PARIGI - Il mondo dell’auto, come è noto, è diviso in due emisferi: da un lato le auto generaliste, più o meno alla portata di tutti; dall’altro la cosiddetta categoria premium, fatta di vetture lussuose, costose, elitarie. Bene, quando un costruttore del primo emisfero si spinge ai confini del suo recinto, si dice che «s’è avvicinato al mondo premium». In tal modo s’identifica dunque la categoria superiore come un vero e proprio punto di riferimento, l’apice cui si deve tendere per migliorare stile, tecnica, dotazioni.
 

Tra i primi ad aver occupato a buon diritto l’emisfero premium della categoria Suv, affermandosi come indiscusso “punto di riferimento”, i tedeschi di Audi si sono ora cimentati in un esercizio tutt’altro che scontato, di cui s’è avuta prova sotto i riflettori del Salone di Parigi. Nella scintillante vetrina francese la casa degli anelli ha esibito infatti la nuova generazione della Q5, dimostrando che l’asticella del “punto di riferimento” si può alzare ancora.
E non poco. Più sportivo, più versatile, con motori in grado di esaltare potenza ed efficienza e chicche hi-tech come le sospensioni pneumatiche con regolazione elettronica e una poderosa batteria digitale fatta di sistemi di assistenza alla guida in funzione della sicurezza e della connettività, il Suv tedesco ha ridefinito gli standard di riferimento del segmento rendendo credibili le parole pronunciate dai vertici del marchio.

Per ritornare in campo con armi adeguate a fronteggiare i rivali di sempre e tenere lontani i generalisti più ambiziosi, a Ingolstadt hanno varato un piano che ha imposto scelte impegnative, come l’investimento da oltre un miliardo di euro richiesto dall’apertura di una nuova fabbrica in Messico, nello stato di Puebla, dove la nuova Q5 viene costruita. Lunga 4,66 metri (2 cm più del modello uscente) ma abbastanza più stretta (1,89 contro 1,93), alta 1,66, la nuova Q5 guadagna un cm nel passo (a vantaggio degli occupanti) ma, soprattutto, riduce il peso di circa 90 kg Il frontale conferma la riconoscibilità del marchio, con calandra cromata e nuovi fari; distintivi anche i passaruota dalla bombatura accentuata. Interessante l’aerodinamica, con Cx di 0,30.

I posti a sedere sono 5 e il vano bagagli ha una capacità compresa tra 550 e 610 litri (con gli schienali abbattuti si arriva a 1.550). Non mancano comodità come l’apertura elettrica del portellone e addirittura la possibilità di abbassare l’auto per agevolare le operazioni di carico e scarico. Tutta da definire la gamma per l’Italia, tuttavia è probabile che saranno disponibili 5 linee di allestimento e che a bordo della Q5, tra dotazioni di serie e optional, non mancheranno né il necessario né il superfluo: basti dire che al buio la luce diffusa nell’abitacolo sarà disponibile in trenta diversi colori e che tra gli optional c’è un tablet da 12,5 pollici. Al lancio saranno proposte tre motorizzazioni: TDI da 163 e 190 cavalli e 2.0 TFSI da 252 cavalli. La 2.0 TDI da 150 cavalli e il potente 3.0 TDI da 286 cavalli saranno introdotti successivamente. Al miglioramento dell’efficienza contribuiscono anche i nuovi cambi: non tanto il manuale a 6 marce, quanto l’S tronic a 7 rapporti e il tiptronic a 8 (solo con il 3.0 TDI).

Gli automatici integrano infatti una funzione di disaccoppiamento del motore mirata alla riduzione dei consumi. Decisivo, per le trazioni integrali, il ruolo della tecnologia “ultra” già sperimentata su altri modelli Audi. L’Audi Drive Select e l’Adaptive Air Suspension promettono 7 diverse modalità di marcia e la regolazione dell’altezza da terra su 5 livelli. Per il diesel V6, invece, viene fornito a richiesta un differenziale sportivo sull’assale posteriore. La commercializzazione partirà a inizio 2017 in Germania, subito dopo nel resto d’Europa. Presto per conoscere i prezzi, anche se si ipotizza una entry level (con il TDI 150 cv) da 45.500 euro.