La Porsche Panamera Diesel durante un rifornimento volante alla 24 Ore

Porsche Panamera, consumo da citycar:
19 km/litro a oltre 100 km/h di media

di Giorgio Ursicino
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NARDÒ - L’invito era invitante. Uno di quelli ai quali non è facile dire di no: «Porsche Panamera Diesel, 24 Ore Challenge Economy Run». La prestigiosa casa di Stoccarda, che dal prossimo primo agosto farà parte al 100% del gruppo Volkswagen, stava organizzando una prova no-stop lunga un giorno intero per dimostrare che la propria ammiraglia con motore a gasolio, non solo offre prestazioni esuberanti e piacere di guida elevato, è anche al top dal punto di vista dell’efficienza. Un’astronave che, se utilizzata come si deve, consuma e inquina poco, tenendo in ogni caso un passo più che adeguato agli attuali limiti di velocità. Subito scatta la sfida nella sfida: c’era la possibilità di verificare se, adottando un tipo di guida accorto, quindi in linea con le procedure di omologazione, il consumo riuscisse ad avvicinare quello riportato sul Libretto. Un dato sempre molto attraente, ma spesso causa di discussioni e polemiche poiché molto difficile da ripetere nell’uso reale.

La pista di Nardò,
da poche settimane sotto il totale controllo proprio della Porsche, è un posto favoloso per effettuare una prova del genere, unico al mondo: un anello circolare lungo oltre 12,5 chilometri (quindi come fosse un rettilineo) che simula, in maniera quasi perfetta, un percorso autostradale, cioè qualcosa di assimilabile a quello indicato come «extraurbano» dalla normativa UE. Partiamo dal risultato finale. Secondo i dati dell’omologazione europea, la Panamera Diesel consuma 6,5 litri per 100 km nel percorso misto, 8,1 in città e 5,6 nel ciclo extraurbano. Il 5,6 corrisponde a 17,85 chilometri con un litro, un risultato apparentemente irraggiungibile per un’elegante signora tedesca lunga tre centimetri meno di cinque metri che, in «ordine di marcia», pesa quasi 20 quintali e monta un raffinato V6 tre litri da 250 cavalli in grado di spingerla fino a 242 km/h.

Invece, durante la 24 Ore, in un turno di guida di oltre 60 minuti, la vettura è riuscita a percorrere mediamente 18,9 chilometri con un litro! La domanda sorge spontanea: per ottenere un risultato del genere l’andatura sarà stata da lumaca? Niente affatto, Panamera ha viaggiato ad oltre 100 km/h di media, il che vuol dire (considerando le fasi di partenza e di stop) che il tachimetro digitale spesso indicava un numero vicino al limite di velocità massimo autorizzato in Italia quando non piove. Un eccellente performance che si somma ai costi di gestione contenuti (Panamera Diesel è esente dal super bollo), rendendo la Porsche una vettura utilizzabile tutti i giorni.

Alla 24 Ore hanno partecipato tre esemplari
perfettamente di serie, usciti dalla linea di montaggio, transitati per uno degli showroom Porsche in Italia e arrivati nel profondo Sud della Penisola con le proprie ruote, cioè viaggiando su strada. Due delle Panamera erano affidate ad altrettanti gruppi di sei giornalisti, una terza ad un team di quattro piloti professionisti che per lavoro fanno gli istruttori della Sport Driving School di Porsche. Le vetture dei giornalisti avevano l’obbligo di fermarsi ogni ora per il pit stop del cambio pilota (poi dovevano alternare uno «stint» con una velocità massima di 130 km/h e uno di 150), quelle dei driver potevano effettuare lo stop ogni due ore con evidenti vantaggi dal punto di vista del consumo e della percorrenza.

Il risultato finale complessivo
è stato calcolato moltiplicando i chilometri/litro effettuati con la velocità media ottenuta: andando più forte aumenta il consumo, ma aumenta anche la velocità. Appena dato il via con partenza tipo Le Mans alle 9.11 (un numero caro alla Porsche...) immediatamente i rappresentanti delle tre squadre hanno iniziato a sperimentare in pista quale fosse la velocità da tenere per ottenere il più alto risultato possibile dalla moltiplicazione (fattore K).
I piloti, manco a dirlo, sono partiti più forte dei giornalisti, ma il confronto non era possibile a causa delle diverse «tattiche» di gara (i piloti invece di 23 soste ne dovevano effettuare soltanto 11...). Le due auto affidate ai giornalisti nei primi turni procedevano con una velocità simile, ma la «Gialla» si portava in vantaggio rispetto alla «Blu». Nel pomeriggio, dovendo recuperare e vedendo che i «piloti» con una velocità media più elevata ottenevano un risultato complessivo notevole, il tattico dell’equipaggio Blu decideva di cambiare strategia: giù il gas, sacrificare il consumo per guadagnare velocità.

Computer alla mano l’ingegnere leader
del team Giallo insisteva invece sul passo impostato perché, mantenendo il risultato ottenuto fino a quel punto, per gli altri la rimonta sarebbe stata durissima. In più stava arrivando la notte, sarebbe scesa la temperatura, e quindi migliorato il rendimento del motore e il rotolamento, dando sulla carta ulteriori vantaggi a chi stava privilegiando il consumo rispetto alla percorrenza. Come nelle vere 24 Ore di Le Mans, Spa o Nurburgring spesso la teoria è ribaltata dalla realtà. Viaggiando a quasi 130 di media la Blu migliorava il suo «fattore K», mentre i piloti della Gialla, pur mantenendo la stessa andatura, vedevano drasticamente scendere il loro.

Durante la notte il consumo è salito
per tutti (anche per i piloti), ma chi viaggiava meno forte era particolarmente penalizzato. Quando il team Giallo ha preso atto che, con le mutate condizioni ambientali, la sua tattica non pagava più, ormai era troppo tardi. La situazione ha evidenziato come il consumo sia fortemente influenzato dai fattori esterni, soprattutto dallo stile di guida e basta nulla per incidere in maniera significativa. L’equipaggio della Porsche Gialla, sorridente ma deluso, ha cercato di individuare le cause della sconfitta e trovare una spiegazione al fatto che, senza variare lo stile di guida, nella seconda parte di gara sia volato via un chilometro al litro: l’umidità: Con lo scendere delle tenebre il tasso è salito al 90% e un’aria così zuppa di acqua ha aumentato la resistenza, penalizzando molto di più la Panamera che viaggiava più tranquillamente rispetto a quelle più rapide.

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Giovedì 12 Luglio 2012 - Ultimo aggiornamento: 01-11-2012 23:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA