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Tesla vola ancora a Wall Street e raggiunge i 1.000 mld di capitalizzazione. Musk sempre più “presidente ombra”
Tesla perde a Wall Street il 4% portando al 38% la flessione dall'inizio dell'anno. Un calo con il quale ha bruciato 290 miliardi di dollari e visto scendere la sua capitalizzazione di mercato sotto i 500 miliardi di dollari con gli investitori che vedono accumularsi rischi per il colosso delle auto elettriche.
Sarebbero circa 3mila i posti di lavoro che la casa automobilistica statunitense Tesla intende tagliare nello stabilimento tedesco, sui 14mila esuberi totali nel mondo. E' la cifra circolata nei media tedeschi ma al momento smentita da un portavoce del gruppo che ieri ha annunciato la maxi scure sul 10% della forza lavoro. A pesare il calo dei ricavi per il crollo del mercato delle auto elettriche e della debolezza delle vendite a livello mondiale, nonché i ritardi nelle consegne nello stabilimento europeo di Grünheide per la crisi nel Mar Rosso. «Siamo convinti che solo un'organizzazione efficiente e snella sia ben posizionata per le sfide future.
La nostra esperienza dimostra che questo approccio contribuisce in modo significativo al nostro successo», ha dichiarato una portavoce di Tesla nel sito tedesco. «Stiamo esaminando questa misura e la porteremo avanti per la Gigafactory di Berlino-Brandeburgo nel rispetto di tutti i requisiti in materia di diritto del lavoro e di co-determinazione, con il coinvolgimento del comitato aziendale», sottolinea il gruppo in una nota definendo «infondata» la notizia circolata nei media di 3mila posti di lavoro da eliminare sui 12.000 dipendenti complessivi della gigafactory vicino Berlino.