaguar – nelle mani del gruppo indiano Tata. E invece gli investimenti su ricerca e sviluppo sono stati ingenti. L’Evoque è un successo straordinario. E per la “sorella maggiore”, ovvero la nuova Range Rover, storica regina del fuoristrada di lusso, non si è badato a spese: 370 milioni di sterline investiti per riaffermare nel mondo un primato che è diventato leggenda. Hai voglia di lanciare sfide: panzer tedeschi, samurai giapponesi e intrepidi coreani sanno che il punto di riferimento, nel settore, resta Sua Maestà la Range. Un concentrato di forza e bellezza, muscoli e charme, difficilmente imitabile.

Prodotta nello stabilimento inglese di Solihul,
la Range Rover di quarta generazione è dunque pronta a debuttare sul mercato globale (sarà commercializzata in 170 Paesi), con credenziali assolutamente in linea con una tradizione di successi che affonda le sue radici nelle memorabili imprese della Range I e delle sue eredi: autentiche antesignane dei Suv, che in quarant’anni hanno superato le prove più impervie, dall’attraversamento del Sahara al guado delle impenetrabili paludi del Darien Gap, tra Panama e Colombia, dalla prima traversata circumpolare del mondo ai passaggi lungo i picchi delle Montagne Rocciose, fino alla partecipazione ai massacranti rally-raid come il Camel Trophy, la Londra-Sydney, la Parigi-Dakar.

La nuova Range si segnala per lo stile magnificamente aggiornato,
ma non solo. Il peso ridotto è la sua arma segreta. E’ infatti il primo Suv al mondo con struttura monoscocca leggera interamente in alluminio. Il peso, di ben 420 chili inferiore rispetto a quello del modello che va a sostituire (si è passati da 2580 a 2160 kg), consente di ridurre consumi ed emissioni e migliora di molto la dinamica di marcia, sia su percorsi stradali sia in fuoristrada. L’efficienza risulta dunque al top. Ma di alto livello, come detto, resta anche lo stile, figlio di un design che esalta valori estetici ed aerodinamici, senza tuttavia tradire i classici stilemi di quella che rimane una “vera” Range: bella, elegante, confortevole, sofisticata e capace di affrontare qualsiasi percorso.

Le qualità fuoristradistiche della Range IV sono fuori discussione: le abbiamo sperimentate in Marocco, tra la costa di Essouira, l’entroterra di Marrakech, le alture del Monte Atlas (oltre 3000 metri di quota), su dune sabbiose, ghiaia, asfalto, mulattiere, pietrisco, roccia. C’è mancato soltanto il guado, ma i responsabili della Casa dichiarano capacità di attraversamento fino a 900 mm. Da record anche la capacità di traino: 3500 chili. Il Terrain Response-2, evoluzione del noto sistema automatico che adatta l’auto a qualsiasi tipo di fondo, esalta le doti della trazione 4x4. Sviluppato da un team di specialisti, presenta una modalità automatica che si avvale di sofisticati sistemi in grado di analizzare le condizioni di marcia per selezionare il programma più adatto. Il sistema, tra l’altro, è in grado di suggerire cosa è meglio fare: ad esempio se inserire le ridotte o variare l’altezza da terra. E’ così che, manovrando su un pulsante, ce la siamo cavata due volte, quando siamo rimasti insabbiati nelle dune e siamo riusciti a liberarci facilmente. Impressionante anche l’agilità dimostrata nel fuoristrada estremo, tra spuntoni di roccia e vuoti grandi come voragini. Basta inserire le ridotte (schiacciando un pulsante) e… mettere le ruote al posto giusto. A quel punto uscire dagli impicci è quasi un gioco da ragazzi.

