George Russell si sta rivelando un eccellente presidente della GPDA, l'associazione piloti F1. Sempre attento alle problematiche che attraversa la sua categoria, vedi le dichiarazioni riguardanti il troppo caldo sofferto durante la gara del Qatar e subito la FIA ha provveduto a intervenire in merito, Russell allarga i suoi orizzonti per cercare di salvaguardare tutte le persone coinvolte nel paddock con lo scopo di attirare l'attenzione della FIA e di Liberty Media.
Nel mirino di George è finito il calendario 2024, che conterà 24 Gran Premi il prossimo anno. Un record per la F1, troppi appuntamenti per il pilota Mercedes. Trasferte ravvicinate, pesanti viaggi aerei continuativi, meteo climatico che cambia, fusi orari pesanti da sopportare, come accaduto tra Las Vegas e Abu Dhabi la scorsa settimana, con 12 ore di differenza da assorbire in due-tre giorni . Evento che ha comportato qualche problema fisico ad alcune delle persone che lavorano nel paddock.
"Noi piloti siamo fortunati, tutti si impegnano affinché possiamo avere il meglio in ogni situazione, dai viaggi agli hotel a chi si prende cura del mangiare, del nostro fisico. Ma non è così per tutti coloro che sono coinvolti in F1, mi riferisco ai meccanici, agli ingegneri, al personale. C'è chi si ammala per questo, perché fatica ad assorbire il fuso orario, si arriva a un punto in cui non capisci più dove ti trovi, il corpo non reagisce ai differenti orari in cui si mangia e si dorme, ai climi diversi, agli alberghi. Il corpo finisce per confondersi", ha spiegato.
"La F1 muove almeno 4.000 persone e il prossimo anno queste dovranno affrontare ventiquattro trasferte in otto mesi (considerando il periodo di stop in agosto, ndr). Non penso sia sostenibile, soprattutto se guardiamo a come sono disposti i vari appuntamenti dal punto di vista geografico. Tutto questo non ha senso. Le squadre stanno ragionando sulla possibilità di far ruotare una parte del personale per evitare che meccanici e altri che fanno parte di un team, partecipino a tutti i Gran Premi. Sarebbe una buona cosa".
L'inziio della stagione 2024 è subito piuttosto impegnativo, con le due gare in pochi giorni tra Sakhir (Bahrain) e Jeddah in Arabia Saudita, poi il trasferimento in Australia a cui segue il volo in Giappone e poi lo spostamento in Cina. e successivamente si attraversa il globo per andare a Miami, e per rimbalzare in Europa a metà maggio col GP di Imola. Due mesi e mezzo furibondi.
A questo punto si rimane in Europa? No, perché dopo Imola e Montecarlo, si parte per il Canada per poi tornare nel Vecchio Continente dove si rimane da metà giugno ai primi di settembre. Dopo di che, Azerbaijan e Singapore racchiusi in una settimana, stacco di tre settimane e si va in America per il trittico USA-Brasile-Messico in 20 giorni. Piccola pausa, ed ecco il folle finale con il ritorno in USA a Las Vegas, si attraversa il globo terraqueo per andare in Qatar e infine Abu Dhabi, tutto in in rapida sequenza, una settimana dietro l'altra.
Se in F1 esistesse un sindacato per i suoi lavoratori, statene certi che qualche provvedimento sarebbe già stato preso...