Fentanyl nell’eroina: Perugia, nuova indagine sulla droga in città

Vertice ieri in prefettura, il prefetto Gradone: «Al lavoro per scandagliare le sostanze sequestrate e capire se ci sono altre dosi pericolose»

Preparazione e spaccio di stupefacenti a Fontivegge di Perugia
di Michele Milletti
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 16:43

PERUGIA – «Ci troviamo di fronte a un elemento di novità che non può non preoccupare. È importante per questo fare fronte comune, come del resto in questa provincia si è abituati da tempo, per riuscire a inquadrare nel modo migliore questo fenomeno». Sono le parole del prefetto Armando Gradone al termine del vertice di ieri in prefettura che ha di fatto dato il via alla nuova indagine sull’eroina in città.

Un’indagine col doppio compito di toglierne il più possibile dalle strade ma anche di analizzarla ancora più nel dettaglio, per capire se le tracce del Fentanyl (potente anestetico il cui uso mescolato all’eroina negli Usa ha provocato tantissimi morti) ritrovate nella dose consegnata qualche settimana fa da una donna risultata in cura al Serd di Terni agli operatori dell’Unità di strada Perugia a Fontivegge siano solo un caso oppure ci sia in giro una partita di eroina killer.

Nei giorni scorsi il procuratore capo Raffaele Cantone ha ufficialmente aperto un fascicolo d’indagine per spaccio, contro ignoti, dopo che anche le analisi dell’Istituto superiore della sanità sul campione di dose consegnato a Perugia hanno mostrato la presenza di un 5% di Fentanyl nella composizione della dose.

Secondo quanto si apprende, la dose sarebbe stata acquistata in strada a Perugia e probabilmente proprio da qualche spacciatore nella zona intorno alla stazione, ma tutti gli accertamenti sono ancora in corso. L’incontro di ieri consegue all’attivazione del Piano nazionale di prevenzione contro l'uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici, ovvero all’allerta a livello 3 diramata dal Ministero della salute in vista dell’innalzamento della soglia di attenzione in tutti i settori potenzialmente esposti, anche mediante l’imprescindibile sensibilizzazione dei cittadini, e in special modo della popolazione giovanile, sulla pericolosità della sostanza.

«Si dovranno scandagliare meglio le sostanze sequestrate - aggiunge ancora il prefetto Gradone - per verificare l’eventuale ulteriore presenza di questo tipo di composizione negli stupefacenti.

Ci sono indagini in corso e questo incontro è servito anche per rafforzare l’interscambio, che del resto è sempre continuo, ognuno per le proprie competenze».

Massimo impulso, insomma, sarà dato all’attività di analisi sulle sostanze stupefacenti rinvenute/sequestrate sul territorio, che saranno a tale scopo inviate presso i laboratori specialistici della polizia scientifica e del locale comando provinciale dell’arma dei carabinieri.

«Convergenti valutazioni, infine, sono state espresse dai partecipanti all’incontro in ordine all’importanza di un immediato riferimento alle autorità competenti di ogni elemento di possibile rilievo per lo sviluppo di mirate attività d’indagine, a salvaguardia della salute propria e della collettività - fa sapere la prefettura in un comunicato-. L’andamento delle misure disposte sarà oggetto di costante monitoraggio del Comitato».

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