La Volkswagen ID.3

ID.3 show, la rivoluzione elettrica è arrivata. VW lancia il modello che vuole diventare un riferimento come Maggiolino e Golf

di Sergio Troise
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ROMA - Avete presente il Maggiolino e la Golf? Più che semplici automobili sono stati (la Golf lo è ancora) capitoli significativi della storia della mobilità di due secoli, il 900 e questo in corso. Da oggi hanno un’erede destinata a recitare il medesimo ruolo: si chiama ID.3, è la prima Volkswagen nata per essere elettrica, il primo modello di una nuova famiglia contraddistinta dalla sigla ID, che vuol dire Design Intelligente, dove il termine design non indica esclusivamente lo stile, ma l’intero progetto. Un progetto innovativo, anzi rivoluzionario, che parte già dalla costruzione in una fabbrica a zero impatto ambientale ed è mirato a promuovere la mobilità a emissioni zero nel segmento di maggior volume.

Presentata nel settembre del 2019 al Salone di Francoforte, e forte già di 30.000 ordini in prevendita, la prima Volkswagen nata full electric è ora acquistabile ad un prezzo d’ingresso vicino ai 30.000 euro, che potrà ridursi ulteriormente grazie agli incentivi governativi (fino a 6000 euro, in caso di rottamazione). Un prezzo interessante, soprattutto in considerazione del fatto che siamo in presenza di un prodotto sofisticato e ricco di contenuti, che include automazione, sistemi di assistenza e sicurezza, collegamento in rete personalizzato. Insomma, tutto ciò che fa di un’auto un avanzato prodotto hi-tech. Volkswagen, tra l’altro, assicura anche un contributo di 600 euro per l’acquisto di una wallbox e la possibilità di ricaricare gratis in tutta Europa attraverso una tessera dedicata o un’applicazione per smartphone. E’ riconosciuta, inoltre, una garanzia di 8 anni o 160.000 km per la batteria.

E’ possibile ordinare la ID.3 in tre diversi allestimenti - 1ST Edition, 1ST Plus e 1ST Max - che si distinguono tra loro per le dotazioni via via più ricche e più costose, con prezzi che possono arrivare fino a 40.000 euro. Tutte le ID.3 sono disponibili in tre colori metallizzati (bianco ghiaccio, grigio e turchese) e in un’unica tinta pastello (grigio luna). La base di partenza è un’auto di dimensioni compatte, che ricorda la Golf, ma dalla quale la ID.3 si distingue non poco, soprattutto per la capacità di sfruttare tutto lo spazio libero messo a disposizione da un veicolo elettrico nato su una specifica piattaforma (la modulare MEB), con motore e trazione posteriori.

Cuore dell’innovazione è ovviamente il sistema di propulsione a emissioni zero, costituito da un’unità elettrica con potenza di 150 kW/310 Nm in grado di spingere l’auto fino alla velocità massima di 160 km/h, con passaggio da 0 a 60 in 3,4 secondi. A fornire energia è una batteria, sistemata nel sottoscocca, con capacità di 58 kWh, che assicura fino a 420 Km di autonomia nel ciclo WLTP e può essere ricaricata a una presa da 11 kW (corrente alternata) a 100 kW (corrente continua). Secondo le informazioni fornite dalla Casa, con la ricarica in corrente continua è possibile recuperare in 30 minuti un’autonomia di 290 km. Interessante anche un altro valore comunicato dal costruttore: grazie al posizionamento di motore e trazione al retrotreno, l’auto assicura grande maneggevolezza, comportandosi nella guida in città come un’utilitaria di piccole dimensioni (il diametro di sterzata è di 10,2 metri). Gli ingegneri di Wolfsburg assicurano anche che grazie al baricentro basso e ad un’attenta distribuzione dei pesi (in tutto 1700 kg) “l’auto può vantare un handling simile a quello di un’auto da corsa”.

Ciò detto, la ID.3 è un’auto a 4 porte e 5 posti lunga 4.261 mm, larga 1.809 e alta 1.552, con un passo di 2.765 mm. Il vano bagagli dietro la seconda fila di sedili misura 385 litri e l’abitabilità si profila più che buona. In casa Volkswagen definiscono lo spazio dedicato ai passeggeri “open space” e sottolineano che si tratta di “un luogo libero e arioso”. In effetti non c’è un tunnel centrale e l’abitacolo è davvero ampio.

Ma ciò che segna un autentico punto di svolta è l’anima digitale della ID.3, auto sempre connessa alla rete e impreziosita da dotazioni specifiche e insospettabili, come l’head-up display con realtà aumentata (AR), che proietta sul parabrezza informazioni relative alla navigazione e agli assistenti di guida, dando però l’impressione che siano visualizzate alcuni metri davanti alla vettura, nel mondo reale. Sul modello entry level non è fornito di serie; lo è invece il cockpit innovativo, che mette il conducente in condizione di ricevere tutte le informazioni importanti sul nuovo display touch, posizionato centralmente con uno schermo da 10 pollici.

Altra novità interessante è l’inedito ID.Light, un sistema di luci dinamiche interne che interagiscono con chi sta al volante, fornendo informazioni su diverse funzioni dell’auto. Non manca, tra gli elementi d’interazione, il sistema di comandi vocali. Esternamente, invece, si fanno notare i fari LED Matrix con tecnologia IQ.LIGHT, che con il loro aspetto e la capacità di muoversi, per esempio verso il conducente quando si avvicina all’auto, ricordano l’occhio umano.

Inutile dire che a questa ricca lista di “valori aggiunti” vanno sommati dotazioni e dispositivi ADAS che ormai si trovano su tutte le auto di recente generazione, dall’avviamento senza chiave al climatizzatore automatico bizona, dal cruise control adattivo al controllo di corsia, dal lettore dei limiti al park assist, dalla frenata automatica al monitoraggio della pressione pneumatici.

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Lunedì 13 Luglio 2020 - Ultimo aggiornamento: 15-07-2020 16:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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