PORTOFERRAIO - Una signora in grande forma. E in perfetta salute. Cambiare aria, si sa, fa sempre bene. Nessuno avrebbe mai immaginato, però, che la Land Rover di Solihull avrebbe potuto avere un’accelerazione tanto vigorosa approdando sotto il grande ombrello protettivo del Tata Group. Ratan Tata, che da poco ha lasciato la guida operativa del gigante che ha lanciato in orbita, è già entrato nella storia: sotto la sua abile gestione l’azienda indiana ha aumentato il fatturato di una cinquantina di volte in poco più di vent’anni, passando dai due miliardi di dollari del 1991 ai 100 dell’ultimo esercizio che, come quello di molte società orientali, si chiude il 31 di marzo. Ratan ha lasciato la poltrona dorata al giovane Cyrus Mistry, un indiano che ha studiato nella più prestigiose scuole di Sua Maestà in Gran Bretagna.

Risultati impressionanti. La divisione Motor, il cui fiore all’occhiello e locomotiva è proprio Jaguar-Land Rover, è stata da poco affidata a Karl Slym che ha preso il posto di Carl-Peter Forster. Se l’ultimo ventennio di Tata fa impressione, il triennio di Land è addirittura stroardinario. Nei 12 mesi che vanno da aprile 2012 a marzo 2013 il gruppo inglese ha venduto 315 mila veicoli (+22%), fatturando 15,8 miliardi di sterline (18,5 miliardi di dollari, +17%). Le consegne in Cina sono aumentate del 48%, nella regione Asia-Pacifico del 27%, nel Regno Unito del 20%, in Europa del 18%, in Nord America del 9%. I profitti nel periodo hanno superato 1,5 miliardi di sterline (1,76 miliardi di euro, +11%). I due marchi britannici vantano una gamma ampia e molto giovane, ma gli ingegneri continuano a rinnovare i prodotti e nell’anno fiscale in corso potranno contare su un investimento di 2,75 miliardi di sterline (3,2 miliardi di euro).

Un anniversario da ricordare. Ancora più impressionanti di dati di Land in Europa ed in Italia (due mercati in crisi). Nel Continente (27 paesi Eu e 3 Efta), la casa di Solihull ha fatto +27% nel 2012 e +13% lo scorso maggio, nella Penisola +38% lo scorso anno e +62% nell’ultimo mese. Proprio in questi giorni l’Ovale Verde festeggia i suoi primi 65 anni di vita spericolata, un magico mix fatto di duro lavoro in tutti gli angoli del pianeta, missioni impossibili al seguito degli eserciti di mezzo mondo, appassionanti avventure nei deserti e nelle foreste più inaccessibili, gare mozzafiato e serate eleganti nei posti più esclusivi.

Una storia unica. Forza ed eleganza, lusso e muscoli, affidabilità e prestazioni. Soprattutto durata nel tempo e valore residuo elevato. il ragnetto tutto in alluminio messo in strada nel 1948 dai fratelli Wilks era pensato soprattutto per gli agricoltori, ma già l’anno successivo i primi esemplari entrarono in servizio fra i militari della Regina. Prima, seconda, terza Serie. Sempre al passo con i tempi, cercando di anticipare le innovazioni per restare all’avanguardia. Motori diesel e benzina, le vecchie balestre sostituite dalle molle, poi l’elettronica e tutti gli accorgimenti per affrontare qualsiasi percorso e superare tutti gli ostacoli. Nel 1970 nasceva la Range. Sembra una stravanza, era la porta d’ingresso nello straordinario pianeta dei Suv.

Fra Defender ed Evoque. Per festeggiare il compleanno Land ha realizzato una speciale versione della Defender. Anzi due. La LXV, l’evoluzione della specie a tiratura limitata, e la sperimentale versione elettrica, il massimo della vita per avvicinarsi nei parchi e nelle riserve agli animali senza distubarli, nel più assoluto silenzio e a “zero emission”. Defender a batterie ha un motore da 70 kW (94 cv) e accumulatori al litio che pesano 410 kg e garantiscono un’autonomia di 80 km.
Il attesa della prova su strada della poderosa seconda generazione di Range Sport (la Land più prestazionale mai vista), Evoque ha brindato con una memorabile party al Byblos di Milano ai 10 mila clienti conquistati in Italia in soli 18 mesi.