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VALENCIA – Antonio Felix Da Costa è uno dei senatori della Formula E, della quale è stato anche il numero uno nella travagliata stagione 2021, quella martoriata dal Covid e “salvata” con 6 ePrix a Berlino. Il suo nono campionato è stato il primo con la Tag Heuer Porsche, scuderia con la quale ha vinto la prima gara già al quinto assalto, a Città del Capo, dopo uno spettacolare duello con l'ex compagno di squadra Jean Eric Vergne. Nel circuito elettrico il portoghese ha 8 successi e 19 podi all'attivo, anche se la scorsa stagione si è dovuto accontentare della nona posizione. La nuova avventura riparte sempre da Valencia: «È bello vedere che la macchina è veloce fin dall'inizio, da quando siamo usciti dai box, ma è impossibile fare paragoni dopo poche ore», sottolinea nei pressi del circuito, dove già sfoggia il cappello di Babbo Natale malgrado temperature più che primaverili.
I riscontri cronometrici sono già decisamente migliori, però.
«Il fondo è stato riasfaltato».
Anche la messa a punto delle macchine è cambiata.
«Qualche decimo vale anche quello, certo. Poi qualche altro decimo viene dall'assetto, ma quello che noi cerchiamo è un po' di velocità in più, in particolare in qualifica».
La scorsa stagione poteva andare meglio.
«Dobbiamo isolare alcune cose. Abbiamo gareggiato molto molto bene, ma il problema è che non siamo stati altrettanto bravi in qualifica e quindi molte volte siamo stati costretti a partire da dietro. E altre volte ci hanno toccati. Ci sono stagioni che vanno così: io stesso ho avuto alcuni campionati del genere. L'obiettivo è invariato: lottare per i due titoli».
Debuttano due grandi città asiatiche.
«Sono un grande fan di Tokyo, una delle mie città preferite in assoluto. Mi piace anche Shanghai e da quello che ho capito andiamo sulla pista di F1. La Formula E vuole correre nelle città e sarà bello farlo a Tokyo».
“Salta” Città del Capo, invece...
«Senti... Non so se il problema sono io visto che nel 2022 avevo vinto la gara a New York, città che hanno poi eliminato dal calendario. Nel 2023 ho vinto solo a Città del Capo ed è sparita anche quella... Non non penso tanto alla vittoria, quanto agli splendidi giorni a Città del Capo e alla gente che era così felice di averci lì. Sono veramente dispiaciuto: spero che sia solo un'assenza temporanea perché so che in Sudafrica non ha rinunciato all'idea di ospitare la Formula E in futuro».
Vogliamo parlare di Roma?
«Sono molto triste perché credo sia il miglior circuito in assoluto che abbiamo mai avuto in Formula E».
Perché toglierla dal calendario, allora?
«Ho sentito diverse ragioni, ma se devo essere a sincero a me non sembra che bastino. Il tracciato era lo stesso della Gen 2 e nella curva dove c'è stato l'incidente in cui sono rimasto coinvolto anch'io la velocità con le Gen 3 era esattamente identica... Ma il mio lavoro è guidare le macchine».