La Czinger 21C V Max

Pebble Beach, lo show delle supercar. L’esclusiva località californiana è il palcoscenico delle vetture di lusso più ambito del mondo

di Nicola Desiderio
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PEBBLE BEACH - In principio era un club riservato a pochi al quale si accedeva solo per invito. Poi il Concorso di Eleganza di Pebble Beach è diventato la vetrina del lusso, il luogo dove, oltre a far passerella alle più belle e costose vetture d’epoca, esporre automobili contemporanee capaci di incarnare ideali come la velocità, la potenza e l’esclusività. Ma soprattutto, di far staccare assegni pesantissimi a chi se le può permettere. Per gli altri ci sono le suggestioni del passato, delle grandi imprese tecniche e sportive e dei luoghi dei romanzi di Kerouac, Miller e Steinbeck trasformati, una volta all’anno dal 1950, in un salone dell’automobile all’aperto che incrocia più eventi e più generazioni, come un gigantesco “restomod” sulle rive dell’Oceano Pacifico. Così ha fatto Aston Martin che ha presentato due scoperte d’autore con motore V12 5.2 da 700 e più cavalli: la V12 Vantage Roadster (249 unità) e la DBR22, one-off ispirata alla DBR1 con la quale Carrol Shelby vinse nel 1959 la 24 Ore di Le Mans.
Tre anni prima il pilota texano aveva guidato la Ferrari 410 Sport Spider Scaglietti che Sotheby’s in questi giorni ha battuto a 22 milioni di euro.

E sono molte altre le auto del Cavallino che hanno partecipato al concorso vero e proprio, ma quest’anno a vincere è stata una Duesenberg J Figoni Sports Torpedo del 1932. E a proposito di Le Mans, gli organizzatori della corsa francese hanno presentato a Pebble Beach il trofeo per l’edizione del centenario: un metro e mezzo di coppa tra le auto vecchie e nuove di marchi che a Le Sarthe hanno costruito il loro mito. Tra questi la Porsche che ha presentato la sua nuova 911 GT3 RS e ha raccolto con la 911 Sally Special, ispirata al film d’animazione “Cars”, ben 3,6 milioni di dollari in beneficienza. L’Audi ha fatto fare passerella alla S1 E-tron Quattro Hoonitron di Ken Block ispirata alla Quattro S1 che dal 1985 al 1987 vinse la Pikes Peak mentre la Lamborghini ha presentato la nuova Urus Performante da 666 cv, fresca del record per Suv proprio sul tracciato della famosa cronoscalata che si corre in Colorado. Bugatti e Bentley hanno dato l’addio ideale a due veri e propri monumenti meccanici. La casa francese ha infatti presentato la W16 Mistral: 99 unità da 5 milioni l’uno per la scoperta che monta l’ultimo W16 8 litri quadriturbo da 1.600 cv con lo stile delle Bugatti elettriche del futuro. Missione analoga è stata assegnata alla Bentley Mulliner Batur: 18 pezzi da 1,65 milioni (di sterline) che celebrano il W12 6 litri da 740 cv vestendolo con le forme delle auto elettriche di Crewe che vedremo dal 2025.

In tale consesso a rappresentare l’Inghilterra vittoriana dell’automobile non poteva mancare la Rolls-Royce che, in attesa di mostrare la sua prima elettrica, ha portato al debutto americano la Phantom Series II. Hanno messo in bella mostra il loro futuro ad emissioni zero anche la Maserati, con la GranTurismo Folgore, e la Dodge Charger Daytona SRT che prefigura la prossima evoluzione della muscle car americana dotata di uno “scarico elettrico” in grado di sparare il suono artificiale di un V8 a 126 decibel. Elettrica è anche la Acura Precision EV concept, che prefigura un modello pronto nel 2024, la Lincoln L100 che apre fianchi e tetto per permettere la migliore accessibilità ed elettrica è diventata anche la DeLorean per la quale il “ritorno al futuro” si chiama Alpha5. È chiaramente l’erede della mitica DMC-12 che ha fissato il suo mito nel famoso film del 1985 e, così come allora, ha uno stile italiano visto che quella fu firmata da Giorgetto Giugiaro e questa dalla Italdesign. Ne faranno 88, come le miglia orarie necessarie a fare il salto nel tempo nella finzione cinematografica.

Italdesign è autrice anche dello stile della Deus Vayanne, esotica hypercar elettrica austriaca da 1.640 kW che sarà prodotta in soli 99 esemplari. Anche la Lucid Air Sapphire, con oltre 900 kW e tre motori, sfida le leggi della fisica e del marketing grazie agli elettroni mentre si affidano ancora agli ottani altre supercar come la McLaren Solus, monoposto da videogioco diventata “giocattolo” per soli 25 gentleman driver: V10 5.2 da 840 cv e oltre 10.000 giri/min per meno di 1.000 kg e tempi in pista da auto da corsa. Nate per la velocità pura sono la Hennesey Venom F5, la Czinger 21C V Max, la SSC Tuatara Striker e la Koenigsegg CC850: 1.385 cv e altrettanti chilogrammi per celebrare i 20 anni del costruttore svedese e i 50 del suo fondatore, Christian von Koenigsegg. Tutte capaci di superare (e non di poco) i 400 km/h, tutte accorse a Pebble Beach per ostentare cavalli, risvegliare le passioni e diventare sogni.

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Sabato 3 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 20-10-2022 18:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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