Tonale PHEV

Tonale ibrida plug-in, il Suv Alfa è destinato a recitare un ruolo da protagonista tra i veicoli di classe premium

di Sergio Troise
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Investimenti mirati all’aggiornamento della gamma, innovazione tecnologica, maggior cura dedicata alla ricerca della qualità, alla ricchezza delle dotazioni, all’assistenza post vendita. E’ su queste direttrici che ha imboccato la strada di un cammino virtuoso l’Alfa Romeo, uno dei tre marchi premium della galassia Stellantis (con Lancia e DS), sicuramente il più sportivo dei tre. Certo, il cammino da fare è ancora lungo, ma il più recente esempio di quanto forte e credibile sia la volontà di rilancio non concede spazio a dubbi e scetticismi: il riferimento è alla ibrida plug-in Tonale PHEV, SUV di segmento C (4,53 metri) destinato a recitare un ruolo da protagonista tra i veicoli di classe premium.

Si tratta infatti di un modello top di gamma, con credenziali di assoluto rispetto: con una potenza di ben 280 cv, emissioni di CO2 ridotte a 26 gr/km, oltre 80 km di autonomia in full electric su percorsi cittadini e oltre 600 km di autonomia complessiva per affrontare lunghi tragitti extraurbani, la nuova Tonale si segnala infatti come un prodotto d’avanguardia, in grado di sfidare la concorrenza straniera più qualificata e di affrontare senza timore anche la sfida dell’export su un mercato difficile come quello degli Stati Uniti. Del resto la nuova ibrida plug-in dell’Alfa sfrutta il medesimo powertrain della Dodge Hornet, dalla quale si distingue solo per la potenza ridotta a 280 cv (contro i 285 dell’americana). E’ invece in comune con Jeep il pianale: in nome delle sinergie di gruppo, il progetto è stato sviluppato infatti partendo dalla piattaforma della Compass, con cui la Tonale condivide alcuni elementi tecnici, ma dalla quale si distingue per la vocazione alla sportività e, dunque, per la capacità di assicurare una dinamica di guida degna del marchio Alfa Romeo.

Come su altre 4x4 alla spina del Gruppo Stellantis, sul piano tecnico spicca l’assenza di un albero di trasmissione centrale. Ciò perché lo schema ibrido prevede l’impiego di un motore elettrico da 120 cv dedicato alla trazione sulle ruote posteriori. Di fatto, quindi, non c’è collegamento fisico tra il propulsore termico (che aziona le ruote anteriori) e il retrotreno. Assieme, le due unità generano la trazione integrale, denominata e-Q4 e assicurano alla Tonale PHEV la capacità di scattare da 0 a 100 km/h in soli 6,2 secondi.

Il motore termico di base con potenza di 180 cv è un 4 cilindri 1.3 turbo benzina d’alluminio della famiglia Gse, con tecnologia MultiAir di terza generazione, abbinato a un cambio automatico a 6 marce e a una unità elettrica da 45 cv. Quest’ultima fa da alternatore e motorino di avviamento e dà una mano nella spinta al 4 cilindri collegato alle ruote anteriori. La seconda unità elettrica da 90 kW/122 cv è montata, come detto, al retrotreno, e trasmette il moto alle ruote posteriori rendendo la Tonale una 4x4. Particolare non trascurabile, in modalità elettrica questo propulsore a emissioni zero muove l’auto da solo, e in questo caso, dunque, la trazione è posteriore. Ad alimentare la componente elettrica è una batteria agli ioni di litio da 15,5 kWh, montata sotto al pavimento dell’abitacolo. Il recupero d’energia in rilascio e frenata assicura capacità di ricarica, ma come tutte le plug-in la Tonale può fare il pieno di energia a una presa di corrente. Secondo la Casa occorrono due ore e mezzo per una ricarica completa a una presa da 7,4 kW.

A batteria carica, come detto, l’auto può percorrere mediamente solo in elettrico 68 km, che crescono a 82 km in città. Quanto alle prestazioni, grazie alla potenza complessiva di 280 cv, sono di tutto rispetto: 0-100 in 6,2 secondi e velocità massima di 206 km/h (ridotti a 135 se ci si muove solo in elettrico). A proposito di percorrenze, da notare che il serbatoio della benzina da 42,5 litri (6 più della “cugina” Jeep Compass) contribuisce ad assicurare un’autonomia maggiore.

Tecnologia ibrida a parte, vale la pena ricordare che questa nuova Alfa Romeo è stata progettata per assicurare un comportamento dinamico degno della tradizione del marchio. Ciò non vuol dire che sia possibile eguagliare la dinamica di guida della sorella maggiore Stelvio (nata su un altro pianale, molto più sportivo), ma è fuor di dubbio che gli aggiornamenti eseguiti su base Jeep hanno dato buoni frutti, contribuendo ad ottimizzare comportamento dinamico e piacere di guida. Gioca un ruolo importante la ripartizione dei pesi (52% all’anteriore, 48% al posteriore); lo sterzo è stato ricalibrato per favorire la maneggevolezza; l’impianto frenante, con pinze Brembo e 4 dischi, adotta la tecnologia IBS brake by wire già presente su Giulia e Stelvio e per quanto riguarda il sistema delle sospensioni si fa apprezzare, all’anteriore, un MacPherson indipendente con ammortizzatori FSD (Frequency Selective Damping), che offre una combinazione perfetta tra manovrabilità e comfort. Inoltre, l’asse posteriore è dotato di un sistema a tre bracci per garantire risposte rapide in curva. Un lavoro di fino è stato dedicato anche agli ammortizzatori e, soprattutto, all’elettronica, che consente di sfruttare tre modalità di guida, gestibili dal pomello collocato nella consolle: oltre alla Advanced Efficiency, che privilegia la mobilità in elettrico e sfrutta al meglio il veleggiamento in rilascio (modalità Sailing), si fa apprezzare la modalità Natural, che stabilisce in autonomia quando usare il motore elettrico o quello a benzina, oppure entrambi. La Dynamic è infine la modalità prestazionale, quella che rende le risposte dell’acceleratore e del cambio più pronte, la spinta più consistente e l’assetto più rigido. Quanto basta per fare della Tonale PHEV una “vera Alfa”, nonostante la mole e l’aggravio di peso di circa 300 kg, per un totale di 1.835 in ordine di marcia.

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Giovedì 22 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 24-06-2023 17:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA