Eugenio Franzetti a capo della Ds Performance

FE, Franzetti (Ds Performance): «In questa stagione vogliamo fare meglio del 5° posto. Nel 2023 abbiamo perso troppo tempo»

di Mattia Eccheli
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DIRIYAH - «L'obiettivo è quello di fare meglio in Formula E rispetto alla stagione scorsa, che ha avuto dei momenti bellissimi, specialmente tra febbraio e maggio, con il primo posto in India, il secondo posto a Città del Capo, la Pole a San Paolo, uno dietro l'altro, fino a Montecarlo, dove abbiamo fatto una gara bellissima: per un errore nostro siamo partiti ventunesimi e abbiamo chiuso con un settimo posto senza nemmeno un graffio alla macchina». Parola di Eugenio Franzetti, il manager italiano a capo della Ds Performance, a Diriyah per seguire la seconda uscita del 2024 delle “sue” monoposto. Che si concede ancora una riflessione sulla nona stagione, quella del 2023: «Abbiamo avuto problemi all'inizio: ci abbiamo messo più tempo a capire la macchina».

Diamo un ordine di arrivo a quel “fare meglio”.

«Meglio di un quinto posto: andare sul podio o avvicinarlo».

Quindi scalzare i powertrain favoriti?

«Non è facile perché è vero che i powertrain sono due (Porsche e Jaguar, ndr), ma le macchine sono otto e i costruttori condividono praticamente tutto, anche il software, con le scuderie clienti. Sarebbe già un ottimo risultato essere in mezzo a quelle otto monoposto».

Però voi siete gli unici ad avere due campioni del mondo.

«È vero. E infatti abbiamo fatto un sesto posto in Messico, ma anche un secondo e un quinto in Arabia Saudita, senza contare la Pole: vuol dire che ci siamo infilati tra gli altri. Nella gara inaugurale avevamo anche più ritmo di Mitch Evans (Jaguar Tcs), che è stato bravo a difendere la posizione. Avessimo passato lui saremmo andati comodamente vicini al podio. Ma il mondo dei “se” non ci appartiene e quindi lasciamo perdere».

Tra qualche mese dovrebbe debuttare la ricarica ultrarapida?

«Siamo aperti e positivi. Ne vediamo la funzione pedagogica, che penso la Formula E abbia a differenze di altre classi del motorsport: non è solo spettacolo e prestazioni. Si tratta anche dimostrare al mondo quanto le macchine elettriche siano veloci, divertenti e facili da guidare. In questo caso, anche facili e veloci da ricaricare: un messaggio indirizzato agli scettici rispetto all'acquisto delle elettriche, perché la ricarica costituisce ancora un momento di stress. Noi raccontiamo che non è stressante, perché in mezzo minuto si può ricaricare. Poi, i vantaggi legati alla ricerca e allo sviluppo troveranno sbocchi nella produzione delle auto di serie».

Questa tecnologia dovrebbe significare anche più spettacolo.

«Condizionerà la strategia, certo. Ci aspettiamo che la gara possa diventare ancora più divertente per il pubblico. Noi presentiamo uno spettacolo: vediamo se poi ci sbagliamo o meno, ma l'importante è che resti salvaguardato il principio della sportività».

Intano, però, in Arabia Saudita i test per la ricarica ultrarapida sono stati sospesi, dopo i problemi in Messico.

«Come tutte le cose, anche questa va testata. È un segnale di serietà: fino a quando le cose non sono perfettamente e assolutamente funzionanti non si fanno. In teoria il debutto è a Misano: vediamo. Aspetterei anche una gara in più, ma capisco la scelta perché Misano aiuta: è una struttura grande e organizzata e con molto spazio».

Meglio correre nelle città o nei circuiti permanenti?

«Gli ePrix urbani sono il dna di questo campionato, ma non dobbiamo essere troppo rigidi in funzione delle origini. Ci si deve evolvere in base a ciò che serve per alimentare lo spettacolo, che deve andare di pari passo con l'aumento delle prestazioni. Se vogliamo far crescere la Formula E nelle prestazioni con la Gen3.5 o la Gen4, dobbiamo essere disposti a cedere qualcosa in fase di trasformazione. E se a quel punto determinati circuiti cittadini si riveleranno non più adatti per una questione di sicurezza, io sono pronto a fare il sacrificio».

A quanti saresti disposto a rinunciare?

«Immagino fino a una distribuzione tra il sessanta e il quaranta percento, ma sempre a maggioranza cittadini, se possibile. Però è una questione di priorità. Alcune gare probabilmente non potranno più venire organizzate in certi contesti urbani, ma magari saremo bravi e ne troveremo altri».

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Domenica 28 Gennaio 2024 - Ultimo aggiornamento: 20:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA