Il mercato italiano di moto, scooter e ciclomotori conferma il proprio primato in Europa, chiudendo il 2023 con oltre 337.000 veicoli immatricolati: non succedeva dal 2010. Un risultato che porta a + 15, 7% il confronto con un già positivo 2022. È questo il quadro diffuso da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). In attivo anche il bilancio dell’ultimo mese dell’anno, che fa segnare un incremento del 6,73%, pari a 9.826 veicoli immessi sul mercato. Per il terzo mese consecutivo sono le moto a trainare la crescita di tutto il settore, immatricolando 4.370 mezzi, corrispondenti a una crescita del 16,07%. Nel 2023 sono stati gli scooter a segnare la performance più significativa, con un incremento del 20,64% e 173.543 veicoli targati. Seguono le moto con una crescita del 14,88% e 145.405 mezzi immatricolati.
Brusca frenata invece per i ciclomotori, che scendono sotto le 20 mila unità, con 18.754 veicoli venduti e una flessione dell’11,77%. La fine prematura degli incentivi continua a penalizzare il settore delle due ruote elettriche: tra ottobre e dicembre il settore ha perso 1.881 unità su un mercato che nell’ultimo trimestre dello scorso anno era stato di 3.599 mezzi. Il 2023 si è chiuso per gli elettrici con una flessione del 26,32% e 12.048 unità immesse sul mercato. «Il mercato - ha spiegato il presidente di Confindustria Ancma Paolo Magri - è mosso ancora dalla passione e al suo interno convivono svariati utilizzi e motivazioni d’acquisto, ma è anche la capacità del comparto con la sua filiera di offrire tanto e interpretare i bisogni degli utenti a trainarlo. Questo è un valore grande, perché dietro ci sono storie di eccellenza e innovazione, che generano occupazione, indotto, gettito ed investimenti».