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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Max Verstappen festeggia dopo la vittoria al GP del Canada

Verstappen bionico eguaglia Senna: può diventare il pilota più vincente di tutti i tempi. Ferrari, segnali di risveglio

di Giorgio Ursicino

Come da copione. Max Verstapper domina il GP del Canada, vince le sesta gara della stagione e la quarantunesima personale che gli consente di appaiare un autentico mito come Ayrton Senna. L’occasione è storica perché coincide con il centesimo trionfo della sua scuderia che entra nel club a “tripla cifra” di cui fanno parte anche Ferrari, McLaren, Mercedes e Williams. Sul podio di una gara poco entusiasmante salgono Alonso ed Hamilton, mentre la Ferrari, subito in scia con Leclerc e Sainz, ha finalmente trovato la formula per non litigare con le gomme sulla distanza. E questo è un fatto importante, da confermare ora su tracciati diversi. Per il ragazzo, lanciato verso il terzo titolo mondiale consecutivo, è la consacrazione: infallibile, velocissimo, quasi bionico.

La griglia di partenza è sovvertita dagli “impeding” che hanno caratterizzato la qualifiche disputate su una pista priva di visibilità per le nuvole d’acqua sparato in aria delle gomme da bagnato. Come era prevedibile, lo schieramento ha preso forma solo a serata inoltrata per Montreal, quando da noi era notte fonda. Sainz, nonostante le spiegazioni, non è riuscito ad evitare le tre posizioni di punizione per aver ostacolato l’Alpine di Gasly. Da ottavo, Carlos scatta undicesimo, alle spalle del suo compagno di squadra che guadagna una posizione. Più grave l’infrazione è stata quella di Hulkenberg, magnifico secondo dietro a Verstappen, che ha permesso alla Haas di partire per la prima volta nella fila di testa da quando è impegnata nel circus.

Il tedesco non rallenta quanto dovuto quando è esposta la bandiera rossa per il botto della McLaren di Piastri. Infrangere quel divieto costa 10 posizioni, ma Nico viene graziato e gli appioppano solo 3 caselle, forse anche per non rovinargli completamente la sorprendente performance. Stessa sorte per impeding a Tsunoda e Stroll per aver dato fastidio nel loro giro buono rispettivamente a Hulkenberg e Ocon. Al via Verstappen scatta bene e si trascina dietro anche Hamilton che scavalca le Aston Martin di Alonso. Quarto Russell con l’altra Mercedes. I ferraristi si avviano ad intermittenza: Charles conquista una posizione, Carlos la perde ai danni di Perez. Nonostante il messicano abbia una monoposto uguale a quella dell’extraterrestre, lo spagnolo si riprende con determinazione quello che era suo.

A Montreal, si sa, non è facile superare e il gruppone precede in fila indiana con i primi quattro che si staccano dagli altri. Proprio il pilota che chiude il pokerino, in uscita di una curva veloce, picchia forte con il retrotreno danneggiando anche l’ala anteriore. Entra la safety car che festeggia il mezzo secolo per consentire di ripulire dai rottami e molti dei protagonisti si fermano per smarcare i pneumatici in quella che potrebbe essere anche l’unica sosta. La Ferrari tira dritto, al pari di Perez che è partito con le bianche hard, mentre quasi tutti gli altri si erano avviati con le medium. Il podio virtuale conserva le posizioni, in quarta, quinta e sesta salgono rispettivamente Leclerc, Sainz e la seconda guida della Red Bull.

Nella ripartenza Lewis ostacola Alonso e, forse per evitare la penalizzazione, non resiste all’assalto dello spagnolo. Sorprendente Russell che, nonostante una botta da safety car, torna in pista con i meccanici che gli cambiano mezza macchina senza fargli perdere nemmeno un giro. Intorno a metà gara anche le vetture di Maranello passano sulle hard, mentre i primi tre, avendo il tempo, effettuano la seconda sosta per essere più tranquilli nel finale. Il 7 volte campione del mondo e super Max ritornano alle medie, mentre il nonnetto di Oviedo insiste con le hard. Le posizioni sono definite, ma la battaglia si infiamma a distanza. L’olandese volante controlla senza esagerare, il baronetto britannico guadagna su Fernando.

Per la prima volta quest’anno le Rosse sorprendono sul passo gara, riuscendo a tenere il ritmo dei migliori: RB, Mercedes e Aston. A 10 giri dal termine l’inglese è a poco più di un secondo dall’alsaziano e promette scintille ma l’esperto driver potrebbe essersi lasciato le gomme per rispondere all’assalto finale. Negli ultimi giri i Cavallini, almeno su questo tracciato, tengono con facilità il passo delle monoposto migliori, confermando di aver trovato quell’alchimia che cercava Vasseur per dare un nuovo volto alla stagione. Una base solida su cui lavorare. Perez si ferma a cambiare le gomme e toglie, sotto la bandiera a scacchi, il giro veloce alle Freccia di Lewis.

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Lunedì 19 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 21-06-2023 09:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA