La Fiat 500L è la prima vettura della casa torinese ha montare il motore TwinAir da 105 cavalli

Fiat 500L, in viaggio nello spazio
al volante dell'ammiraglia delle citycar

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

TORINO - Sulla 500L si viaggia nello spazio e nella luce. Il primo, lo dicono i numeri e lo conferma il contatto diretto, è da primato per questa categoria di vetture. La seconda è ancora più generosa, soprattutto in presenza del tetto panoramico trasparente, pure da record con la sua superficie di 1,5 metri quadrati. Anche in assenza di questo optional, da prezzo non ancora definito ma presumibilmente abbastanza pepato, l'abitacolo regala una luminosità straordinaria, grazie all'ampiezza delle finestrature e a un dettaglio che in un primo momento avevamo trascurato, ma che durante il percorso di prova ci ha colpito per la sua utilità: anche il primo montante si caratterizza per la presenza di un oblò triangolare in vetro, che oltre ad aggiungere luce a luce elimina uno dei punti ciechi più fastidiosi delle automobili moderne, caratterizzati appunto di montanti di notevoli dimensioni per incrementare la rigidità della scocca e fortemente inclinati per assecondare le esigenze dell'aerodinamica.

Al volante.
Una volta seduti al posto di guida ed eseguite le opportune regolazioni, diamo un'occhiata intorno per avere una visione d'insieme dell'interno vettura. Oltre alla spaziosità, a colpire è la razionale e ordinata disposizione di comandi e strumenti: radio e regolatore di velocità si gestiscono con i tasti e i cursori collocati sulle razze del volante, come sempre dovrebbe essere per evitare inutili distrazioni. Pochi e ben identificabili i pulsanti disposti in due file sul bordo inferiore del display da 5 pollici, interfaccia del sofisticato sistema infotelematico Uconnect che consente la gestione integrata di musica, telefonia, navigazione, connessioni internet e quant'altro. Un altro plus della vettura che abbiamo impiegato un po' a mettere a fuoco è l'insolita leggibilità del quadro strumenti centrale, collocato davanti al guidatore e formato da quattro strumenti circolari (velocità, contagiri, livello carburante e temperatura acqua) e dal piccolo schermo del computer di bordo. Merito dell'innovativo disegno del volante con le tre razze che - disposte a ore 3, ore 6 e ore 9 - lasciano completamente libera la metà superiore che inquadra la strumentazione. Un dettaglio che conferma l'attenzione posta dai progettisti Fiat nel coniugare al meglio quella concretezza amichevole e sfiziosa (i colti e anglofoni uomini del marketing preferiscono chiamarla «cool») che è da sempre parte del Dna Fiat.

Accomodarsi.
È la parola giusta quando si tratta di prendere posto a bordo della nuova multispazio del Lingotto: i sedili sono davvero confortevoli sia per chi siede davanti, sia per chi occupa (meglio in due che in tre, e non a caso il terzo poggiatesta è opzionale) il divanetto posteriore che può scorrere longitudinalmente in base alle necessità di carico o alla lunghezza delle gambe dei passeggeri. Comodi sono anche i tanti spazi e ripostigli diffusi un po' ovunque nell'abitacolo, tra cui ci ha colpito la tasca rigida, di chiara ispirazione aeronautica, ricavata nella struttura in materiale plastico applicata allo schienale dei sedili anteriori. Un ulteriore tocco di attenzione intelligente alle esigenze di chi viaggia è la posizione leggermente rialzata dei posti posteriori, per consentire a tutti i passeggeri di godere delle opportunità panoramiche offerte dall'ampiezza dei finestrini.

Su strada.
Le soluzioni tecniche raffinate e la validità della nuova piattaforma Small della Fiat che debutta con la nuova arrivata hanno trovato riscontro nella prova di guida: un assetto impeccabile e un comportamento stradale equilibrato e onesto, prettamente automobilistico e privo degli accenni di coricamento che spesso caratterizzano le vetture dal baricentro così alto, hanno accomunato le motorizzazioni provate, frutti emblematici delle competenze di Fiat Powertrain. Il TwinAir 900 cc a benzina che debutta nella versione turbo con potenza incrementata a 105 cv è talmente brillante che bisogna farci un po' la mano per conciliare le prestazioni esuberanti con la sobrietà di quest'ottimo esempio di downsizing. In questi casi può essere utile il tasto «Eco», collocato sul tunnel centrale e capace di modificare istantaneamente il temperamento della vettura, trasformando il vibrante puledro in un tranquillo pony attento soprattutto a rispettare l'ambiente, tagliando anche in qualche misura il rombo tipico del due cilindri e non da tutti apprezzato.
È un tasto del quale non ha invece bisogno la versione spinta dal turbodiesel 1.3 Multijet da 85 cv, che sobrio lo è per vocazione, ma non per questo rinuncia a regalare una guida divertente e rilassante, grazie all'elasticità di questo efficiente diesel che riduce al minimo indispensabile il ricorso alla leva del cambio a 5 marce (rispetto alle 6 del MultiAir). Merita una citazione anche il tempestivo funzionamento dello Stop&Start, di serie con entrambi i propulsori, immediato nello spegnere il motore e altrettanto rapido nel riaccenderlo semnza incertezze non appena si preme il pedale della frizione.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 4 Luglio 2012 - Ultimo aggiornamento: 03-12-2012 00:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA