Anche in quest'edizione del FuoriSalone del Mobile la Casa tedesca è protagonista sul palcoscenico di Milano con i suoi concept Q2 e h-tron ma soprattutto con le idee innovative del suo effervescente laboratorio cittadino

All'Audi City Lab si esplora la realtà #untaggable: idee geniali non catalogabili

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MILANO - Vite straordinarie, inimitabili e idee geniali talvolta non catalogabili dentro stereotipi rigidi: alla prima serata dell'Audi City Lab milanese si è parlato di tutto ciò che è #untaggable. Il segreto del successo? secondo Giovanni Perugino, responsabile marketing di Audi, «Bisogna smettere di interrompere quello che piace alla gente e incominciare a essere quello che la gente vuol vedere.

Il futuro? La 25esima ora: tempo guadagnato al volante e restituito agli automobilisti grazie alla guida autonoma».  L'effervescente dibattito di apertura della Design Week di Audi, tenuto presso la Torre Velasca, ha visto protagonisti il sociologo Francesco Morace, il direttore creativo Marcelo Burlon, l'uomo di tv Carlo Freccero ma anche Guido Guerzoni, professore dell'Università Bocconi, Daniele Doesn't matter creativo e Giovanni Petrosino, responsabile marketing Audi. Ognuno di loro ha portato interessanti testimonianze di esperienze di vita fuori dagli schemi, in una serata all'insegna, appunto, dell'hashtag #untaggable.

Con la Torre Velasca illuminata di rosso, dal rosso dei Quattro anelli di Ingolstadt, si è aperta così l'edizione 2016 di City Lab. Anche in quest'edizione del FuoriSalone del Mobile la Casa tedesca è protagonista sul palcoscenico di Milano con i suoi concept Q2 e h-tron ma soprattutto con le idee innovative del suo effervescente laboratorio cittadino. Idee vive, per dibattiti interattivi, grazie alla Twitter #BlueRoom, uno spazio che tramite il noto social network ha permesso di vivere un'esperienza social «immersiva» e unica, con domande dal pubblico e da casa rivolte ai protagonisti del talk, che potranno essere replicate nelle prossime serate utilizzando gli hashtag #AudiCityLab, #untaggable e #AskTheUntaggables.

Fabrizio Longo, numero 1 di Audi Italia, ha sottolineato lo spirito dell'iniziativa, ispirata da «momenti che diventano contenitori per parlare di idee, non solo di auto, con persone che permettono di approfondire il concetto untaggable, non etichettabile. In questo e nei prossimi incontri tratteremo temi estremamente diversi fra loro ma accomunati da un nuovo modo di interpretare l'energia.

Dibattiti multidisciplinari, con protagonisti eclettici, perchè a noi piace alimentare le idee con l'ascolto, che è poi il significato in latino di Audi. Il tutto con l'aiuto di Gilda Bojardi, direttrice del periodico Interni, uno dei motori del FuoriSalone».  Moderato da Massimo Russo, condirettore de La Stampa, il dibattito ha toccato vari argomenti, che hanno sottolineato la forza dell'innovazione e dello spirito delle «untaggable people», persone che «guidano il futuro». 

Francesco Morace ha sottolineato cosa comporta per la società la presenza delle untaggable people. «Le persone sono imprevedibili e non si può immaginare cosa succederà fra 20 anni. La società però che nel futuro potrà cambiare il mondo sarà quella basata sulle relazioni». E lo farà nel segno di due parole: «Rilevanza e credibilità: i consumatori vogliono essere riconosciuti, ecco la rilevanza. E per essere riconoscibili non basta essere visibili ma bisogna essere credibili. E questo crea gli untaggable, persone che vogliono essere riconosciute per la loro unicità, per quello che fanno, per quello che amano». 

Marcelo Burlon, direttore creativo e dj, ha sottolineato l'importanza della socialità, virtuale e reale e del «divertimento nella vita che è la vera scuola». Filosofia e idee condite in conclusione dalla grande ironia, di Carlo Freccero. «Il segreto dell'industria immateriale? Contaminare le idee unendo più cose che funzionano, ed è un concetto proprio anche dell'industria dell'automobile».
 

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Mercoledì 13 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 21-04-2016 11:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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