La nuova Cadillac Ats durante il primo test su strada in Germania

Cadillac, al volante della berlina ATS:
il fascino Usa sfida la tecnologia tedesca

di Nicola Desiderio
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FRANCOFORTE - Dimenticare l'America dell'automobile si può, a bordo di una Cadillac ATS, la nuova berlina media del marchio a Stelle e Strisce nata per sfidare le varie Audi A4, BMW Serie 3 e Mercedes Classe C mettendosi sul loro stesso piano in fatto di stile, tecnologia e sportività conditi dell'aura che il nome Cadillac emana. Dimenticate però l'auto mollacciona, multicilindrica e lenta fatta solo per andare dritta perché l'ATS ha dimensioni compatte, è stata progettata negli USA, ma sviluppata su strada in Europa sfruttando a fondo il vecchio tracciato del Nürburgring per raggiungere quell'eccellenza stradale che caratterizza le sue rivali.

Ossessione leggerezza ed equilibrio.
La Cadillac ATS è lunga 4.644 mm e alta solo 1.427 mm con un passo di 2.775 mm. Lo stile è quello Art&Science che ricorda gli aerei Stealth e caratterizza le Cadillac dalla fine del secolo scorso assicurando anche una buona aerodinamica (cx di 0,299). Non mancano citazioni del passato come i fari posteriori verticali sottili che ricordano le celebri pinne, un particolare introdotto per la prima volta proprio sulla Eldorado del 1948 e che ha contribuito al mito del marchio il cui nome cita il fondatore della città di Detroit, Antoine Laumet de La Mothe sieur de Cadillac. La piattaforma sulla quale è basata è completamente nuova, ha come sigla interna Alpha e prevede la posizione longitudinale del motore e l'utilizzo intenso di acciai ad alta resistenza, ma anche di materiali leggeri come l'alluminio e il magnesio. Del primo sono fatti il cofano motore, il telaietto anteriore, i crashbox, alcuni componenti delle sospensioni e persino i montanti delle sospensioni uniti al resto della scocca attraverso un processo di rivettatura e incollaggio. Questo ed altro per limitare la massa di partenza a 1.540 kg e ripartirla in modo perfetto sui due assali.

Sulle orme delle migliori.
Anche il resto dell'autotelaio merita di essere approfondito. Le sospensioni anteriori sono a montante telescopico con perno disaccoppiato e 4 punti di attacco, le posteriori sono invece Multilink a 5 bracci, una prima assoluta su una Cadillac. Il meglio anche per gli ammortizzatori che sono del tipo Magnetic Ride Control, che leggono la strada mille volte al secondo e sono capaci di cambiare la legge di smorzamento in 5 millisecondi variando il campo magnetico del fluido in esso contenuto. Tale sistema, prodotto da Delphi, è utilizzato oggi dalle migliori auto sportive (Ferrari compresa), ma molti non sanno che ha debuttato proprio su una Cadillac. Eccellenza meccanica anche per lo sterzo fornito da ZF, a servoassistenza elettromeccanica con doppio pignone, motore elettrico fissato sulla cremagliera e bracci infulcrati in avanti, la soluzione migliore per la precisione di guida. E per chiudere il cerchio, i freni autoventilanti sono forniti dalla Brembo, con dischi anteriori da 321 mm con pinze in alluminio a 4 pistoncini e posteriori da 315 mm con pinze singole. Volendo, l'ATS può essere gommata anche con coperture più larghe al retrotreno.

Motore potente, meccanica raffinata.
Il motore è un 4 cilindri 2 litri turbo appartenente alla nuova famiglia Ecotec di seconda generazione. Ha una coppia di ben 353 Nm erogati da 1.700 giri/min fino a 5.500 giri/min, regime al quale viene erogata la potenza di 276 cv che ne fa il migliore della sua classe per potenza specifica pari a 138 cv/litro. Tutto in alluminio, ha misure quadre, distribuzione con due alberi a camme cavi azionati da catena e doppio variatore di fase, ed è alimentato ad iniezione diretta con l'apporto di un turbocompressore twin scroll fornito da MHI che soffia a 1,36 atmosfere aria raffreddata da un intercooler aria/acqua. La lubrificazione è a portata variabile e ci sono anche getti di raffreddamento per i pistoni. Per ridurre le vibrazioni, ha due alberi controrotanti e raffinati supporti attivi elettropneumatici in magnesio. Il cambio manuale è un Tremec con volano a doppia massa e la sua presenza è concomitante con quella dello stop&start e del differenziale posteriore in ghisa autobloccante meccanico, una leccornia unica nel segmento. Questo spiega perché la versione con cambio automatico a convertitore di coppia, di costruzione General Motors, pesa 19 kg in meno. Questa trasmissione rappresenta l'unica scelta per la versione a trazione integrale. Il sistema, prodotto dalla BorgWarner, pesa 77 kg ed è basato su un giunto multidisco elettroidraulico che in condizioni normali assegna il 100% della coppia alle ruote posteriori, ma è capace di rovesciare queste proporzioni in modo progressivo e predittivo, anticipando cioè le situazioni grazie all'interazione con la centralina del controllo di stabilità con tutti il suo corredo di sensori.

Un pieno di chip e sicurezza.
Oltre che un compendio di meccanica, la Cadillac ATS è anche un serbatoio di elettronica. Impressionante il corredo di dotazioni di sicurezza con alcune esclusive come il Safety Alert Seat, un sistema brevettato da General Motors che permette di individuare in modo istintivo la posizione delle potenziali fonti di pericolo facendo vibrare diverse zone del sedile del guidatore, in modo selettivo o concomitante. Così, se i sensori avvertono che c'è il rischio di un tamponamento, il sedile vibra da entrambi i lati. Se invece si sta superando inavvertitamente la linea di mezzeria vibra solo a sinistra, a destra se si uscendo dall'altra parte. Stessa cosa anche quando si è attivato il sistema di parcheggio semiautomatico: le vibrazioni, insieme alle immagini della telecamera posteriore e ai sensori, fanno capire dove si rischia di toccare. Tutto senza quei segnali acustici che a volte risultano invadenti. E per la sicurezza non è finita qui perché ci sono 8 airbag (due per le ginocchia di chi siede davanti), il cofano che si solleva automaticamente in caso di urto con il pedone, i sistemi di frenata automatica per la città e il traffico normale, il controllo dell'angolo cieco e quello che indica la presenza di una vettura nel raggio di 30 metri nella zona posteriore.

Si usa come uno smartphone.
Elettronica da primato anche per l'interfaccia uomo-macchina a cominciare dalla strumentazione che presenta, oltre ai quadranti analogici, un grande display multifunzione ad alta definizione con indicazioni mobili e variabili. Avanzatissimo anche l'head-up display: a colori, regolabile in altezza e luminosità e con molteplici informazioni visualizzabili. Praticamente perfetto. Anche qui si parla di una novità che General Motors ha applicato per prima su un'automobile. Ma il pezzo forte è il nuovo sistema infotelematico CUE che si avvale di uno schermo capacitivo da 8 pollici e consente di fare con le dita quelle operazioni alle quali ci siamo abituati su smartphone e tablet, compreso il feedback "aptico" proveniente dai comandi posizionati sul pannello sottostante che, sfiorandone la parte bassa, si solleva scoprendo un vano di 1,8 litri, utile per riporre il telefonino e qualsiasi altro oggetto da tenere lontano dagli occhi altrui. In più c'è anche una delle due prese USB. L'altra è nel bracciolo e non mancano tutte le altre forme di connettività, compreso il Bluetooth con il quale si possono gestire contemporaneamente addirittura 10 dispositivi esterni. Tra le altre funzioni avanzate c'è anche la possibilità di immettere l'indirizzo per la navigazione su una riga sola, come si fa su un normale programma di navigazione su pc, e il sensore di prossimità che attiva il menu non appena si avvicina la mano. Insomma, un passo avanti a tutti anche se qualcosa da perfezionare c'è perché a volte il processore che gestisce il sistema appare un po' lento e la risposta dei comandi non soddisfa.

Lusso discreto, prestazioni evidenti.
Tutta questa cascata di tecnologia viene naturalmente accompagnata dal lusso, percepibile immediatamente, senza però la tradizionale opulenza di una Cadillac ed espressa in modo sincero perché i materiali sono morbidi e soprattutto veri: il legno è legno, il carbonio è carbonio e il metallo è metallo. L'abitabilità è buona davanti, discreta dietro per due persone, con sedili comunque molto comodi mentre il bagagliaio ha un volume di 380 litri, non è estendibile abbattendo il divano posteriore, ma in compenso c'è il vano passante. Molto sportivo il posto guida, con posizione particolarmente bassa, ma generoso nelle regolazioni e con un perfetto allineamento tra volante e pedaliera, antipasto di caratteristiche stradali davvero particolari e di prestazioni che parlano da sole. La ATS infatti raggiunge 240 km/h e raggiunge i 100 km/h in 6 secondi che diventano 5,9 sull'automatica la quale consuma anche qualcosa in meno (8,2 litri/100 km contro 8,6). La AWD si deve "accontentare" di 230 km/h e di uno 0-100 km/h in 6,1 secondi con un consumo di 8,4 litri/100 km.

Ha un carattere che è un po' particolare.
Il motore si avvia con un pulsante ed è in movimento che la ATS mostra tutta la sua personalità di americana cresciuta in Europa. Il motore infatti è molto elastico, spinge bene a ogni regime e dopo i 3.000 giri/min dà il meglio di sé distendendosi fino alla soglia dei 7.000 giri/min con grinta e convinzione, anche con i rapporti superiori innestati tanto che sulle autostrade intorno a Francoforte abbiamo visto il tachimetro superare di slancio i 240 km/h dichiarati. Bene il cambio automatico sia per il comfort sia per la risposta, anche quando viene usato in sequenziale, mentre il manuale ha innesti un po' lunghi e chiede di essere manovrato con fermezza e decisione. Ma è nella dinamica che questa Cadillac sorprende. A parte infatti una certa leggerezza dello sterzo, l'ATS è molto precisa, stabile anche ad alta velocità e stimolante da guidare sul misto per chi ama i piaceri del volante e non si spaventa se il retrotreno, su concessione di un'elettronica piuttosto permissiva, devia qualche volta verso l'esterno regalando certi piaceri dimenticati, soprattutto in presenza del differenziale autobloccante. Questo carattere particolare obbliga a qualche cautela in più sui fondi scivolosi, ma il bilanciamento della vettura e la taratura delle sospensioni ne garantisce sempre il controllo ottimale. Sportivi anche i freni: potenti, ma soprattutto pronti e modulabili. Chi vuole invece il massimo della sicurezza, scelga la versione a trazione integrale la cui guida è sicuramente meno emozionante, ma garantisce tutta la tranquillità del caso esaltando il comfort dell'ATS, ottimo sotto tutti i punti di vista, ma lontano da ogni mollezza americana.

Carattere super. Come il bollo...
La Cadillac ATS arriva sul mercato europeo entro la fine dell'anno e in Italia nel primo trimestre del 2013 con un solo motore, quattro allestimenti (Elegance, Sport Luxury, Performance e Premium) e un prezzo di listino che parte da 39.650 euro. Naturalmente le ambizioni in termini di vendita sono più di qualità che di quantità, anche perché avere 18 kW oltre la fatidica soglia dei 185 kW vuol dire pagare 360 euro di superbollo oltre i 586,95 euro d'ordinanza, un balzello che rende l'americana ancora più esclusiva. Il prossimo anno la gamma si arricchirà di una variante wagon e successivamente ci sarà anche un versione diesel le cui prestazioni saranno sicuramente all'altezza della concorrenza e il cui passaporto sarà italiano con un'anagrafe compresa tra Torino e Cento (FE). Dovrebbe esserci anche una coupé 3 porte. E poi - gli americani lo dicono a mezza bocca - stanno già lavorando a una versione V ad alte prestazioni, con tutta l'ambizione di battagliare anche in quel caso ad armi pari con le varie M3, RS4 e Classe C AMG.

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Martedì 6 Novembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 10-11-2012 19:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA