Avezzano da scoprire e da gustare: le esperienze da non perdere in 2 giorni, in occasione della tappa 9 del Giro d'Italia

Arte, archeologia, natura, escursioni insolite ma anche buona tavola e ottimi vini: tutto in un fine settimana fra gli Appennini della Marsica

Avezzano pronta per accogliere il Giro d'Italia
di Maria Serena Patriarca
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Venerdì 10 Maggio 2024, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 08:37

Tutto è pronto, ad Avezzano (in provincia di L’Aquila) per accogliere, domenica 12 maggio, la tappa 9 del Giro d'Italia, che vedrà i ciclisti impegnati in un percorso di 214 km, con un dislivello di 1.300 m, da Avezzano a Napoli. Il centro della città è già adornato con ombrellini rosa e con le immagini di Bartolomeo, l’orsetto mascotte dell’attesa kermesse sportiva su 2 ruote. L’evento ciclistico può diventare l’occasione, per gli amanti della maglia rosa e non, per programmare un weekend in questa ridente cittadina abruzzese, che si presta ad una “2 giorni” all’insegna dell’arte, dell’archeologia, della natura e dell’enogastronomia d’eccellenza a km zero. Senza dimenticare il brivido di esperienze di viaggio insolite, che vi catapulteranno nel mondo del mistero.

Il centro di Avezzano pronto per il Giro d'Italia, e la mascotte Bartolomeo

Trampolino di lancio per gli esploratori della Marsica

Avezzano si colloca al cuore della Marsica, zona storico geografica adagiata sul bordo nord occidentale della conca del Fucino, dominata, sul versante settentrionale, dal Monte Velino. La città rappresenta un esempio di resilienza, e oggi ci appare così come si è risollevata dal devastante terremoto del 1915. Segnate in agenda una tappa al Castello Orsini Colonna, attualmente sede di eventi culturali, al Santuario della Madonna di Pietraquaria, al Palazzo Municipale (esempio di architettura neogotica), alla Cattedrale di San Bartolomeo, tra le più grandi dell'Abruzzo, e in piazza Cavour per ammirare il monumento dedicato a Vito Taccone, campione del ciclismo negli anni ’60, nato proprio ad Avezzano, detto il “Camoscio d’Abruzzo” per la sua grande passione per le scalate in montagna.

Panoramica di Avezzano con il Castello Orsini

Sentirsi speleologi per un giorno: escursione nei Cunicoli di Claudio

I Cunicoli di Claudio, in una zona naturale appenninica di grande bellezza (specialmente in primavera, con la fioritura delle orchidee selvatiche di colore viola) a breve distanza dal centro di Avezzano, sono una meraviglia ingegneristica dell'epoca romana, fondamentale per il prosciugamento del lago Fucino, e promossa dall’imperatore Claudio. Si tratta di cunicoli calcarei, realizzati sotto il Monte Salviano, con un interessante sistema di pozzi: un’opera di ingegneria unica, lunga più di 5 km nel complesso (ma i visitatori ne percorrono solo alcuni tratti), tanto più se si considera che risale a quasi 2000 anni fa. I Cunicoli di Claudio si possono visitare con visite guidate prenotabili sulla pagina Facebook della Soprintendenza ABAP (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo).

Le visite sono organizzate in gruppi di massimo 15 persone, e ognuno dei partecipanti indossa un caschetto simile a quello degli speleologi: consigliati scarpe tipo trekking e giaccone, per proteggersi dal clima umido e fresco all’interno. Nel corso della visita si ha davvero il brivido di entrare (in maniera comunque agevole, attraverso corridoi attrezzati) nelle viscere della terra, per esplorare una destinazione ancora poco nota eppure davvero affascinante e avvolta da una patina di mistero. A breve distanza dai Cunicoli uno stop over lo merita il “Madonnone” e l’Incile del Fucino: l'infrastruttura idraulica voluta da Alessandro Torlonia nell’Ottocento, dominata da una gigantesca statua dell’Immacolata. L'Incile, il cui impianto è tuttora funzionante, è gestito dal Consorzio di Bonifica Ovest e le aperture al pubblico dipendono dalle condizioni meteorologiche (info: www.bonificaovest.it).

