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PIASTRI 9,5
Il voto più alto va al 21enne australiano dal nome italiano perché di origini toscane. Ha vinto al sabato la gara Sprint e nel GP “vero” è riuscito a mettere pressione a Verstappen battendo pure il suo “capitano” Norris. Segnatevi il nome di Piastri.
VERSTAPPEN 9
Ormai alla 49° vittoria gli aggettivi per lui sono finiti. Ha faticato stavolta perché la Fia, con la nuova regola-sicurezza, ha spuntato l’arma migliore della Red Bull: la capacità di far durare più a lungo le gomme. Ma lui vince lo stesso…
NORRIS 9
È stato un gradino sotto Piastri sia nei voti che in pista anche se nei tempi sul giro era più veloce del compagno. Ma è colpa sua: in qualifica è uscito due volte di pista perciò era partito indietro.
RUSSELL 7,5
In gara è stato fenomenale. Ripartito dalla safety car praticamente ultimo, ha rimontato fino al 4° posto insidiando il podio. Ma nel suo voto pesa l’ingenuità di non aver agevolato Hamilton alla prima curva. Buttarsi fuori tra compagni di squadra è sempre un concorso di colpa: di chiunque sia la responsabilità maggiore.
LECLERC 7
Si è difeso come ha potuto con un’auto che non era adatta a questa pista e con gomme già degradate. Correva da solo senza Sainz e nonostante questo ha limitato il danno per il team in classifica Costruttori.
FERRARI 6
In ottica campionato ha avuto fortuna perché le due Mercedes si sono buttate fuori subito e la Ferrari ha perso soltanto 2 punti in classifica Costruttori dai tedeschi. Però il distacco accumulato in gara è pesante: 39” dalla Red Bull e ben 35” dalle McLaren. La SF-23 pare al limite del suo potenziale.
MERCEDES 4
La macchina era velocissima, perciò tutto il team dovrebbe mangiarsi le mani per l’occasione persa: in Qatar potevano davvero vincere. Buttarsi fuori tra compagni di squadra alla prima curva è gravissimo! Vero che è più colpa di Hamilton, ma il box doveva istruire meglio i suoi piloti prima del via sulle regole d’ingaggio. Si vede che al box mancava Toto Wolff: il suo vice non ha polso.
ORGANIZZAZIONE 4
Sabbia sull’asfalto, cordoli pericolosi per le gomme che spingono Pirelli a cambiare le regole dei pit stop per sicurezza, piloti che quasi svengono per il caldo e poi un’infinità di penalità per track limits. Ma perché si deve correre per forza in Qatar?
PEREZ 3
Non soltanto con la stessa macchina di Verstappen fatica a entrare nei top 10, ma addirittura è l’unico che è stato penalizzato due volte per essere andato fuori pista! Ormai è perso.
HAMILTON 2
Aveva la potenziale vittoria in mano e l’ha sprecata alla prima curva per troppa foga toccandosi con Russell. Ma chapeau alla sua signorilità nel prendersi tutta la colpa.
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