Il nuovo CH-R

Nuovo CH-R, Toyota è anche plug-in. Al volante della 2^ generazione del Suv coupè di successo

di Nicola Desiderio
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IBIZA - Sbalordire, stupire e suscitare attenzione, così come accadde nel 2017, quando la Toyota CH-R debuttò dividendo il pubblico tra quelli che l’adorarono al primo sguardo e quelli che invece la detestarono cordialmente. Fatto sta che, da allora, ne sono state vendute 840mila unità, delle quali 90mila in Italia, e la seconda generazione, ancora un volta, vuole far parlare di sé per le sue forme audaci aggiungendo un’inedita versione ibrida plug-in. E dopo averla vista al chiuso per la prima volta qualche mese fa, abbiamo potuto ammirarla finalmente sotto il sole del Mediterraneo provandola su strada tutte nelle altre versioni full-hybrid. La nuova Toyota CH-R sfrutta lo stesso pianale GA-C della precedente, ma con una scocca perfezionata e più rigida, un’aerodinamica migliorata del 2% e dimensioni praticamente identiche. Anzi, con 4,36 metri di lunghezza si toglie 3 cm e li aggiunge in larghezza (1,83 metri) lasciando inalterati altezza (1,55 m) e passo (2,64 m).

L’impronta generale è familiare, ma le forme sono ancora più da coupé con molte novità come il frontale dotato di robuste mascelle e fari a C, le maniglie retrattili a scomparsa (una prima per Toyota), il tetto che termina a coda di rondine e una zona posteriore caratterizzata dal bicolore a freccia (come quello della Aygo X) e dal gruppo ottico unico che incorpora lo spoiler e il nome del modello luminoso. Inoltre, le nuove forme della finestratura laterale e del lunotto permettono di avere una migliore visibilità. Praticamente inalterate l’accessibilità e l’abitabilità con un leggero miglioramento per il bagagliaio, che va da 362 a 388 litri, ha il portellone elettrico e può essere ampliato abbattendo lo schienale 60/40, ma rimane non molto regolare. La plancia diventa più avvolgente, soprattutto per il guidatore, e tutta digitale, con la strumentazione da 12,3”, l’head-ud display e lo schermo da 8” o 12,3” del sistema infotelematico che funziona in cloud per la navigazione e il riconoscimento vocale, accoglie wireless dispositivi di qualsiasi tipo e permette di interagire in remoto tramite lo smartphone rendendolo, se lo desidera, la chiave della vettura. Tutta l’interfaccia uomo-macchina è aggiornabile over-the-air, al pari dei numerosi dispositivi di sicurezza che sono di serie su tutte le versioni e sono integrabili con un pacchetto ulteriore che comprende il sistema di visione perimetrica, l’allerta per la stanchezza dl guidatore e il sistema di parcheggio da remoto. Grande attenzione anche alla tematica ambientale con nuovi processi di produzione che hanno permesso di abbattere la CO2 di un quarto per ogni veicolo e altre soluzioni come le plastiche esterne colorate invece che verniciate, le parti provenienti da riciclo che passano da 50 a 100, come i rivestimenti dei sedili e lo scamosciato derivati da bottigliette di plastica, e l’assenza di materiali di origine animale. Un esempio è la corona del volante il cui morbido rivestimento è prodotto emettendo il 78% di CO2 in meno.

Il tetto panoramico, grazie ad una particolare protezione per i raggi infrarossi, non ha bisogno di tendalino così da guadagnare 5 kg in peso e 3 cm per la testa. In attesa della ibrida plug-in da 223 cv, capace di percorrere 66 km in elettrico, abbiamo guidato le tre versioni ibride che rappresentano il tradizionale cavallo di battaglia di Toyota. Quella con l’1.8 litri da 140 cv (+14%) offre una marcia morbida e confortevole, con prestazioni tranquille (0-100 km/h in 9,9 s.) e consumi più bassi: di 4,7-4,8 litri/100 km pari a 105-110 g/km di CO2.
Quella con il 2 litri ha ben 197 cv (+7%) ha un brio sensibilmente superiore (0-100 km/h in 8,1 secondi) pur con consumi praticamente identici.

Abbiamo provato anche la versione a trazione integrale, realizzata con un motore elettrico posteriore da 30 kW, nell’allestimento GR Sport con ruote da 20” e speciali ammortizzatori che adattano il loro grado di smorzamento alle frequenze delle oscillazioni. In questa configurazione la CH-R dà sicuramente il meglio di sé con un rollio ridotto e un assorbimento puntuale delle sconnessioni, esaltando le buone caratteristiche di base ovvero una guida sicura e naturale, grazie anche ad uno sterzo preciso e ad una frenata potente quanto modulabile. La nuova C-HR arriva nei concessionari entro dicembre e parte da 35.700 euro in cinque allestimenti ai quali si sommano quelli di lancio Lounge Premiere e GR Sport Premiere che hanno di serie il bicolore e una dotazione particolarmente ricca. E se si rende un usato e si sceglie una delle formule di finanziamento, c’è pronto uno sconto di 3.750 euro.

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Mercoledì 15 Novembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 16-11-2023 11:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA