MERANO - Auto e alcol, binomio incompatibile. Oppure no? Perché a patto di utilizzarli entrambi con moderazione e buonsenso possono dare luogo a convergenze impensabili. Soprattutto se l'auto è una Land Rover, con tutto il suo carico di tradizione, e l'alcol è interpretato nel modo a noi più congeniale, cioè da una bottiglia di buon vino. Proprio i legami tra due realtà fatte di storia e cultura, passione e heritage, fedeltà al passato e costante evoluzione tecnica hanno spinto la filiale italiana del marchio britannico a legare il proprio nome al vino, naturalmente di qualità.

Premio. Il trait d'union tra i due mondi è stato trovato in un concorso, il Land Rover DiWine Award, nato quasi per gioco e ora evento di rilievo nel panorama dell'enologia italiana, di cui tende a esplorare ogni volta un'angolazione diversa. La terza edizione, orientata alla ricoperta e valorizzazione dei vitigni autoctoni, ha celebrato la prima tappa nell'elegante cornice di Merano, centro di un'importante zona di produzione vinicola e al tempo stesso città in sintonia con la filosofia della casa automobilistica, visto che ha costruito la sua immagine come storica meta di un turismo colto, raffinato e cosmopolita.

Motori. L'appuntamento con i calici, articolato in tre puntate dedicate ai vini del Nord, Centro e Sud, offre alla casa automobilistica anche l'opportunità di far toccare con mano a invitati e giurati (giornalisti provenienti dal mondo dei motori e dall'informazione enogastronomica), le qualità dei suoi prodotti più recenti. A Merano, la vetrina è toccata alla nuova (tutta nuova) generazione della Range Rover Sport che negli spostamenti previsti - prima delle degustazioni, perché dopo il volante passava agli «analcolici» driver dell'organizzazione - ha conquistato con il comfort, l'eleganza e il comportamento stradale da vera granturismo gli unanimi consensi dei guidatori.

Ricetta vincente. Il look è diventato più originale e filante, e non nasconde in numerosi dettagli l'ispirazione agli stilemi della fortunata Evoque. Sottopelle, invece, si impone la parentela con la nuova generazione della Range Rover, da cui la Sport ha ereditato la scocca in alluminio che ha consentito di ridurre il peso di ben 420 kg, a tutto vantaggio dell'efficienza e del contenimento di consumi ed emissioni, aumentando del 25% la rigidità torsionale che è la maggior responsabile dell'eccellente comportamento stradale, oltre che un'ulteriore garanzia di sicurezza.

Tuttofare. Pur mantenendo le caratteristiche di eccellente fuoristradista che è doveroso attendersi dal marchio inglese (non manca ovviamente il sofisticato sistema Terrain Response nella sua più recente declinazione), la nuova Range beneficia dei numerosi interventi finalizzati a migliorarne il comportamento stradale, ora più vicino a quello di una slanciata granturismo che a quello di un corpulento Suv. A renderla ancora più versatile concorre poi la possibilità di declinarla in versione a 7 posti, che ovviamente quando sono tutti occupati penalizzano la capacità dell'altrimenti generoso vano bagagli.

Tecnologia. Chi si mette al volante della vettura può beneficiare di tutte le soluzioni più avanzate al servizio del comfort, della sicurezza, della comunicazione e dell'assistenza alla guida. Lo smorzamento a variazione continua delle sospensioni fa il paio con il Terrain Response con la nuova modalità di guida Dynamics finalizzata a ottimizzare il comportamento su strada in abbinamento con il controllo del rollio e con il sistema che trasferisce la coppia alle ruote esterne, riducendo la tendenza al sottosterzo. La connettività completa trova un ulteriore supporto in un'App dedicata da installare nello smarthone per attingere a una più ampia gamma di funzioni. Tra i sistemi di assistenza una novità assoluta è il Wade Sensing che verifica la profondità del guado, il cui livello massimo - 850 mm - è aumentata di 150 mm rispetto alla precedente generazione.

La gamma. In Italia, la nuova Range Rover viene proposta con un listino che varia da 67.000 a 91.300 euro per un offerta articolata su quattro motorizzazioni: il V6 diesel biturbo 3.0 disponibile nei livelli di potenza di 249 e 292 cv, l'esuberante SDV8 4.4 sempre a gasolio da 339 cv, mentre il V8 a benzina 5.0 Supercharged da 510 cv si aggiudica la palma di più potente del lotto. Tutti i motori sono abbinati al cambio automatico ZF e 8 rapporti e al sistema Stop/Start che fornisce un contributo importante all'efficienza della vettura, i cui consumi ed emissioni si sono ridotti fino al 24% rispetto alla Sport precedente. Ad ammorbidire la coscienza ecologica - sempre diffidente nei confronti di questa tipologia di veicoli - concorrerà il diesel-ibrido in arrivo il prossimo anno con la promessa di 169 g/km di CO2.