Una C-HR della flotta Kinto

Inclusiva e sostenibile: ecco la mobilità Kinto. L’azienda di Toyota è in forte crescita nel nostro paese

di Nicola Desiderio
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Kinto chiude un 2023 positivo e, dopo un triennio di fruttuosa semina, guarda al futuro con l’obiettivo di crescere e integrarsi sempre di più con il mondo Toyota di cui è espressione, sfruttandone a pieno la presenza e l’azione sul territorio per offrire una mobilità sempre più inclusiva, semplice e sostenibile. Nata nel 2019 in Giappone per fare del costruttore delle Tre Ellissi una mobility company, Kinto è partita in Italia nel 2021 come una start-up con tre servizi attivi, il 7% della rete come partner e 15mila utenti. Oggi impiega oltre 40 persone e ha 65 mila utenti contando su 38 dei 54 partner presenti sul territorio, il 40% dei quali fornisce tutti e cinque i servizi che fanno parte dell’offerta di Kinto e offrono mobilità da un minuto a 72 mesi.

L’obiettivo per il 2024 è offrire tutti i servizi su tutta la rete dei concessionari. E sono proprio loro ad aver tributato i primi consensi a Kinto dandole il premio DealerSTAT come brand numero uno della mobilità in Italia con una votazione complessiva di 4,05 su 5 e una media di 2,57. Anche il grande pubblico sembra iniziare a familiarizzare, come dimostra il RepTrak del Reputation Institute: l’indice di reputazione pari a 71,3 pone Kinto Italia tra i brand forti della mobilità, di sicuro il più forte tra quelli “captive” (controllati direttamente da un costruttore) in un panorama dominato per tre quarti viceversa da attori che sono emanazione di grandi gruppi finanziari. L’asse portante è sicuramente il noleggio a lungo termine dove c’è Kinto One che ha una flotta di 16mila vetture e costituisce il motore e la cartina di tornasole del business nel momento in cui iniziano i rinnovi e ci sono veicoli che, una volta ritornati dai clienti, possono essere riutilizzati. Uno dei modi per farlo, oltre al canale dell’usato, è proporli di nuovo a noleggio con canoni inferiori del 30-40%, oppure in altri servizi. Si chiama gestione multiciclo e l’obiettivo è massimizzare il VLV (Vehicle Lifetime Value) e il CLV (Customer Lifetime Value): sfruttare al massimo il valore generabile dal veicolo facendo in modo che questo crei a sua volta valore per la rete e per i clienti. Uno dei servizi a beneficiare di questa strategia è Kinto Flex, per abbonamenti da 1 a 12 mesi. I numeri: 150 contratti, 200 veicoli con una media di 5 mesi di durata, canone di 590 euro e 1.200 km mensili di percorrenza.

È lo strumento per utilizzi temporanei,
per avvicinare un nuovo cliente da fidelizzare con altri prodotti finanziari, ma anche per attività di supporto come le vetture in “prelease” in attesa di quelle definitive o le dimostrative. L’obiettivo per il 2024 è raddoppiare la flotta e triplicare i contratti. Numeri positivi anche dal carsharing Kinto Share: 210 vetture, presenza strutturata in due città, 76 hub che fanno capo a 21 partner, 4 aeroporti, 2 stazioni ed altrettante aziende. I 9.600 utenti (+23%) raddoppieranno almeno nel 2024 generando 26mila noleggi con 410 unità. Interessanti anche i risultati del servizio di carpooling Kinto Join: tra i clienti ci sono 3 pubbliche amministrazioni e 24 aziende del calibro di Daikin, Policlinico Gemelli, Sodexho, Safilo e Geox dove i 300 dipendenti iscritti, in 1.300 viaggi e oltre 10mila km percorsi, hanno tagliato le emissioni di CO2 di 2 tonnellate che sono certificate e contabilizzate nel bilancio ambientale dell’azienda. Kinto Go permette di fare i biglietti dei mezzi pubblici, pagare i parcheggi, il taxi, lo scooter, la bici o il monopattino in oltre 5mila comuni e in collaborazione con più di 500 partner.

Un ecosistema in continua espansione a portata di una app già presente su 307mila smartphone e che prescinde dalle automobili Toyota e Lexus, ma dove i possessori delle ibride giapponesi possono spendere i bonus accumulati con il programma WeHybrid convertendo i chilometri percorsi ad emissioni zero in altre forme di mobilità. L’obiettivo, come dichiarato da Mauro Caruccio, amministratore delegato di Kinto Italia e di Toyota Financial Services, è «creare una rete che comprenda tutti i nostri partner e i nostri servizi permettendo a tutti di muoversi. In definitiva: un’organizzazione capace di connettersi con il territorio e connettere il territorio».

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Venerdì 29 Dicembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 31-12-2023 12:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA