«Il trasporto su gomma in Italia non ha rivali. Va reso più sostenibile. Sì alle auto elettriche e ai biocarburanti, non credo all’idrogeno. Miglioriamo le nostre capacità di prevedere traffico e meteo: così si abbasseranno i consumi, l’inquinamento e i rischi legati agli eventi estremi». Così in un’intervista, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi. «Su 6.000 chilometri, noi ne gestiamo la metà, che rappresentano il 3% di tutte le strade italiane. E su quel 3% ci passa il 30% delle persone e delle merci. Se annullassimo quel 30%, non avremmo ottenuto qualcosa di più sostenibile, avremmo solo cancellato il sistema produttivo». sottolinea.
Sull’idea di rendere più sostenibili i trasporti facendoli migrare su ferro osserva: «anche qui sono i numeri che ci aiutano a capire. Allo stato attuale la rete autostradale italiana vale circa 1200 miliardi. È sostituibile da un altro sistema di mobilità? Se esistesse dovrebbe valere minimo 1200 miliardi, altrimenti si sarebbe già affermato. E questo ci fa anche capire che le cifre contenute nel Pnrr sono troppo piccole per poter spostare l’ago della bilancia». Ma questo non vuol dire lasciare le cose immutate. «Assolutamente no - spiega Tomasi - dobbiamo rendere più sostenibili le autostrade e più in generale il trasporto su gomma. Il 26-27% delle emissioni di gas serra è causato dal settore trasporti e circa l’85% di queste è dovuto al trasporto su gomma. Visto che gli obiettivi europei prevedono un taglio del 42% entro il 2030, è chiaro che il trasporto su gomma deve dare il contributo più ambizioso». Inoltre, conclude, «il digitale potrà migliorare di molto l’efficienza dei trasporti, ci aiuterà a pianificare i viaggi».