Newey-Hamilton, la coppia britannica su cui punta la Ferrari per aprire un ciclo vincente
Ferrari, Vigna: «Cina importante ma per noi non e' motore crescita. Calo vendite primo trimestre nel Paese è stato pianificato»
Ferrari: +19% a 352 mln l'utile netto nel primo trimestre, +10,9% a 1,585 mld ricavi. Consegne stabili a 3.560 unità
MARANELLO - «Gli addii? È inevitabile. Ci sono persone che erano molto vicine a Binotto e che ora scelgono di andarsene. Questo non mi preoccupa». Lo dice il team principal della Ferrari Frederic Vasseur, intervistato da Auto Hebdo a pochi giorni dal GP dell’Arabia Saudita a Jeddah, in merito alla mini rivoluzione all’interno della scuderia, con la sostituzione del capo delle strategie Inaki Rueda e le dimissioni del responsabile dell’aerodinamica David Sanchez.
L’inizio in salita in Bahrain (ritiro per Charles Leclerc e quarto posto per Carlos Sainz) non spaventa Vasseur che smentisce anche possibili tensioni con i vertici Ferrari: «Faccio fatica a capire come mai la squadra sia diventata un bersaglio dopo solo una gara. La correlazione tra pista e il simulatore è buona, siamo allineati. Dopo i test invernali, abbiamo parlato con i piloti insieme a Elkann e Vigna. Ci incontreremo di nuovo dopo Imola. Sono incontri programmati. Non ho problemi, so cosa voglio realizzare e ce la farò. Sento ogni giorno John Elkann e Benedetto Vigna, so bene cosa si aspettano da me. Ho mezzi e potere decisionale come non ho mai avuto altrove, questa è la realtà dei fatti».
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