La Porsche 718 Cayman Spyder

Porsche 718, al volante di Cayman GT4 e Spyder per provare emozioni da corsa

di Nicola Desiderio
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KNOCKHILL – Porsche lancia le 718 più sportive di sempre: la Cayman GT4 e la Spyder che spostano ancora più in alto l’asticella delle prestazioni grazie anche al ritorno di un classico immortale: il 6 cilindri boxer aspirato, stavolta proposto con potenza identica per le due varianti, accoppiato esclusivamente al cambio manuale per un piacere di guida improntato alle emozioni e alla purezza.
 

 

6 cilindri, aspirata e manuale. Per entrambe infatti il cuore è lo stesso: un 4 litri ad alimentazione atmosferica da 420 cv. Non è però il motore della 911 GT3 e GT3 RS, ma una derivazione dal 3 litri biturbo della Carrera. Ha però misure superquadre conservando la distribuzione con punterie idrauliche a bilanciere e doppio variatore di fase elettrico. Il sistema di lubrificazione a carter secco incorpora nella coppa in plastica sia la pompa sia il serbatoio di recupero. Sofisticato anche l’impianto di alimentazione con il collettore dotato di due valvole a farfalla per regolarne la geometria e gli iniettori piezolettrici che compiono fino a 5 iniezioni per ciclo. Ulteriore raffinatezza è la disattivazione dei cilindri ai carichi parziali che, a differenza degli altri sistemi analoghi, mette a dormire cilindri diversi ogni 20 secondi per mantenere alte le temperature dei gas e dunque ottimali le condizioni di funzionamento per i sistemi di post-trattamento come l’EGR e i filtri antiparticolato. Il sistema entra in azione quando il guidatore richiede non oltre 100 Nm di coppia, il motore gira tra 1.300 e 3.000 giri/min e fino a 150 km/h.

Anima da corsa e prestito da GT3. Il 6 boxer ha una coppia di 420 Nm tra 5.000 e 6.800 giri/min e una potenza di 420 cv a 7.600 giri/min con licenza di girare fino a 8.000. Il cambio a 6 rapporti è provvisto di volano a doppia massa e il differenziale è autobloccante meccanico. L’assetto (regolabile) è stato ribassato di 30 mm, le molle irrigidite mentre sono stati presi dalla 911 GT3 RS i braccetti controllo delle sospensioni, i sottotelai e gli ammortizzatori a controllo elettronico. Il software è stato rivisto, così come per quello del controllo della stabilità e trazione, dotato ora di due livelli di disinserimento. Le ruote sono da 20 pollici e i freni hanno rotori in ghisa da 380 mm di diametro e pinze a 6 pistoncini oppure c’è anche l’impianto con dischi carboceramici. I tecnici hanno curato l’aerodinamica con l’obiettivo di tenere inalterata la resistenza all’avanzamento, ma aumentare la deportanza. Sono state create tendine d’aria intorno alle ruote anteriori mentre sul muso c’è una fessura provvista del cosiddetto labbro di Gurney. Il fondo è stato sigillato e termina con estrattori che nono certo messi lì per fare scena. La Spyder conserva lo spoiler posteriore che si solleva oltre i 120 km/h, la Cayman ha invece un alettone fisso che porta il carico complessivo a 122 kg, il 50% in più rispetto a prima.

Rollbar e oltre i 300 all’ora. Le due 718 hanno sono state adattate anche al proprio interno dove dominano l’Alcantara e le cuciture in tinta. La GT4 può avere due tipi di sedili, tra cui quelli da corsa e nel pacchetto Clubsport sono inclusi anche il rollbar (anche con gabbia anteriore), l’estintore da 2,5 kg e le cinture di sicurezza a 6 punti compatibili con il sistema HANS per il casco del pilota. Insomma tutto quello che serve per i track day. Se questa poi è la destinazione d’uso, c’è la possibilità anche di eliminare il sistema di navigazione. Per la Spyder è invece disponibile il pacchetto Classic con selleria in nero e bordeaux. In quest’ultima tinta si può avere anche la capote la cui procedura di apertura e chiusura manuale – ma il bloccaggio è elettrico – è rimasta quella macchinosa di prima. Ultimi tocchi racing sono le maniglie di apertura interne a fettuccia. Entrambe accelerano da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi e superano i 300 km/h: la prima e 304 la seconda che al Nurburgring ha fatto segnare un tempo di 7’28”, 12 secondi inferiore al modello precedente e 4 secondi in meno addirittura della Carrera GT, che aveva un V10 5.7 da 612 cv e la scocca tutta in carbonio.

Strada o piste, le emozioni sono al massimo. Naturale che per mettere alla frusta la GT4 ci volesse la pista mentre per la Spyder abbiamo avuto le strade della regine scozzese del Caithness. La nuova Porsche scoperta è puro piacere per chi ama la guida, ha un assetto molto rigido, ma il motore è un autentico capolavoro per come mette insieme regolarità, spinta e allungo accompagnato da un cambio da urlo. È meno appuntito di quello della GT3, ma ha una coppia eccezionale. Il teatro per la GT4 è stato invece il circuito di Knockhill, a 40 km da Edimburgo. Ci fanno tappa i campionati britannici di Turismo e Superbike e, in poco più di 2 km, presenta un dislivello totale di ben 60 metri. Insomma una specie di montagne russe dove la Cayman si esalta mettendo in mostra l’efficacia incredibile di tutto il suo pacchetto tecnico, ma senza mai risultare difficile da gestire. La doppietta automatica (disinseribile) aiuta in scalata mentre in questo caso la spaziatura del cambio si rivela un po’ troppo lunga e ampia. La 718 Spyder costa 96.595 euro e la Cayman GT4 arriva ad un pelo dai 5 zeri (99.523 euro), dunque si parla di 13 e 19mila euro in più delle rispettive versioni GTS. Un prezzo non certo da tutti, ma i certo non esagerato per le sensazioni e le prestazioni che queste vetture sono capaci di infondere in chi cerca ancora emozioni dalle automobili. E se le può ovviamente permettere.

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Mercoledì 17 Luglio 2019 - Ultimo aggiornamento: 18-07-2019 18:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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