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GÖTEBORG - “Disponiamo di un concetto operativo consolidato e redditizio nel nostro mercato nazionale che intendiamo sfruttare per sviluppare un approccio globale”, assicura Håkan Samuelsson, presidente e Ceo di Volvo Cars. Per questa ragione il costruttore svedese a controllo cinese (da Geely dal 2010) ha anticipato il progetto di creare una nuova divisione operativa dedicata alla mobilità in condivisione. In futuro, anche secondo Volvo, “la proprietà privata dell’auto non scomparirà... ma si ridurrà e, cosa ancora più importante, cambierà”.
La business unit coprirà una parte degli interessi della casa svedese negli strategici segmenti dei servizi alla mobilità e del car sharing e sarà collegata a Sunfleet. La società, una delle prime a livello mondiale, che Volvo gestisce da quasi vent'anni, ha sede in Svezia e ha già circa 50.000 abbonati che generano attorno alle 250.000 transazioni in oltre 50 città del paese. La direzione della divisione sarà affidata ad una donna, Bodil Eriksson, attuale vice presidente Prodotto, Marketing & Comunicazione di Volvo Car negli Stati Uniti e già Senior Vice President Corporate Communications.
“L’attuale nozione di mobilità e proprietà dell’auto sta cambiando. Riconoscendo questa transizione rapida ed essenziale del comportamento individuale relativamente alla mobilità e reagendo di conseguenza, garantiamo che Volvo rimanga un marchio importante agli occhi del consumatore”, ha concluso Samuelsson.
Sunfleet sarà il nucleo attorno al quale crescerà la nuova divisione, il cui obiettivo è quello di espandere le proprie attività anche all'estero. Volvo ha parlato di “nuovi mercati internazionali”. Il mandato è quello di fornire una gamma “totalmente nuova di servizi di mobilità al fine di soddisfare le aspettative, in evoluzione, dei consumatori circa il loro rapporto di possesso e utilizzo dell’auto”. Per dettagli più specifici, il costruttore ha invitato a pazientare qualche mese, ma la strategia è quella di integrare i modelli di business tradizionali e attuali con l'offerta di soluzioni di mobilità “on demand”.
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