La gamma elettrica di Renault

L’auto elettrica secondo Renault: “Break even lontano, ma andiamo avanti”

di Sergio Troise
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PARIGI - Un’auto compatta come la nuova generazione della Zoe, con autonomia aumentata a 400 km, e un concept avveniristico come Trezor, spinto dal motore da 350 cv della monoposto Renault di Formula E: sono le “elettrostar” dello stand francese al Salone di Parigi, testimonianze credibili dello stato dell’arte e del futuro prefigurato dal marchio della losanga in materia di auto a zero emissioni, ovvero le autentiche protagoniste del Salone francese.

Tra i primi a “scendere in campo”, sulla base del piano varato sin dal 2008 da Carlo Ghosn, capo dell’alleanza Renault-Nissan, i francesi sono più che mai interessati allo sviluppo del programma anche per l’ondata ecologista che ha investito il Paese, dove il governo medita di sospendere gli incentivi in tutta la Francia persino alle ibride (escluse le plug-in) a partire dal 2017, per concentrare sulle auto 100% elettriche tutte le risorse, ovvero bonus da 6.300 euro per l’acquisto, più superbonus da 3.700 se si rottama un’auto diesel con almeno dieci anni. Se non bastasse, il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, prevede di bandire totalmente il diesel dal 2020.

Lo scenario globale, tuttavia, è ancora confuso. Se è vero, infatti, che entro il 2020 la media di emissioni in Europa dovrà scendere a 95 gr/km (con gravi problemi per molti diesel dell’attuale generazione), manca uniformità di normative e infrastrutture su scala globale (con diversità enormi tra mercati come la Cina, gli Usa, l’Europa, l’America Latina); per chi si è concentrato sullo sviluppo dell’elettrico (e anche del plug-in) permangono inoltre costi di produzione elevati e mancanza di redditività, e si sono accumulati gravi ritardi nella maggioranza dei mercati, in testa l’Italia, dove la quota dell’auto elettrica è ferma allo 0,6% (pochissimo, anche se non troppo distante dal resto del mondo).

Dei problemi dell’auto a zero ermissioni e del suo potenziale di sviluppo ha parlato a Parigi Eric Fountain, responsabile del comparto “auto elettriche” di Renault. Con sano realismo, il manager francese ha fatto il punto sulla situazione ammettendo che “il break even è ancora lontano”, ma confermando comunque che “questa è la direzione giusta”. Qui di seguito l’intervista.

A che punto siamo con l’avanzata dell’auto elettrica?

“La tecnologia si sviluppa e al Salone di Parigi i progressi fatti dall’auto a zero emissioni sono sotto gli occhi di tutti. Ora c’è anche più competizione tra i costruttori, che mettono in mostra proposte nuove, seguendo la strada che noi di Renault abbiamo intrapreso da tempo, certi di avere in mano le armi giuste per affrontare le sfide di un mercato in evoluzione”.

Quante auto elettriche avete venduto finora?

“Abbiamo venduto centomila unità nel mondo, concentrando però la nostra attenzione sull’Europa, dove circola il 95% della nostra produzione di auto elettriche. Delle nostre proposte (Zoe, Twizy, Kangoo) la più venduta è la Zoe, con l’80% delle preferenze. A Parigi l’abbiamo portata in una versione aggiornata, che porta l’autonomia omologata a 400 km, il doppio rispetto al modello di lancio (300 km l’autonomia reale, ndr)”.

Chi acquista un’auto elettrica come la Zoe?

“Non ci crederete, ma la Zoe viene richiesta per il 50% da gente che vive in campagna. Noi pensavamo il contrario. Evidentemente nella casa fuori città è più facile sistemare la ricarica. E poi, se si percorrono 30, 40 o 50 chilometri per andare in città, si ammortizzano i costi facilmente”.

Come avete risolto il problema dell’autonomia?

“La grande sfida era disporre di più energia nello stesso contenitore, per non gravare su pesi e spazio disponibile. Lo abbiamo fatto con celle del tutto simili alle precedenti, ma di forma molto schiacciata, sistemate all’interno di moduli simili a scatole di scarpe. Il risultato di tutto ciò è l’aumento di energia, la conferma dei volumi e un aggravio di peso di appena 20 kg”.

Dove vengono prodotte le batterie?

“Ci riforniamo da LG, che produce celle e moduli. Renault provvede poi all’assemblaggio nello stabilimento di Le Mans. Una squadra di ingegneri specializzati ha trascorso sei mesi nell’azienda fornitrice, in modo da ottimizzare il lavoro”.

A quando una riduzione dei costi di produzione, e dunque del prezzo finale al cliente?

“Con centomila auto su quattro modelli siamo ancora lontani dal break even. La situazione è migliorata, ma siamo lontani dai valori dei modelli tradizionali. Per il momento siamo concentrati sulla stabilizzazione dell’autonomia e sulla riduzione dei costi. Ma non dipende solo da noi costruttori”.

Intende dire che la politica ha un ruolo decisivo?

“Certamente. Oggi in alcuni paesi sono previsti incentivi per l’auto elettrica, in altri no. C’è disuguaglianza e incertezza. Potrebbero essere anche ridotti gli incentivi attualmente in vigore, e noi dovremmo essere pronti a ridurre costi e prezzi. Intanto le colonnine di ricarica presenti in Europa sono soltanto 80.000. Ne servono molte di più, e c’è bisogno di maggiore attenzione all’evoluzione tecnologica”.

Che cosa vuol dire?

“Che noi di Renault abbiamo realizzato, con la Zoe, un’auto a zero emissioni molto simile a un’auto normale, di aspetto rassicurante e con prestazioni che non creano problemi per l’autonomia e per i tempi di ricarica. Ora siamo avanti anche con la connettività, che è un valore importante, tanto che potrà bastare una app per smartphone o un badge per pagare una ricarica di energia, magari connettendosi anche con l’orologio. Grazie alle tecnologie più avanzate c’è anche la possibilità di monitorare le strade percorse, con un vantaggio possibile per le assicurazioni. Ma intanto in Europa ci sono zone in cui auto elettrica e progresso ad essa collegato sono ancora lontani”.

E fuori dall’Europa?

“La Cina è al momento il primo mercato del mondo per l’auto elettrica. Quindi faremo qualcosa per sbarcare in Cina con Renault e anche con Dacia. Nel lungo periodo laggiù serviranno veicoli accessibili, non solo Tesla e simili, quello non è il nostro lavoro”.

Realizzerete anche un crossover elettrico?

“Se il mercato segnalerà risposte positive lo faremo. Per ora non lo sappiamo ancora”.

E’ possibile ipotizzare una Renault ibrida plug-in?

“Io mi occupo solo di auto elettriche, ma oggi la soluzione ibrida è valida e accessibile. Valuteremo con calma”.
 

 


 

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Sabato 5 Novembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 06-11-2016 16:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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