Cunicoli di Claudio

Sulle tracce di misteriose “donne guerriere”: scoprire i dischi di bronzo all’Aia dei Musei

In quello che un tempo fu il Mattatoio di Avezzano, oggi sorge il fulcro museale della città, che comprende il Museo del Prosciugamento del Fucino (pensate che, al pari della realizzazione del Canale di Suez, il prosciugamento del Lago del Fucino è stata la più grande opera idrica a livello mondiale) e il Museo Lapidario Marsicano. Suggeriamo di non perdere la mostra archeologica “TerraLevis”, dedicata alle necropoli della Marsica, con un suggestivo e raffinato letto funerario e, soprattutto, i misteriosi Dischi di Bronzo del VII secolo a.C. ritrovati nelle sepolture femminili, il cui arcano ancora non è stato completamente svelato, tanto da far ipotizzare persino l’esistenza di una casta di donne guerriere tra i fieri Marsi. Fra le lapidi in mostra al Museo, una è considerata un “pezzo da 90” dell’archeologia a livello internazionale: si tratta della Lapide di Poppaedia, della II metà del primo secolo a.C., dove sono incisi infradito femminili, un beauty case ante litteram e addirittura un vezzoso ombrellino.

Dischi di Bronzo delle Necropoli della Marsica

Contemplare il tramonto ad Alba Fucens, dalla collina sacra al dio Apollo

A pochi km da Avezzano, nell’area del comune di Massa d’Albe, non perdete l’esperienza di visitare Alba Fucens all’ora del tramonto quando, complice il caleidoscopio di colori della luce solare che spazia dall’arancio intenso, al rosa, al giallo vivo, l’area archeologica e l’anfiteatro di questa che fu una delle più antiche colonie militare dei Romani (fondata nel 303 a.C.) assume un fascino unico nel suo genere. I resti della colonia romana, in posizione strategica, sono sovrastati dai ruderi di un borgo medievale “fantasma” e dal castello Orsini. Alba Fucens è anche un delizioso borgo abitato da poco più di 100 abitanti. Prenotando telefonicamente ai numeri 0863 23561 o 340 6255973 si può visitare la meravigliosa Chiesa di San Pietro in Alba Fucens, del XIII secolo, con uno stupefacente ambone altamente simbolico, dai motivi cosmateschi. Dell’epoca romana, ad un occhio attento non sfuggono alcune incisioni sulle pareti della chiesa, di cui una raffigurante una testa umana, e l’altra una nave da guerra. All’esterno è ancora visibile una colonna originaria del Tempio di Apollo del III scolo a.C. che, prima dell’edificazione della chiesa, sorgeva su questa panoramica collina.

Tramonto ad Alba Fucens

Sapori contadini e gusto: Avezzano a tavola, ecco gli indirizzi più golosi

Un fine settimana ad Avezzano è sinonimo di full immersion nella buona cucina e nei sapori di un tempo. Le famose patate IGP del Fucino costituiscono una punta di diamante culinaria di questo territorio. Fra le mete golose da segnare nel vostro taccuino di viaggio? Il ristorante Orlandi, se amate la cucina casereccia creativa a base di tartufo (fra i primi, gli gnocchi con ragù di 3 carni, polvere di porcini e tartufo fresco locale), l’Osteria di Corrado, dove fra l’altro si possono assaggiare le famose pallotte cacio e ova fatte in casa, con sugo di pomodoro filtrato e Provolone del Monaco, e l’Antica Osteria Tiro a Segno: qui una particolare attenzione viene data alle erbe culinarie genuine della tradizione, come nei maltagliati di grano Senatore Cappelli e cicoria “matrona” (particolare cicoria selvatica della zona) o nella frittata con aglio orsino (erba depurativa molto amata dagli orsi marsicani, che la consumano al risveglio dal letargo). Se amate il gelato artigianale l’indirizzo da non perdere è Gelaterie Duomo, in piazza Duomo. Non lasciate Avezzano senza le caratteristiche pagnotte con le patate bollite nell’impasto, sfornate ogni giorno al Forno Conte, in piazza Tommaso da Celano. Se volete degustare ottimi vini locali, l’indirizzo è la Cantina del Fucino, nelle immediate vicinanze di Avezzano, regno di spumante brut Pecorino, Montepulciano, Chardonnay.

Antipasto tipico all'Antica Osteria Tiro a Segno

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