Le dimensioni della “regina del fuoristrada” sono importanti:
è lunga infatti quasi cinque metri (4,99 per la precisione), larga 2,07, alta 1,83. Misure, come abbiamo visto, che non compromettono l’agilità e che, invece, assicurano spazi interni da autentica ammiraglia. La “qualità della vita” a bordo della nuova Range è infatti superiore a qualsiasi aspettativa: guidatore e passeggeri si sentono magnificamente a proprio agio, in un abitacolo confortevole. Il passo è più lungo di 42 mm e lo spazio per le gambe delle sedute posteriori è aumentato di 118 mm. Impreziosiscono gli interni materiali pregiati, in cui pelle e legno di qualità prevalgono. La configurazione è a scelta del cliente, a quattro o cinque posti: nel primo caso un vano centrale tra le sedute (tutte regolabili) può contenere anche un frigo. Enorme il vano bagagli (ad apertura automatica): va da 909 a 2030 litri. Sorprendenti la silenziosità e l’assenza di vibrazioni, all’avanguardia il sistema audio con 29 altoparlanti. Tra i tanti optional, spiccano il tetto panoramico, le pedane elettriche, la possibilità di scegliere cerchi da 19 a 22 pollici.

Al volante la posizione di guida è piuttosto rialzata.
La visibilità è ottima, l’accesso ai comandi semplificato, grazie anche alla riduzione del 50% dei pulsanti. Su due display ad alta risoluzione, da 12,3 e 8 pollici, sono distribuiti strumentazione e pannello touch-screen per l’infotainment e le funzioni secondarie. Il servosterzo elettrico risulta ottimo in manovra e nella guida in offroad, ma poco reattivo nei cambi di direzione in velocità, su strada asfaltata. Aiutano a salvaguardare l’equilibrio dinamico il sistema di controllo del rollio e la stessa base telaistica, con sospensioni pneumatiche forgiate in alluminio. Da primato l’escursione delle ruote (260 mm avanti e 310 dietro), che giova nei passaggi offroad più impegnativi.

Le motorizzazioni disponibili sono tre: la scelta è fra un propulsore a benzina (V8 5.0 litri Supercharged da 510 cv) e due diesel (V8 4.4 litri da 339 cv e V6 TDI 3.0 litri da 249 cv/600 Nm), tutti abbinati ad un cambio automatico a 8 marce, che si avvale anche del comando manuale con paddles al volante. Il motore più adatto al mercato italiano è il nuovo V6 turbodiesel, per il quale i tecnici inglesi hanno adattato la potenza alle esigenze fiscali del nostro mercato, riducendola a 249 cv, limite invalicabile se si vuole evitare l’obbligo di pagare il superbollo. Ciò non ha compromesso le prestazioni, che restano molto vicine a quelle del V8 (il passaggio da 0 a 100 km/h avviene in 7,9 secondi), tenendo sotto controllo consumi ed emissioni. Nonostante una eccellente reattività a tutti i regimi (garantita anche da due turbocompressori sequenziali paralleli), il V6 riduce i consumi del 22% (7,5 l/100 km) e, grazie anche allo Stop/Start, contiene la produzione di CO2 (196 g/km). Entro il 2013 arriverà anche una versione ibrida (diesel/elettrica) con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale e limitare la CO2 a 169 g/km.

Le prime consegne avranno inizio a dicembre. L’auto è dunque già ordinabile nelle concessionarie italiane, con prezzi compresi tra 91.500 e 130.200 euro. Di questi tempi (mercato in crisi, recessione incombente), sembrerebbe difficile sbilanciarsi in ottimistiche previsioni. Ma in casa Land Rover non manca una certa fiducia, legata agli ottimi risultati commerciali registrati finora anche in Italia. Dove nei primi nove mesi dell’anno l’incremento delle vendite è stato del 31,5%. Un po’ meno del consuntivo europeo e mondiale, che ha registrato crescite del 41%, con 249.414 unità immatricolate in dieci mesi su scala globale, ma comunque quanto basta per prevedere una chiusura del 2012 in netta controtendenza con l’andamento del mercato italiano.

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Sabato 17 Novembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 03-02-2013 07:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA