PERUGIA - Uccise il figlio a coltellate in una centrale abbandonato per poi lasciare il corpo sulla cassa di un supermercato, chiedendo aiuto: in appello, pena ridotta a 16 anni di carcere e 3 successivi di ricovero in una clinica psichiatrica. Per la Corte d'assise d'appello non ci fu premeditazione.
Questa la sentenza appena emessa a Perugia per Katalin Erzsebet Bradacs, condannata in primo grado a 20 anni di reclusione (più 3 in clinica) per aver ucciso a coltellate il figlio Alex di due anni il primo ottobre del 2021. Era il maggio scorso e la Corte d'assise presieduta da Carla Maria Giangamboni le riconobbe il vizio parziale di mente, come attenuante prevalente sulle aggravanti contestate, compresa la premeditazione.