Range Rover Sport SV

La nuova avventura di JLR: un brand, quattro gemme. Range, Defender, Discovery e Jaguar il poker vincente

di Giampiero Bottino
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Addio Jaguar Land Rover, benvenuta JLR. Pur in un periodo prodigo di novità per il gruppo britannico, soprattutto per il grande dinamismo del suo brand più “avventuroso”, a tenere banco è un cambio di passo che sarebbe riduttivo limitare alla sostituzione della precedente denominazione “estesa” con il logo costituito da un acronimo di tre lettere. Dietro all’avvicendamento grammaticale si nasconde in realtà un passo importante nell’ambito della strategia “Reimagine” e nel cammino verso quel concetto di “Modern luxury” di cui la nuova denominazione vuole rappresentare anche graficamente il simbolo. Si afferma così una nuova identità aziendale non più basata sull’ormai obsoleta convivenza dei due storici partner, ma orientata alla creazione di una “casa comune” capace di accogliere i quattro brand – Range Rover, Defender, Discovery e Jaguar – ciascuno dei quali vanta un Dna specifico che merita di essere rispettato e valorizzato, allo scopo di consolidare l’immagine di «orgogliosi creatori di lusso moderno» che rappresenta l’obiettivo del piano strategico. Un approccio che guarda al futuro (entro la fine del decennio ciascuno dei brand a ruote avrà un modello 100% elettrico, mentre Jaguar diventerà esclusivamente e completamente elettrica), ma senza rinnegare il passato: il logo Land Rover non sarà vittima della “rivoluzione”, ma continuerà a contraddistinguere non solo i veicoli, ma anche i social media,le piattaforme online e i siti dei rivenditori.

La visione del futuro, però, resta centrale nelle strategie e nei pensieri del management, al punto da suggerire la nascita di una pubblicazione cartacea e digitale giunta già alla seconda edizione, un libro in 20 capitoli il cui titolo non lascia adito a dubbi su quale sia la direzione intrapresa: «Sfatiamo le fake news sull’auto elettrica». Questa sorta di “rivoluzione culturale” che sta modificando radicalmente l’anima del gruppo non ha però inciso sulla sua attività principale, che è e resta quella di progettare e costruire automobili. Lo conferma per esempio la recente presentazione della rinnovata Range Rover Velar, un modello dallo stile di raffinata ed elegante linearità, privo di fronzoli ma ricco di contenuti tecnologici che trovano tra l’altro espressione nel nuovo display touch screen in vetro curvo da 11,4 pollici tramite il quale è possibile controllare in modo semplice e intuitivo numerose funzioni del veicolo grazie alla versione più evoluta del sistema di infotainment Pivi Pro.

Dal punto di vista motoristico, al vertice della gamma si colloca la Velar P400e spinta dalla motorizzazione ibrida plug-in da 404 cv in cui il 2.0 a benzina la spinge fino alla velocità massima di 209 km orari, che scendono a 140 qualora il guidatore si affidi al solo motore elettrico in grado di fornire fino a 64 km (certificati secondo lo standard di prova Wltp) in assoluta assenza di emissioni. A completare la rinnovata offerta provvedono P250 con il motore Ingenium 2.0 a benzina da 250 cv e due versioni turbodiesel, sempre della famiglia Ingenium, entrambe con tecnologia mild hybrid a 48 Volt: la D200 con il 4 cilindri 2.0 da 204 cv e la D300 con 300 cv erogati dal 3.0 a 6 cilindri.

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Venerdì 30 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 21-07-2023 13:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA