Il nuovo Transit Connect, la tradizione continua

Transit, Ford rivuole la leadership:
un veicolo commerciale top class

di Sergio Troise
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MONACO - Nel mondo dell’auto ci sono modelli – il Maggiolino, la 500 - che sono diventati più popolari dei loro marchi d’appartenenza, in alcuni casi addirittura li hanno soppiantati (Mini, DS). Nel settore dei veicoli commerciali il fenomeno entrato nella leggenda è il Transit, inesauribile “compagno di lavoro” di milioni di aziende, flotte e padronici, sin dal 1953.

Van dell’anno. L’ultimo arrivato, il Transit Connect Model Year 2014, è stato appena insignito del premio Van dell’Anno (seconda vittoria consecutiva, quinta in 12 anni) ed è pronto a debuttare sul mercato italiano, dove il segmento delle furgonette d’importazione è dominato, al momento, dai francesi con Peugeot Partner e Citroen Berlingo, davanti ai tedeschi di Volkswagen con il Caddy e alle spalle dell’irraggiungibile “padrone di casa” Fiat Doblò. Prodotto in Spagna, a Valencia, è figlio di un progetto sviluppato nell’ambito della strategia globale One Ford e nella sua realizzazione hanno recitato un ruolo fondamentale gli ingegneri della struttura Ford-Oltosan, in Turchia.

Obiettivi globali. A livello mondiale è partita dal vertice Ford di Dearborn una offensiva di prodotto che coinvolge, con il nuovo Connect, anche il Transit Custom (già disponibile sul mercato), il compatto Courier e il Transit da due tonnellate, che arriveranno invece nel 2014, con la mission di portare i veicoli commerciali dell’ovale blu a una quota del 13% in Europa entro il 2016. Un piano che rientra nella strategia di crescita globale, orientata sulla prospettiva che nei prossimi anni il mercato del settore aumenterà di 4,8 milioni di unità, fino a raggiungere i 21 milioni entro il 2017.

La crisi italiana. “Il nostro obiettivo – dice Domenico Chianese, presidente di Ford Italia – è conquistare la leadership dei commerciali leggeri d’importazione entro il 2015, con una quota del 10%”. Il tutto – vale la pena ricordarlo – in uno scenario tuttora critico, con un mercato 2013 che nel primo semestre ha perso il 20%, e con la prospettiva di chiudere l’anno sotto le 100.000 unità immatricolate (nel 2012 furono 113.000).

Tre versioni. Disponibile negli allestimenti furgone, doppia cabina e combi, il nuovo Transit Connect offre varie soluzioni per passeggeri e carico, con due o tre posti anteriori, oppure con 5 posti nella versione doppia cabina. L’area di carico è molto pratica e spaziosa, con un volume totale di 2,9 metri cubi nella versione a passo corto, di 3,6 in quella a passo lungo. Misure che diventano 3,7 e 4,4 agendo sulla paratia mobile. Considerando anche lo spazio aggiuntivo disponibile in cabina, la capacità di carico arriva a 1.000 kg, ovvero al vertice della categoria. L’ideale per gli abituali utilizzatori di mezzi di questo tipo, in genere padroncini e flotte, ovvero artigiani, elettricisti, idraulici, fiorai, corrieri, piccole aziende di trasporto, di pulizie, forni, pasticcerie. Insomma, il mondo del lavoro.

Benzina e diesel. L’offerta di motori comprende il diesel Duratorq TDCi 1.6, disponibile nelle versioni da 75, 95 e 115 cavalli; l’EcoBoost 1.0 a benzina da 100 cavalli e l’EcoBoost 1.6 a benzina da 150 cavalli, quest’ultimo accoppiato al cambio automatico a sei rapporti. Prestazioni ed efficienza sono al top, con risultati sorprendenti soprattutto nella motorizzazione turbodiesel ECOnetic 1.6 TDCi 95 cv, che riduce i consumi a 4,0 l/100 km e le emissioni a soli 105 g/km (un vantaggio del 34% rispetto al modello precedente). Ma è stupefacente, proprio come sulle auto della gamma Ford che lo adottano, anche il comportamento del 1000 tre cilindri a benzina Ecoboost (Motore dell’Anno 2012 e 2013), che si colloca al vertice della classe per efficienza e prestazioni, con i suoi 100 cv e la capacità di contenere consumi ed emissioni a 5,6 l/100 km e a 129 g/km di CO2. Provato in Germania, sulle strade che circondano Monaco di Baviera, il nuovo furgoncino Ford ha stupito per la capacità di regalare un comportamento stradale, un comfort e una silenziosità degni di un’automobile.

Due allestimenti. Il Ford Transit Connect sarà disponibile in Italia negli allestimenti Entry e Trend. Nel primo le dotazioni di serie comprendono il terzo sedile anteriore per il passeggero, la paratia divisoria con portello di carico per ospitare oggetti di lunghezza superiore, impianto audio con Bluetooth e climatizzatore. Un po’ più ricca la versione Trend, ma il meglio si ottiene mettendo mano al portafogli, ovvero accedendo alla lista degli optional.

Tecnologia al top. Molto curati gli equipaggiamenti mirati alla sicurezza, anche se l’airbag di serie è riservato solo al conducente (l’anteriore per il passeggero e le tendine laterali sono in opzione). Su tutta la gamma è presente l’ESC di ultima generazione (con Abs+Tcs), mentre nella lista degli optional figurano dotazioni hi-tech come il Sync con Emergency Assistance e l’Active City Stop. In pratica, fino alla velocità di 30 km/h il veicolo è in grado di evitare urti contro il veicolo che sta davanti frenando automaticamente. Un gran sollievo per la guida nel traffico, ma attenzione: il sistema riconosce i catarifrangenti, non altri ostacoli tipo muri, guard-rail o pedoni. Non mancano, inoltre, l’hill-holder per le partenze in salita, il controllo di stabilità del rimorchio, il sistema di controllo adattivo del carico, il controllo automatico della pressione pneumatici, la telecamera di manovra, i sensori di parcheggio e quelli per luci e tergi. Stranamente manca il navigatore, ma in Ford assicurano che sarà disponibile dal 2014.

Listino interessante. I prezzi del nuovo Transit Connect oscillano da un minimo di 13.250 euro ad un massimo di 18.000 (Iva esclusa). Gli allestimenti Trend costano 1500 euro in più, mentre sono previsti pacchetti di dotazioni supplementari, con step di 250 euro ciascuno. Ford Italia prevede che il modello più richiesto da noi possa essere il Transit Conncet 1.6 TDCI da 95 cv, proposto fino al 31 dicembre a 14.000 euro, con una formula di leasing che prevede il tasso d’interesse al 2,95% e rate di 195 euro al mese: una formula che può agevolare chi ha bisogno del veicolo per lavorare ma non può investire somme impegnative.

Manutenzione programmata. Gli intervalli per l’assistenza tecnica sono stati portati a 30.000 chilometri. A richiesta, è possibile allungare la manutenzione programmata addirittura fino a 200.000 km. In tal caso però il costo va oltre i 4000 euro, la metà se il chilometraggio si ferma a 100.000. Non costa nulla, invece, il paraurti diviso in tre parti: in caso di danni procurati da micro incidenti, tipici della guida in città, sarà possibile sostituire solo la parte interessata.

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Domenica 17 Novembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 25-11-2013 13:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA