Matteo Catani, ceo di Gnv e Daniela Picco, executive director Msc Foundation

Per la festa di Underwater Dome Gnv Rhapsody va con biofuel. Gruppo Msc testimonia l’impegno a ridurre l’impatto sull’ambiente

di Antonino Pane
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Si può fare. Questo il significato di un evento che ha visto protanista nel porto di Genova una nave della compagnia Grandi Navi Veloci del Gruppo Msc. La Gnv Rhapsody, è stata rifornita per la prima volta con biofuel utilizzando un Biocarburante HydrotreatedVegetable Oil (HVO 100%). Per tutta la durata per la durata dell’evento conclusivo di Underwater Dome, tenutosi a bordo, della Rhapsody. 

“Il biofuel utilizzato - spiega la compagnia - garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 pari all’88,2% rispetto al combustibile fossile tradizionale, permettendo di fatto di abbattere drasticamente l’impatto della propria nave sull’ambiente in occasione dell’appuntamento patrocinato da Msc Foundation e organizzato dalla USS Dario Gonzatti per celebrare il 60° anniversario della dichiarazione della “presa di possesso dei fondali marini in nome dell’umanità” da parte della Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee (CMAS) e per condividere un vero momento di promozione dell’ambiente marino e di confronto per la sua sostenibilità e tutela”.

Insomma Gnv, è tutto il Gruppo Msc, hanno voluto testimoniare l’impegno per ridurre quanto più possibile l’impatto sull’ambiente, in linea con l’obiettivo di raggiungere il Net Zero entro il 2050.

“La Msc Foundation - ha detto Daniela Picco, executive director Msc  Foundation - è profondamente impegnata nella tutela del mare ed è per questo che oggi abbiamo patrocinato l’iniziativa ‘UnderwaterDome’. Eventi come questo offrono una preziosa occasione per stimolare riflessioni e proporre azioni concrete per la protezione dell'ambiente marino. Il mare è il nostro patrimonio comune e la sua salvaguardia dev’essere affrontata sinergicamente incentivando il confronto tra attori provenienti dai settori più disparati. Solo attraverso la collaborazione e l’impegno condiviso potremo garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni.”

Per Matteo Catani, ceo di Gnv,    va sottolineato il fatto che Gnv sia in assoluto tra i primi player del settore traghetti a sperimentare questa tipologia di combustibile green.  “L’evento di oggi - ha detto Catani - è stato un momento di promozione dell’ambiente marino ma anche di prezioso confronto trasversale su come sia importante operare in modo responsabile per garantirne la tutela. Il comparto di Gnv, ovvero quello dei trasporti, sta vivendo un importante cambiamento in termini di value proposition, se prima eravamo concentrati principalmente su comodità ed efficienza del servizio ora siamo chiamati a prestare particolare attenzione anche alla sostenibilità ambientale. Oggi abbiamo dato prova concreta del nostro impegno alimentando Rhapsody a biofuel ‘green’. In particolare, abbiamo immesso nei circuiti di alimentazione della nave un quantitativo di carburante eccedente rispetto a quello necessario per l’evento, questo di fatto ci ha permesso di abbattere totalmente le emissioni di CO2 durante il suo svolgimento e di poterlo dichiarare un evento di fatto Net Zero. Teniamo però a precisare che iniziative come questa e, più in generale, la transizione verde del nostro comparto implicano alti costi (il biofuel ha costi più che doppi rispetto al carburante tradizionale) e richiedono quindi investimenti importanti che dovranno necessariamente essere condivisi dall’intero ecosistema economico, sociale e istituzionale. Siamo chiamati tutti a fare sistema per la messa in comune delle best practice e, a lungo termine, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati”. Catani ha anche sottolineato come passi di questo tipo possano essere di stimolo per i regolatori nazionali e sovranazionali nella spinta alla produzione e alla distribuzione di carburanti alternativi a costi sostenibili”. 

Gnv ha reso noto anche di aver investito risorse importanti – oltre 100 milioni di euro – per dotare la maggior parte delle navi della sua flotta di sistemi di lavaggio dei fumi, i cosiddetti “scrubber” che consentono l’abbattimento delle emissioni solforose cinque volte di più oltre il limite di legge, e nel rinnovo della propria flotta grazie all’ordine di quattro unità di nuova costruzione dal ridotto impatto ambientale. 

In termini di decarbonizzazione, l’impatto delle nuove navi rispetto alle attuali unità standard sarà inferiore rispettivamente del 30% per le prime due e del 50% per la terza e la quarta, che saranno alimentate a Gnl. Inoltre, tutte avranno la possibilità di allacciarsi alla rete elettrica di terra durante le soste in porto evitando di usare i generatori a combustibile fossile. Per implementare le iniziative in termini di riduzione del proprio impatto ambientale, Gnv ha creato al proprio interno un team interamente dedicato alla sostenibilità e ne sta strutturando un secondo interamente focalizzato sull’area dell’Energy Efficiency.

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Lunedì 1 Luglio 2024 - Ultimo aggiornamento: 08:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA