La nuova Citroen C4

C4, un salto di qualità per le compatte Citroën. La nuova arrivata tiene alta la bandiera del “Double Chevron”

di Giampiero Bottino
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MILANO - C4, l’alfa e l’omega della presenza Citroën nel segmento C delle vetture compatte, il più importante e affollato del panorama automobilistico europeo. È il filo rosso che collega 92 anni di storia e di prodotti quasi sempre di successo, come confermano i 12,5 milioni di esemplari venduti da quando, nel 1928, arrivò il primo modello battezzato con questo nome. Una vettura che, giocando le carte dell’abitabilità, dell’eleganza e dell’affidabilità, seppe conquistare più di 243.000 clienti in cinque anni. 

Dopo di lei, e dopo una lunga pausa, a tener alta la bandiera del “Double Chevron” in questa fetta di mercato ha provveduto una folta schiera di vetture – Ami 6 e Ami 8, Gs e Gsa, Bx, Zx, Xsara – che si sono succedute fino al 2004, quando il management ha deciso il ritorno alle origini. E ha scelto il nome delle primogenita per identificare il modello che finora, nell’arco di due generazioni, ha sfiorato i 3 milioni di unità vendute. 

Né si può trascurare la C4 Cactus che nel 2014 con il suo carico di idee funzionale e stilistiche – basti pensare ai morbidi e tecnologici Airbump messi a protezione delle fiancate – ha indicato il nuovo corso del design Citroën al quale si adegua la terza generazione che arriva a chiudere (almeno per ora) il cerchio. Il look della nuova arrivata ne enfatizza la personalità e l’appeal, ingentilendo senza rinnegarli i connotati da crossover del modello precedente grazie a una silhouette filante che richiama le linee di una coupé a quattro porte, di cui esprime l’eleganza e il dinamismo.

Nel contempo in molti dettagli come le grandi ruote da 690 mm di diametro, l’assetto rialzato che la luce a terra di 156 mm colloca ai vertici della categoria e le protezioni che corrono lungo l’intero perimetro della vettura – rivisitazione in chiave più discreta degli Airbump ormai entrati nel Dna Citroën – sono riproposti i “tratti somatici” tipici tipiche dei Suv senza i quali al giorno d’oggi sembra difficile fare breccia nei cuori della clientela, particolarmente sensibile alla posizione di guida alta (1,22 metri, superiore alla maggioranza dei concorrenti) che migliorando la visibilità garantisce al guidatore una confortante sensazione di sicurezza.

Allineata al nuovo linguaggio stilistico del marchio è anche la firma luminosa posteriore a forma di V che, dopo essere stata anticipata da diverse concept car, ha fatto il suo debutto nella produzione di serie all’inizio del 2020 con la nuova generazione della C3. A proposito di illuminazione, i Led sono gli assoluti protagonisti sia dei gruppi ottici anteriori a 3 moduli, collocati alle estremità del “Double chevron” cromato dal nuovo disegno a tutta larghezza, sia delle luci diurne e dei fendinebbia.

Nell’abitacolo si ritrovano numerosi segnali della volontà di esaltare due tradizionali punti di forza del marchio francese: la comodità e la concretezza nella scelta di tecnologie facili e realmente utili, senza cedere alla moda imperante dei gadget hi-tech la cui effettiva utilità è spesso tutta da dimostrare.

Pochi pulsanti e interruttori a interrompere la lineare fluidità della plancia al cui centro spicca il display da 10 pollici, un vero e proprio centro di comando che, grazie alla possibilità di gestire in modalità touch una gran quantità di funzioni della vettura, ha consentito di ridurre al minimo la presenza dei comandi meccanici. Gli fa compagna il quadro strumenti digitale ampiamente configurabile e chiaramente leggibile che consente al guidatore di tenere sotto controllo tutte le informazioni più importanti senza dover distogliere lo sguardo dalla strada.

Il concetto di “Advanced comfort” che per Citroën non è solo motivo d’orgoglio, ma anche un consistente stimolo alle vendite, trova espressione non solo nella nuova generazioni di sedili, ma anche in alcune soluzioni originali che spesso si riallacciano alle tradizioni della casa.

È il caso delle esclusive sospensioni che, grazie agli smorzatori idraulici progressivi protetti da 20 brevetti, sono in grado di assorbire le immancabili asperità del fondo stradale, garantendo agli occupanti un rilassante e confortevole effetto “tappeto volante”.

Più in generale al benessere dei viaggiatori provvedono anche i vani portaoggetti disseminati nell’abitacolo (possono essercene fino a 16, per una capienza totale di 39 litri) e soluzioni ingegnose come lo “Smart Pad Support Citroën” che costituisce un’anteprima mondiale. Si tratta di un supporto retrattile integrato nella plancia che consente di fissare saldamente e in tutta sicurezza, davanti al passeggero anteriore, un tablet grazie alla disponibilità di due agganci “dedicati” per l’iPad Air 2 di Apple e per il Samsung Tab A 10,5”, nonché di un supporto universale per gli altri modelli.

Gli oltre 20 sistemi di assistenza alla guida e di aiuto alla sicurezza completano il quadro di una vettura moderna e tecnologicamente evoluta, proposta nei livelli di allestimento Feel, Shine a Shine Pack con motori 3 cilindri PureTech 1.2 a benzina da 130 Cv e turbodiesel 4 cilindri BlueHdi da 110 e 130 cv. I prezzi sono compresi tra 23.150 e 29.650 euro. A completare la gamma manca però la vera “chicca” della nuova generazione, la versione 100% elettrica ë-C4 alla quale dedichiamo l’articolo a fianco.

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Domenica 27 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 09:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA