Lo sport utility H6 della Great Wall

Great Wall H6, dalla Cina con amore:
Suv importante con prezzo accessibile

di Sergio Troise
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VILLAFRANCA - Suv e crossover non conoscono pause. La domanda cresce in tutto il mondo e il fenomeno ha ormai contagiato anche la Cina, dove la motorizzazione di massa è in pieno sviluppo. Proprio laggiù, in Oriente, sta affermandosi l’H6, sport utility di classe media prodotto da Great Wall, primo costruttore privato della Cina.


Da più di un anno l’H6 si è attestato a oltre 40.000 unità al mese (il doppio di Volkswagen Tiguan) e dopo una buona partenza anche nei primi mesi del 2014, il costruttore della Grande Muraglia (Great Wall) è ora pronto a lanciare la sfida anche in Occidente. Il suv cinese viene infatti assemblato in una fabbrica europea, in Bulgaria, e lanciato sui mercati del Vecchio Continente, Italia in testa.

Tutte le carte in regola. La sfida è tosta: l’H6 è infatti un concorrente diretto di mostri sacri della produzione giapponese, coreana ed europea (nella lista dei rivali ci sono, tra i tanti, Nissan Qashqai, VW Tiguan, Hyundai ix35, Kia Sportage, Fiat Freemont); ma i cinesi – vale la pena sottolinearlo – hanno prodotto uno sforzo notevole per adeguarsi agli standard occidentali. E la Great Wall H6 non costituisce dunque soltanto una opzione esotica, ma una alternativa interessante, da esaminare con attenzione, soprattutto nel nostro Paese, dove l’importatore Eurasia ha allestito una rete con settanta punti vendita e assistenza (“la migliore d’Europa”, dicono), e dove le auto della Great Wall vengono coperte da una garanzia di cinque anni. “Una novità per i nostri prodotti – viene spiegato – resa possibile dai nuovi standard del controllo qualità introdotti nella fabbrica bulgara, dove il responsabile della produzione è un esperto scozzese che non lascia nulla al caso”.

Come è fatta. La Great Wall H6 è una sport utility di bell’aspetto, con un design “fatto in casa” che non ha nulla da invidiare a soluzioni firmate dai maestri dello stile occidentali o a certe innovative proposte di coreani e giapponesi. Lunga 4,64 metri, larga 1,82, alta 1,74, monta cerchi in lega da 17” ed è sufficientemente alta da terra (18,5 cm) per un fuoristrada leggero (gli angoli d’attacco e di uscita misurano 26° e 22°). Soprattutto si distingue per un passo piuttosto lungo (2,68 metri) che è garanzia di grande spaziosità interna. E infatti a bordo si sta molto comodi, sia per la disponibilità di spazio longitudinale, a beneficio delle gambe, sia per la larghezza, sia soprattutto per l’inusuale altezza della seduta posteriore, che regala buona visibilità anche a chi sta seduto dietro. Quanto al vano bagagli, misura da 808 a 2010 litri, collocandosi ai vertici della categoria anche per la flessibilità degli ingombri, esaltata dai sedili integralmente ripiegabili. Non mancano attacchi isofix per i seggiolini dei bambini e, nel vano di carico, una comoda tendina copribagaglio. Per i carichi supplementari, non mancano le barre portatutto sul tetto.

Trazione integrale. Su strada la Great Wall H6 ha un comportamento poco brillante ma molto affidabile, grazie soprattutto alla trazione integrale, inizialmente unica opzione disponibile (tra qualche mese arriverà anche una versione con la sola trazione anteriore) e alla disponibilità di sistemi di assistenza elettronica come il controllo di trazione e stabilità e l’hill-holder per le partenze in salita su fondi scivolosi. Fornito dall’americana Borg Warner, il sistema di trazione integrale è del tipo Torque on demand, ovvero governato dall’elettronica tramite una centralina che riconosce il pattinamento dell’asse posteriore in caso di scarso grip, e interviene autonomamente, se necessario, anche su una sola ruota. La coppia viene comunque ripartita fino a un massimo di 50:50. Il sistema di sospensioni con McPherson all’anteriore e multilink al posteriore fa un buon lavoro, ma rollio e beccheggio sono nel Dna di auto di questo tipo. Ovviamente inadeguato a una guida sportiva lo sterzo, a cremagliera servoassistito.

Solo diesel. Il propulsore è un 2.0 litri turbodiesel iniezione diretta common rail da 143 cv/310 Nm, unico motore cinese in grado di rispettare la normativa Euro 5+, ovvero predisposto per l’adeguamento all’Euro 6. Così motorizzata, la Great Wall H6 può raggiungere una velocità massima di 185 km/h, passando da 0 a 100 in 11,6 secondi. Alle basse andature e in fase di ripresa è quasi obbligatorio utilizzare marce basse, in quanto la coppia non è delle migliori, in compenso si viaggia bene su percorsi autostradali in sesta marcia, a velocità di codice, consumando 6,2 litri/100 km. Il consumo medio dichiarato è invece di 6,8 litri/100 km, con CO2 a 175 gr/km. Valori ottenuti grazie anche allo Start/Stop di serie, e tutto sommato apprezzabili in rapporto alla mole del veicolo, che raggiunge il ragguardevole peso di 1800 kg. in versione 4x4, 1725 in 4x2.

Dotazioni quasi complete. Quando ci si mette al volante di quest’auto tutta da scoprire, si riscontra subito una dote in linea con la concorrenza, cioè la posizione di guida alta e dominante, tipica dei Suv/crossover. Materiali e finiture non sono da categoria premium, ma accettabili. I sedili hanno la regolazione elettrica, anche lombare, e tra le chicche insospettabili c’è un tetto apribile con movimento automatico “intelligente”, che alla velocità di 100 km/h si chiude autonomamente, salvo restare aperto se si riattiva il comando manuale. E’ “intelligente” anche la chiave di avviamento, con sistema di riconoscimento, e tra le dotazioni all’avanguardia non mancano gli specchietti riscaldabili e regolabili elettricamente, i sensori di parcheggio con telecamera di manovra, i sensori per fari e tergi e quelli per controllare la pressione dei pneumatici.

C’è anche il cruise control e, a beneficio del comfort, non mancano i sedili riscaldabili con braccioli pieghevoli, il climatizzatore automatico/elettronico con filtro antipolline e i vetri posteriori oscurati. Il volante presenta alcuni comandi sulla corona, ma ha una impugnatura un po’ troppo sottile e regolazioni con escursione minima. Il sistema audio e multimedia è completo, ma è grave la mancanza di un navigatore satellitare, causata da problemi di adeguamento del software. L’importatore italiano prevede che il problema venga risolto entro un paio di mesi; nel frattempo è possibile adattare un portatile acquistabile in after market. Tra le cose che mancano, anche l’opzione di un cambio automatico, mentre è disponibile un meccanico a 6 marce. In funzione della sicurezza, invece, ci sono airbag frontali, laterali e a tendina.

Gamma e prezzi. Inizialmente la Great Wall H6 è disponibile, come detto, esclusivamente nella versione con trazione integrale 4x4, la più evoluta: il prezzo oscilla tra i 26.960 euro dell’allestimento Star ed i 27.960 della premium. Dopo l’estate dovrebbe arrivare anche la versione 4x2, del tutto simile alla 4x4, ma con la sola trazione anteriore e dunque più economica: i prezzi oscilleranno infatti tra un minimo di 21.980 euro ed un massimo di 23.800. Secondo i calcoli dell’importatore Eurasia, “a parità di equipaggiamenti sono i prezzi più convenienti rispetto a tutti i concorrenti, con vantaggi oscillanti tra duemila e settemila euro circa”.

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Mercoledì 28 Maggio 2014 - Ultimo aggiornamento: 31-05-2014 08:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA