La 208 ha un frontale che evidenzia il nuovo corso stilistico della casa francese

Il Leone lascia il segno: al volante di 208,
l'erede di una stirpe regina d'Europa

di Giorgio Ursicino
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LISBONA - Il Leone ruggisce. È stata una delle stelle del recente salone di Ginevra, dove il presidente di PSA Philippe Varin ha illustrato i dettagli dell’alleanza strategica con GM che proprio su auto di questa categoria riuscirà a sfruttare al massimo le sinergie. Per pensare al futuro c’è tempo. La nuova Peugeot 208 sferra l’attacco in questi giorni (il lancio è giovedì prossimo), iniziando un’avventura che la vedrà protagonista in tutto il mondo (anche Africa, Australia, Giappone, Russia e Nuova Zelandia). La 208 è l’ultimo rampollo di una stirpe gloriosa (oltre 15 milioni di esemplari prodotti) iniziata nel lontano 1983 con la 205.

È anche il modello con la produzione più elevata
della casa francese e la nuova generazione ha obiettivi molto ambiziosi che i manager di Peugeot hanno avuto il coraggio di dichiarare. Quest’anno saranno 265 mila gli esemplari che usciranno dagli impianti francesi di Poissy e Mulhouse e da quello slovacco di Trnava, 250 mila dei quali consegnati ai clienti europei. Il prossimo inizierà la produzione anche a Porto Real, in Brasile, e 420 mila delle 550 mila 208 assemblate sfrecceranno sulle strade europee. Il 10% dell’importante segmento delle compatte che, secondo Peugeot, consentirà alla vettura di riconquistare la leadership della categoria, mettendosi alle spalle rivali qualificate come Volkswagen Polo, Ford Fiesta e la nuova Clio di Renault in arrivo il prossimo autunno. Se centrerà il bersaglio, però, 208 potrà anche andare oltre e tentare di insediarsi in testa alla classifica assoluta delle vendite nel Continente, una poltrona storicamente in mano alla Golf, ma che la 206 aveva avuto l’onore di occupare (nel 2013 la vettura tedesca dovrà gestire il cambio generazionale fra l’attuale «sei» e la «sette»).

Per salire tanto in alto non bastava
certo puntare su una filosofia evolutiva anche perché la 207 non è mai riuscita ha raggiungere le performance delle precedenti (2,3 milioni di unità, contro i 7,7 della 206 e i 5,2 della 205). I tecnici della casa del Leone hanno quindi scelto la complessa strada della «re-generation», un approccio che ha coinvolto tutti gli aspetti della progettazione, andando a correggere proprio quelli che si erano rivelati i punti deboli di 207: «Con 208 Peugeot cambia un’epoca», ha dichiarato il direttore generale Rambuad. Design inedito, misure adeguate, vigorosa cura dimagrante, 208 è meno aggressiva della 207 e, grazie a dimensioni più contenute (che però non penalizzano lo spazio) si propone come un’auto trasversale, adatta a sedurre con risultati di rilievo anche il pubblico femminile poco folgorato dalla 207.

Peugeot continua a credere anche nella versione tre porte
(rappresenterà il 25% delle vendite) che ha una fiancata più scolpita della «cinque» e il montante posteriore simile alla 205. Ampia l’offerta di motori, sia benzina sia diesel che si divideranno in parti uguali le vendite, e l’esordio della famiglia tre cilindri. Dopo due generazioni che avevano visto crescere peso e dimensioni, è arrivata l’inversione di tendenza. La 208 ha il passo uguale alla 207, ma lo sbalzo anteriore è più corto di 6 cm e quello dietro di 1, quindi la lunghezza torna sotto i 4 metri (396 cm). Il nuovo leoncino è anche più stretto di 2 cm e più basso di 1. Pure il peso infrange in basso una storica barriera, quella della tonnellata: ora si parte da 975 chili. La 1.4 HDi pesa 110 kg in meno della corrispondente 207, mentre il modello d’ingresso nella gamma benzina (ora è la 1.0 tre cilindri) è più leggera addirittura di quasi 2 quintali (173 kg). Risultati che, abbinati ad un’ottima aerodinamica (cx 0,29) migliorano in modo incredibile consumi ed emissioni. La CO2 media scende di 35 g/km, con una punta di 46 g/km (si risparmiano due litri di carburante ogni 100 km) per il modello d’ingresso nella gamma benzina.

Tutte le diesel restano sotto i 100 g/km
(con una punta di 87), ma scende sotto i 100 anche la 1.0 benzina. L’abitacolo è piacevole, finiture e materiali sono di qualità. Nella parte alta della console centrale spicca il display touch screen da 7 pollici che gestisce molte funzioni, compresa la navigazione. Lo spazio per i passeggeri posteriori è aumentato di 5 cm, il bagagliaio ha una capacità di oltre 300 litri che possono superare i mille reclinando i sedili posteriori. La conferma di quanto sia «re-generation» la 208 arriva sedendosi al posto guida. Effettuando le varie regolazioni per trovare la posizione ottimale ci si accorge di qualcosa di profondamente diverso. «Fare una scelta del genere sul nostro modello più diffuso significava correre un grosso rischio: abbiamo dato prova di un’audacia eccezionale», ha commentato il responsabile del progetto Micheron. Per migliorare la visibilità e la concentrazione, infatti, il cruscotto è stato spostato in alto, vicino al parabrezza. Gli strumenti non si vedono attraverso il volante, ma dall’alto, quindi il sedile di guida è rialzato e il volante, più piccolo, abbassato.

Sembra più una posizione da Mpv che da stradista
di razza come una Peugeot. Ma le perplessità si affievoliscono fino quasi a scomparire in viaggio. La nuova posizione si metabolizza in fretta, anche grazie alle ottime doti dinamiche della 208 che si inserisce in curva con agilità, tiene le traiettorie perfettamente, garantendo sempre un notevole comfort ai passeggeri. Tre gli allestimenti disponibili (Access, Active e Allure), con un listino che parte dagli 11.650 euro della 1.0 Access benzina da 68 cavalli.

11.650 euro della 1.0 Access

GAMMA PEUGEOT 208 BENZINA

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Sabato 28 Luglio 2012 - Ultimo aggiornamento: 10-02-2023 02:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA