Nuova Opel Cascada, la gioia di viaggiare in quattro con il vento che accarezza i capelli

Cascada, un salotto a cielo aperto:
la cabrio quattro posti secondo Opel

di Giampiero Bottino
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MONTECARLO - Può bastare un soffio (o meglio, una ventata) d'aria pura a spazzar via vecchi pregiudizi e luoghi comuni consolidati negli anni? Se fosse sufficiente, la Cascada potrebbe dare una spallata decisiva per contribuire al riposizionamento del marchio Opel, deciso a liberarsi - finora senza troppa fortuna - da quell'immagine di sana e robusta costituzione, di affidabile concretezza scevra da qualsiasi appeal emozionale. Certi pregiudizi, però, sono duri a morire nonostante l'evoluzione stilistica e tecnologica del marchio abbia creato una gamma moderna, articolata, efficiente e stilisticamente apprezzabile.

La svolta. A nostro avviso, sul piano dell'emozione la vera chiave di volta, il modello che davvero può modificare la percezione del marchio è la piccola, sbarazzina, irriverente Adam così fuori dalle righe secondo i tradizionali canoni di Rüsselsheim. All'operazione svecchiamento può dare una mano importante proprio la Cascada che, seppur inserendosi in una nicchia ristretta (soprattutto in Italia), porta davvero una ventata d'aria nuova. E non solo per un facile gioco di parole, considerando che parliamo di una cabriolet.

Lo stile. Innanzitutto, la Cascada è più bella di quanto il nome opinabile - almeno per le orecchie italiane - lasci supporre. E tale resta anche a tetto chiuso, a differenza di altre concorrenti rese piuttosto goffe dalla necessità di trovare un compromesso tra la linea filante e i sacrifici estetici imposti dalla necessità di stivare nel vano bagagli il tetto metallico con la sua complessa e ingombrante articolazione. Un rischio che i progettisti Opel hanno sventato puntando sulla più tradizionale, e a nostro avviso più elegante, capote in tela.

La sfida. Lunga (per la precisione, 4,7 metri, ben 23 cm in più dell'Astra Twin Top) e filante, questa vettura si inserisce nel cuore dell'offerte della cabriolet medie, frequentato dai costruttori premium (Bmw Serie 3, Audi A5, Mercedes Classe E) e finora contraddistinto dalla latitanza dei marchi generalisti. Una lacuna che Opel intende colmare offrendo a prezzi paragonabili a quelli di una cabrio compatta dei contenuti capaci di interessare una clientela particolarmente esigente.

Nell'auto. La presentazione ufficiale, non a caso collocata nella raffinata ed esclusiva cornice del Principato di Monaco, ha permesso di apprezzarne fin dal primo contatto i molti pregi (e qualche difetto). Innanzitutto, i quattro posti sono comodi ed effettivi, anche se ovviamente vengono dimezzati qualora - per ridurre le fastidiose turbolenze nella marcia veloce a cielo aperto - si ricorra al frangivento, facile da installare ma un po' più problematico da estrarre dall'alloggiamento del vano bagagli. Anche in assenza di questo accessorio, alle velocità quasi autostradali non si avvertono particolari disagi dovuti al vento che invade l'abitacolo.

Comodità. A capote chiusa, poi, sembra di trovarsi a bordo di una comoda berlina. Un pregio che può trasformare la classica e sfiziosa auto da vacanza nella prima auto della famiglia. Merito della sofisticata e tecnologica copertura in tela che garantisce un perfetto isolamento dai rumori e dai fruscii provenienti dall'esterno e del comodo accesso ai posti posteriori, garantito dall'ampiezza delle portiere e dal sistema di scorrimento dei sedili anteriori. Il bagagliaio appare un po' sottodimensionato rispetto alle generose dimensioni della vettura, soprattutto quando si aziona in modo un po' macchinoso la paratia che serve a liberare lo spazio necessario ad accogliere la capote, la cui apertura automatica richiede 17 secondi anche in movimento, purché non si superino i 50 km all'ora. La capacità di carico può comunque essere ampliata abbattendo - elettricamente - gli schienali posteriori.

Su strada. Davvero sorprendente il temperamento esibito su alcune strade abbastanza impervie e impegnative dell'entroterra della Costa Azzurra. Se una cabrio a quattro posti non è certamente una sportiva pura, ma è pensata soprattutto per spostarsi in piacevole relax godendosi il panorama, la Cascada ha parzialmente contraddetto questa impostazione, grazie all'agilità e all'eccellente tenuta di strada garantita da una scocca impeccabile, la più rigida nl segmento della cabriolet medie. Più che favorevole anche l'impressione dettata dall'unico motore disponibile per i test, il nuovissimo 1.6 Sidi Ecotec turbo a benzina da 170 cv che introduce una nuova generazione di propulsori Opel e fa la sua prima apparizione proprio nel cofano della nuova cabrio. Il motore sostituisce il precedente 1.6 da 180 cv, rispetto al quale vanta il 22% di coppia in più a fronte di consumi ridotti del 20%, e si è fatto apprezzare per la brillantezza abbinata a una straordinaria fluidità nell'erogazione. Questa unità può essere abbinata a un cambio manuale o automatico, entrambi a 6 marce.

La gamma. Al nuovo 1.6 fa compagnia una nutrita offerta di propulsori. Si parte dall'1.4 turbo a benzina da 120 cv che grazie alla funzione overboost arriva a erogare 220 Nm di coppia massima. Due anche le unità a gasolio. Si tratta dei turbodiesel Cdti 2.0 da 165 cv e del top di gamma (disponibile entro l'estate) che ne condivide la cilindrata arrivando però, grazie al doppio turbo, a 195 cv e a ben 400 Nm di coppia massima. A incrementare l'efficienza di tutti i propulsori contribuisce lo Start/Stop di serie. In Italia le vendite della Cascada partono in aprile con un unico allestimento - il più ricco Cosmo - a prezzi da 29.400 a 34.400 euro.

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Giovedì 1 Agosto 2013 - Ultimo aggiornamento: 17-08-2013 21:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA