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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Auto, cresce il mercato mondiale. Bene anche l'Europa, in frenata il diesel

Un altro anno di crescita per il mercato mondiale dell’auto. Secondo le prime stime nel 2017 le vendite di vetture nuove hanno raggiunto i 71,3 milioni, il 2,5% in più rispetto al 2016 e la crescita dovrebbe proseguire anche nel 2018 con una percentuale addirittura superiore (+3,6%). Tutte le principali aree geografiche sono andate bene con la Cina che è cresciuta dell’1,4%, il Giappone del 5,8%, la Russia dell’11,9%. Incrementi più sostanziosi nei mercati del Sudamerica che erano stati bersagliati da una pesante crisi (Brasile +9,9%, Argentina +23,9%).

L’unica area con i volumi in leggera frenata è il Nord America, ma gli Stati Uniti con un -1,9% chiudono per il terzo anno di fila sopra i 17 milioni che resta un livello record e il continuo spostamento delle richieste dalle vetture ai light truck (ormai rappresentano i due terzi del totale) ha contribuito a tenere alti i profitti. Il gruppo Volkswagen con 10,74 milioni di veicoli consegnati (+4,3%) si è confermato il più grande del mondo. Ieri l’Acea, l’associazione dei costruttori europei, ha diffuso i dati di vendita del 2017 ed emerge uno scenario sano, ma in via di evoluzione. Nell’anno appena concluso sono state consegnate 15.631.687 vetture nuove, oltre mezzo milione in più (3,3%) rispetto al 2016.

Se si esclude la Gran Bretagna che negli anni precedenti aveva registrato vendite record tornando abbondantemente su livelli superiori a quello della crisi ma ora è in calo da oltre nove mesi, tutti i principali 5 mercati hanno registrato un segno positivo. La locomotiva, questa volta, è l’Italia (+7,9%), seguita dalla Spagna (7,7%), la Francia (4,7%) e la Germania (+2,7%), mentre il Regno Unito segna un -5,7%. Non è un caso che i due paesi latini procedano ad un ritmo di crescita più rapido degli altri poiché sono quelli che ancora devono tornare ai livelli pre-crisi. Fatte 100 le vendite del 2007, infatti, la Germania ha chiuso il 2017 a 109, la Gran Bretagna a 106 (era arrivata a 112 nel 2016), la Francia a 100, mentre l’Italia è a 79 e la Spagna addirittura a 76.

La cosa che più salta all’occhio nell’analisi delle motorizzazioni è la frenata quasi generalizzata del diesel che nel nostro paese è stata invece quasi impercettibile. A livello europeo la quota delle vetture alimentate a gasolio è scesa dal 57% del 2011 al 45% del 2017. Nell’ultimo anno in calo è stato forte soprattutto in Germania (-13,2%) e Gran Bretagna (-17,1%), mentre in Italia, grazie alla robusta crescita del mercato, le consegne delle auto diesel sono addirittura aumentate (+6,9%) anche se un po’ meno della media.

Fra i costruttori resta leader il gruppo Volkswagen con una quota del 23,8%, ma quello che è cresciuto di più (28,1%) è PSA che però dallo scorso primo agosto contabilizza anche le vendite di Opel che prima andavano a GM. Molte bene Fca che è salita al quarto posto guadagnando due posizioni crescendo più della media (+5,2%). Fra i brand del gruppo Fiat Chrysler spicca l’Alfa Romeo che, grazie a Stelvio e Giulia, è cresciuta del 29,5%.

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Martedì 23 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 11:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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