Ecco Honda HR-V, look rinnovato e maggiore tecnologia. E in Giappone pronte le 0-Series
Ecco Honda HR-V, look rinnovato e maggiore tecnologia. E in Giappone pronte le 0-Series
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GENOVA - Come sempre i saloni di Cannes e Genova hanno dedicato molto spazio ai motori fuoribordo, ormai sempre più diffusi anche su barche di dimensioni medio-grandi e in molti casi disposti in formazione tripla (a volte addirittura quadrupla) come per il nuovo Azimut 48, sport weekender di 15 metri che riesce a raggiungere la velocità massima di 50 nodi con la spinta di tre Mercury Verado da 600 cavalli.
E’ una barca con carena progettata in America (tutto il resto in Italia), dunque in grado di affrontare qualsiasi mare, assicurando inoltre spazio e “qualità della vita” a bordo, così come già sperimentato sul più piccolo Verve 43, che negli USA ha spopolato, avendo totalizzato 110 unità vendute in meno di tre anni.
Prova ulteriore della sorprendente crescita delle motorizzazioni fuoribordo è la coraggiosa scelta fatta persino da un tradizionalissimo produttore di gozzi come Apreamare, che nei recenti saloni di Cannes e Genova ha sbalordito il pubblico esponendo lo Speedster 35, gozzo cabinato di 9,5 metri spinto da due Mercury Verado da 400 hp e capace di toccare la velocità massima di 40 nodi.
Tutti gli indicatori segnalano che il mercato dei fuoribordo crescerà anche in Europa, e in particolare in Italia, proprio per la propensione dei cantieri a realizzare sempre più barche adatte a questo tipo di propulsione: ne guadagna lo spazio vivibile a bordo, si riducono i costi, si semplifica la manutenzione e in alcuni casi migliorano pure le prestazioni. Non mancano, tra l’altro, punte avanzate di ricerca e sviluppo mirate allo sviluppo dell’ibrido e dell’elettrico. Ciò detto le più recenti new entry in vista della stagione nautica 2024 sono costituite da tradizionali motori a benzina: arrivano dal Giappone, con i marchi Honda e Suzuki.
Il colosso di Tokio ha presentato in anteprima mondiale a Genova il suo primo motore con architettura V8. E’ l’Honda BF350, motore di 4.952 cc da 350 cavalli, con tecnologia VTEC, destinato – nelle intenzioni della Casa – “a segnare una svolta grazie a una serie di innovazioni tecnologiche che ne massimizzano le prestazioni, garantendo il giusto equilibrio tra velocità, bassi consumi e massima affidabilità”.
Nei primi test svolti nelle acque di Genova si sono fatte apprezzare la silenziosità, il contenimento delle vibrazioni, il piacevole sound. Presto per parlare di prestazioni, che ovviamente possono variare in base alla barca, alla sua carena, al suo peso e al suo carico. Vale la pena ricordare, comunque, che il nuovo BF350 si avvale della tecnologia BLAST (Boosted Low Speed Torque) per erogare immediatamente tutta la potenza e l’accelerazione richieste. A velocità di crociera, inoltre, si attiva automaticamente la funzione ECO, grazie alla quale il consumo di carburante viene ottimizzato dalla centralina.
Il nuovo Honda BF350 introduce anche diverse funzioni intelligenti volte a migliorare l’esperienza di navigazione e garantire la facilità d’uso. Tra queste il cruise control, il tilt limit (per evitare danni al motore durante le operazioni di ormeggio) e il trim support, che permette di preimpostare tre differenti assetti personalizzabili. Per ottimizzare l’efficienza, poi, c’è un sensore di CO2.
Tutto ciò ha fruttato a Honda Marine il Design Innovation Award, premio che dal 2020 promuove l’eccellenza e l’innovazione in tutto il settore della nautica da diporto. Il BF350 è stato giudicato, nella sua categoria, come “massima espressione dell’eccellenza ingegneristica, della tradizione e dell’innovazione Honda”.
E veniamo a Suzuki. La casa di Hamamatsu ha colto l’occasione del Salone di Genova per presentare versioni aggiornate di alcuni suoi “cavalli di battaglia” come i piccoli senza patente DF40A RR e DF40 ARI RR, ma soprattutto ha presentato in anteprima per l’Europa il nuovo DF250 Kuro, motore da 250 cavalli che da ottobre sarà in vendita sul nostro mercato con una inedita livrea nero opaco.
E’ un’evoluzione del 6 cilindri a V da 4.028 cc già noto, che si distingue per il nuovo disegno della calandra, imposto per contenere un diverso sistema di immissione e filtraggio dell’aria necessaria alla combustione. “La nuova presa dinamica presente sul top della calandra – spiegano in casa Suzuki - favorisce l’afflusso dell’aria durante l’aspirazione e il sistema di filtraggio la rende ancor più pura, priva di quelle particelle d’acqua contenute nello spray generato dalla navigazione, che possono ridurre l’efficienza della combustione stessa e anche la durata dell’unità termica”.
Con il nuovo Suzuki DF250 KURO debutta anche un nuovo piede che si caratterizza per un design che riduce ulteriormente gli attriti in acqua. Nuova è la forma dell’ogiva che racchiude il cambio, e nuova è la pinna dal profilo asimmetrico, studiato per attenuare possibili cavitazioni dell’elica.
I tecnici giapponesi assicurano che “il sistema di raffreddamento a doppio ingresso, situato nel piede, consente un aumento del flusso d’acqua all’interno dell’unità termica a tutte le andature, anche a lento moto, garantendo sempre una temperatura d’esercizio ottimale”. Ovviamente, aggiungiamo noi, una centralina elettronica gestisce tutto istante per istante, regola la miscelazione aria/benzina e contribuisce al contenimento dei consumi.
Oltre alla gamma aggiornata dei suoi fuoribordo hi-tech, Suzuki ha presentato a Genova anche l’accordo di collaborazione stretto con il cantiere che produce l’Atlante Z340, walkaround di 10 metri proposto in package con 2 fuoribordo da 250 o 350 hp (a scelta del cliente). L’acquisto di barca più motore potrà essere definito nelle concessionarie Suzuki.
Il layout dell’esemplare presentato a Genova prevede un prendisole di poppa gavonato, una dinette con due divanetti lineari frontali divisi da due tavoli regolabili indipendentemente in altezza, una generosa cabina dall’altezza interna di 193 cm, 4 posti letto e il bagno separato. La cucina esterna si trova alle spalle del blocco seduta in vetroresina con l’adozione di un frigorifero al suo interno, mentre la plancia di comando assicura la gestione e il controllo di tutta l’imbarcazione con un parabrezza avvolgente.
Secondo il cantiere, l’Atlante motorizzato con due Suzuki DF350 “è una barca in grado di navigare in piena sicurezza anche in condizioni meteo avverse, grazie a una carena tutta nuova, con la quale si possono raggiungere anche velocità di punta dell’ordine di 48,2 nodi”. Ciò detto, la velocità di crociera consigliata è di 23 nodi, con un consumo complessivo di 64 litri/ora; un po’ di più (81,8 litri/ora) navigando a 27,4 nodi.
Il Salone di Genova ha offerto a Suzuki anche l’occasione per presentare i nuovi fuoribordo DF40A RR e DF40A ARI RR, i piccoli 3 cilindri “senza patente” della gamma che già nella sigla RR, comune ai bolidi a due ruote del reparto corse Suzuki, propongono un nuovo stato dell’arte in termini di tecnologia, accrescendone le prestazioni.
Non sono stati fatti interventi sulla meccanica, ma sull’elettronica, e infatti i nuovi parametri presenti nella centralina della versione RR sono stati studiati per favorire l’erogazione della coppia ai bassi regimi, così da consentire di spingere meglio lo scafo al momento della ricerca della planata. Un’esigenza particolarmente sentita su imbarcazioni più pesanti della media, per le quali sono nati i motori della serie ARI, dotati – vale la pena ricordarlo – dell’esclusiva tecnologia “spingiforte” (High Energy Rotation System), un brevetto Suzuki che consente di adottare un piede derivato dal più potente DF140A e un’elica più grande, con il risultato di fornire una spinta superiore e una migliore accelerazione rispetto a un tradizionale motore da 40 cavalli.
Secondo la Casa, tutto ciò non incide sui consumi e anzi contribuisce a contenere anche le emissioni. “Bruciare meno benzina e più aria – osservano i tecnici giapponesi - vuol dire anche avere un impatto inferiore in termini ambientali”.