La linea sfuggente della nuova Mini Paceman che deriva dalla Contryman

Mini Paceman, grandi sorprese:
ecco la prima Sport Activity Coupé

di Giampiero Bottino
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MAJORCA - La Countryman rinuncia a due porte, a due motori - i meno potenti - e a due ruote motrici (ancora disponibili, ma solo in opzione), passa dal chirurgo estetico uscendone con una linea molto più snella, e il gioco è fatto: il primo Suv della Mini si trasforma in Paceman, la prima SAC (Sport activity coupé) nel segmento delle compatte premium.

Versatilità.
In effetti, la ricerca di una nuova personalità è sembra conclusa con risultati positivi. La presenza di due sole porte e il tetto che spiove in modo molo evidente verso la coda giustificano la definizione di coupé, mentre le dimensioni generose (per una Mini), rimaste pressoché immutate, con l'altezza diminuita solo di un paio di centimetri, contribuiscono a conservare una presenza importante su strada e la sensazione di una vettura polivalente. A differenziarla esteticamente dal resto della gamma contribuisce il fatto che si tratta della prima Mini a presentare dei gruppi ottici posteriori ad andamento orizzontale anziché verticale.

Comfort.
In effetti, i ritocchi apportati alle linee della carrozzeria non penalizzano più di tanto la qualità della vita a bordo: chi siede davanti non avverte alcuna differenza, grazie ai sedili comodi e allo spazio più che generoso. Lo stesso non si può dire per chi va ad occupare le due sedute posteriori: la testa - anche per persone di statura medio-alta - arriva appena a sfiorare il padiglione, mentre a soffrire di più sono le ginocchia se chi gli siede davanti ha bisogno di arretrare il proprio sedile. Il vero problema per chi siede dietro, semmai, è entrare e uscire dalla vettura, soprattutto quando l'agilità dei vent'anni è solo un lontano ricordo, nonostante le portiere allungate rispetto a quelle anteriori della Countryman. Adeguato anche lo spazio a disposizione dei bagagli, che parte da 330 litri ma può arrivare a 1080 abbattendo gli schienali posteriori.

Su strada.
Sulle strade dell'isola di Majorca, dall'asfalto quasi sempre liscio come un biliardo, la Paceman non ha certamente deluso, rivelandosi sempre facile e divertente da guidare. La lunghezza superiore a quella delle Mini «normali» non incide assolutamente sul go kart feeling che rappresenta l'essenza stessa del marchio britannico ora di proprietà delle Bmw. Agile e brillante, pronta nelle risposte alle richieste dell'acceleratore, questa Mini dimostra di non usurpare affatto l'appellativo di coupé che le è stato attribuito.

I motori.
Come accennato all'inizio, questo settimo modello della gamma Mini ha perso i due propulsori d'ingresso che caratterizzano la Countryman nelle versioni One. La sua gamma comprende quindi solo le Cooper benzina e diesel sia normale sia S. La benzina è rappresentata dagli 1.6 da 122 e 184 cv con velocità massime di 192 e 117 km all'ora, i turbodiesel sono l'1.6 da 111 cv e il 2.0 da 143 che spingono la vettura rispettivamente fino a 187 e 200 orari.

Gli optional.
Mai come in questo caso gli accessori a pagamento, numerosi com'è abitudine per il marchio britannico, possono trasformare radicalmente la vettura e il suo comportamento. Nel catalogo degli optional rientra addirittura la trazione integrale All4 che nel caso della Countryman equipaggia invece delle vere e proprio versioni autonome. Questo raffinato accessorio a richiesta è disponibile per l'intera gamma a eccezione della Cooper a benzina. Optional è la trasmissione automatica a 6 rapporti con funzione Steptronic che permette anche di gestire manualmente i cambi di marcia: un'alternativa la manuale, sempre a 6 rapporti, che nella prova su strada si è rivelato preciso e dolce negli innesti. Interessante anche lo Sport Button, disponibile per tutti i modelli, che permette di influenzare la risposta del motore e la linea della servoassistenza. E nella Cooper S modifica anche la sonorità, rendendola decisamente più sportiva. Quando è abbinato al cambio automatico, lo Sport Button consente poi di attivare un programma sportivo che riduce i tempi di cambiata.

Il debutto.
In tutta Europa la Mini Paceman sarà disponibile nelle concessionarie dal 16 marzo. Nonostante il grande anticipo rispetto al lancio ufficiale, il listino per l'Italia è già stato definito in tutti i dettagli. I prezzi di partenza sono di 24.500 euro per la Cooper e di 26.200 per la Cooper d (diesel), mentre le due «S» costano rispettivamente 28.950 e 29.950 euro. Se si vuole la trazione integrale, la differenza è di 1.750 euro nel caso della Cooper d e di 1.500 euro per Cooper S benzina e diesel.

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Sabato 17 Novembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 19-01-2013 18:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA