La 500 del mare diventa Abarth: è stata protagonista tra le supercar del Top Marques di Montecarlo
Abarth 600e Scorpionissima è la più potente di sempre. Lo spirito racing si esprime anche negli interni
Stellantis, Heritage Hub dedica una mostra ad Abarth per i 75 anni del marchio. L’esposizione aprirà il 12 aprile
Abarth 595 ha appena compiuto sessant’anni: una vettura piccola, ma con il pungiglione affilatissimo. Nel settembre del 1963, Carlo Abarth presentava infatti al mondo la Fiat- Abarth 595, basata sulla Fiat 500 D. La nuova arrivata prendeva il nome dalla sua cilindrata, che era stata aumentata grazie al lavoro sui cilindri e sui pistoni, così come grazie all’utilizzo di materiali completamente nuovi. A colpo d’occhio, la 595 della casa dello Scorpione si distingueva dalla Fiat 500 D all’esterno per una griglia anteriore traforata tipo 850Tc, per la scritta Fiat Abarth 595 in metallo lucido sul retro e sul cofano e per la scritta ‘World Champion’ sul lato destro, in riferimento ai primati raggiunti dalle creazioni delle officine di Corso Marche.
L’anima corsaiola del modello era ulteriormente sottolineata dalla coppa dell’olio maggiorata in alluminio che sporgeva sotto il fascione posteriore e, soprattutto, dalla marmitta sportiva a doppia uscita tipo Record Monza. Il risultato di questi accorgimenti fu un’auto piccola ma particolarmente aggressiva e rumorosa che contava sul 30% di potenza in più rispetto alla versione originale, 27 CV a 5.000 giri e una velocità massima di 120 km. Come naturale evoluzione della 595, Carlo Abarth presentò poi al Salone di Ginevra del marzo 1964 la Fiat- Abarth 695, seguendo quel concetto di aggiornamento tecnico che divenne presto un pilastro della tradizione Abarth. Successivamente, il fenomeno dei kit di trasformazione permise di apportare le principali migliorie Abarth sulle vetture Fiat di serie, trasformandole sia meccanicamente che esteticamente.