L'Audi V10 R8 Spyder

Audi R8 Spyder: un concentrato di tecnologia e piacere di guida per la supercar da 540 cv

di Sergio Troise
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BARCELLONA - Dopo l’anteprima al Salone di New York e la passerella estiva al Salone all’aperto del Valentino, a Torino, arriva finalmente la nuova Audi V10 R8 Spyder, versione decappottabile della R8 Coupé: una supercar ad altissime prestazioni, destinata a fare concorrenza – per esplicita dichiarazione della Casa di Ingolstadt - a un mostro sacro come la Porsche 911 Turbo Cabriolet.
 

 

Con la rivale Porsche l’Audi condivide la vocazione alle prestazioni estreme abbinata alla trazione integrale e al piacere del plein air, ma dalla tedesca di Zuffenhausen si distingue per un design più aggressivo ed emozionale e, soprattutto, per la motorizzazione, affidata in questo caso al noto V10 FSI 5,2 litri da 540 cv/540 Nm, raro esempio di rinuncia al turbo a favore dell’aspirato: la potenza è identica, ma Porsche utilizza un motore 6 cilindri di 3,6 litri sovralimentato.

In listino a 184.400 euro, nel nostro Paese la nuova Audi R8 Spyder non sarà – com’è logico immaginare – un’auto da grandi numeri (in Italia le supercar di questo tipo si vendono col contagocce) ma contribuirà a rafforzare l’immagine di Audi Sport, filiazione hi-tech della Casa di Ingolstadt da sette mesi affidata alle cure di Stephan Winkelmann, manager italo-tedesco per sedici anni a capo di Lamborghini, la factory di Sant’Agata Bolognese di proprietà proprio dell’Audi.

La nuova Audi R8 V10 Spyder si distingue dalla coupé per la capacità di combinare l’eccezionale potenza con il piacere della guida a cielo aperto. Un piacere esaltato dalla capote in tessuto sistemata su una sofisticata intelaiatura in materiale ultraleggero, con parti in carbonio (il peso è di appena 44 kg), che si apre e si chiude grazie ad un comando elettroidraulico che può funzionare anche con l’auto in movimento, fino a 50 km/h. Il lunotto, incassato nella paratia, fuoriesce e rientra tramite questo meccanismo. Se tutti i cristalli sono sollevati, il vento scorre sopra le teste di guidatore e passeggero senza generare eccessive turbolenze nell’abitacolo.

L’unico problema è costituito dagli ingombri: una volta ripiegata, la capote “scompare” infatti in un vano ricavato tra l’abitacolo e il motore posteriore/centrale, sottraendo spazio alle spalle dei sedili. Pertanto, se sulla coupé c’è la possibilità di sistemare qualcosa alle spalle degli schienali, sulla Spyder bisogna accontentarsi del piccolo portabagagli anteriore (appena 112 litri) dove può entrare soltanto una valigetta.

Sul piano estetico la nuova R8 Spyder si distingue poco dalla coupé, con la quale condivide l’aspetto estremamente aggressivo, caratterizzato dal frontale con la griglia single frame a disegno tridimensionale, dall’abitacolo piuttosto avanzato, dal lungo cofano posteriore a copertura del V10, e dalla fiancata resa riconoscibile dal caratteristico sideblade (disponibile in vari colori o anche in carbonio “naturale”). Segno di distinzione inconfondibile anche il lungo taglio nella portiera, una sorta di lama affilata che regala slancio alla silhouette. Riesce ad essere aggressiva anche la coda, dove spiccano paraurti e diffusore ridisegnati e verniciati in nero titanio opaco: i terminali di scarico, di forma trapezoidale, spuntano dalla grigliatura nera, in perfetta armonia con altre parti ben riconoscibili come gli spoiler e le grandi prese d’aria anteriori.

Sul piano strutturale la due posti scoperta dell’Audi è stata costruita facendo largo uso di materiali utili a contenere il peso, che per un’auto scoperta, con un motorone 10 cilindri e la trazione integrale è un problema non da poco. Le dimensioni sono leggermente diverse da quelle del modello uscente, con quasi impercettibile riduzione della lunghezza e aumento della larghezza. Lo scheletro è costituito dallo Space Frame di nuova generazione, con struttura in alluminio e carbonio; l’intelaiatura è stata rinforzata soprattutto a livello di longarine sottoporta, montante anteriore e cornice del parabrezza (di un bel colore metallico). La Casa assicura che questi metodi di costruzione hanno consentito di ridurre del 10% il peso dei singoli componenti e dichiara per la carrozzeria appena 208 kg, a fronte di una rigidità torsionale cresciuta del 50% rispetto al modello precedente. Tutto ciò premesso, la massa a vuoto è di 1.720 kg, mentre il peso a secco è di 1.612 kg, valori apprezzabili ma non certo da record.

Il meglio della nuova supercar di casa Audi lo si apprezza al volante. L’abbiamo guidata in Spagna per circa 300 km, tra Barcellona e le strade della Costa Brava, in parte sotto la pioggia, in parte con il sole (e dunque con capote aperta). E abbiamo avuto conferma di quanto promesso dal costruttore: la nuova Audi è una supercar utilizzabile senza problemi anche nell’uso quotidiano, capace di regalare sensazioni pari a quelle di un’auto da corsa, ma anche di muoversi nel traffico senza impacci. Ciò lo si deve ad accorgimenti tecnici come il sistema cylinder on demand, ovvero la possibilità di tagliare 5 cilindri quando l’auto si muove a velocità ridotta nel traffico. E non solo: in fase di rilascio scatta anche la funzione “veleggiamento” con il taglio automatico della trazione e del flusso di benzina, mentre ad ogni sosta ai semafori e negli ingorghi scatta lo Start&Stop.

La Casa può dichiarare dunque consumi medi dell’ordine di 11,7 litri/100 km con emissioni di CO2 di 277 gr/km. Rispetto alla precedente R8 Spyder il consumo è inferiore di 1,6 litri/100 km e la CO2 risulta ridotta di 33 gr/km. Tutto ciò, disponendo di 15 cv in più e di una coppia superiore di 10 Nm.

Quanto alle prestazioni, sono vicinissime a quelle della sorella chiusa. Spinta, come detto, dal medesimo motore V10 FSI da 540 cv/540 Nm la nuova Audi R8 Spyder scatta da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi (un decimo più della coupé) e raggiunge (ove consentito) la velocità massima di 318 km/h (320 la coupé). Il comportamento dinamico, nonostante il peso non proprio da libellula, è di altissimo livello, grazie alla buona distribuzione dei pesi stessi e alla trazione integrale quattro, rivisitata dai tecnici Audi per ottimizzare l’integrazione con il cambio S tronic a 7 marce e con tutti i sistemi di assistenza alla guida come il Drive Select. Un ruolo importante lo svolge anche il differenziale autobloccante meccanico sull’assale posteriore.

Rollio e beccheggio sono illustri sconosciuti, e ciò nonostante l’auto non è rigida come la sorellastra Lamborghini Huracan (c’è chi definisce la supercar tedesca “una Lambo vestita da Audi”). La R8 Spyder riesce a rivelarsi anzi sufficientemente confortevole pur assicurando un comportamento dinamico da sportiva autentica, con ingressi in curva precisi, sicuri, e reazioni mai scomposte quando si schiaccia a fondo l’acceleratore in uscita di curva. E’ insomma un’auto potentissima ma educata, capace di non tenerti in apprensione come altre supercar difficili da guidare. Ciò lo si deve alla struttura stessa dell’auto, ma anche – com’è facile immaginare – alle assistenze elettroniche che vigilano su eventuali eccessi di confidenza, rischiosi soprattutto sul bagnato.

La posizione di guida è ottimale. Le regolazioni per il sedile (elettriche) e per il volante (comando manuale) rendono agevole la ricerca della migliore postura (se non si è molto alti), mentre il virtual cockpit con display da 12,3 pollici e grafica 3D rende la strumentazione di facile lettura, semplice, chiara, immediata e, soprattutto, personalizzabile: agendo su un tasto sistemato sul volante è possibile infatti scegliere se privilegiare la mappa del navigatore, relegando contagiri e tachimetro ai lati, oppure se tenere il contagiri bene in vista al centro, relegando le informazioni del navigatore a destra e il tachimetro a sinistra.

Tramite il Drive Select dal volante è possibile anche regolare l’impostazione di guida in base alle esigenze o alle preferenze del momento, calibrando a piacimento le “risposte” del telaio, del motore, del cambio. Tra le regolazioni possibili, anche quella dello scarico, che – vale la pena sottolinearlo – emette un sound inebriante.

Quanto al cambio, l’S tronic 7 marce doppia frizione può essere utilizzato sia in funzione automatica sia agendo sui paddles al volante per la selezione sequenziale. Grazie al comando elettrico (by wire) le cambiate sono fulminanti e le sensazioni che si hanno in progressione sono simili a quelle di un’auto da competizione. E, se si eccede, scatta il limitatore, a protezione della meccanica. Ciò detto, nei percorsi misti, tra curve e controcurve, risulterebbero più comodi paddles di dimensioni maggiori.

Nella dotazione di serie, oltre al Drive Select, troviamo un nuovo climatizzatore, il sistema di navigazione MMI plus con MMI touch, pacchetto luci interne a LED, assistente di parcheggio, Bluetooth, Audi Music con 2 interfacce USB e collegamento WLAN, rivestimenti in pelle nappa e servosterzo elettromeccanico. Tra i molti optional disponibili ci sono i nuovi proiettori a LED con tecnologia laser, il volante sportivo multifunzionale in pelle con 4 satelliti di comando a tre razze, appiattito nella parte inferiore, i sedili di forma più avvolgente.

Nella gamma colori, oltre al “solito” grigio metallizzato Audi, vistosissime verniciature rosse e gialle, ma anche un elegante verde scuro abbinato ad impeccabili interni tabacco, che esaltano la perfezione costruttiva e la cura dei dettagli tipica della produzione Audi. Ciò grazie al lavoro svolto nell’azienda manifatturiera Audi Böllinger Höfen, vicino a Neckarsulm, dove personale altamente qualificato costruisce ogni unità con cura artigianale.

Le prime consegne della nuova Audi V10 R8 Spyder avranno inizio a novembre, come detto al prezzo di 184.400 euro. Un prezzo adeguato al rango della vettura e tuttavia passibile di aumenti non indifferenti nel caso si acceda alla (lunga) lista degli optional, che prevede anche le sofisticate sospensioni elettroidrauliche. Possibile che più in là arrivi anche una versione Plus (come già per la Coupé) con potenza supplementare (610 cv) e comportamento dinamico ancor più esaltante. Sarebbe l’arma giusta per continuare a confrontarsi con Porsche, visto che nella gamma della rivale diretta c’è la 911 Turbo S Cabriolet da 580 cv.

 

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Domenica 16 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 18:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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