L'ex campione di F1 Jenson Button correrà a Le Mans con una Rebellion

Stelle sulla Rebellion in LMP1 anche Button. Ci saranno pure gli ex vincitori Lotterer e Jani

di Alberto Sabbatini
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LE MANS - I nomi di spicco sono tanti: quello di Jenson Button, ex compagno di squadra di Alonso in McLaren. E poi Bruno Senna, nipote del leggendario Ayrton. Oppure Juan Pablo Montoya, fiero avversario di Schumacher in F1 quindici anni fa. E tanti altri campioni delle ruote coperte. Anche iridati, come Lotterer e Jani ex vincitori della 24 Ore quando erano nelle squadre ufficiali Audi e Porsche. Sono loro i piloti che animeranno il resto della 24 Ore di Le Mans, quelli che guidano i prototipi P1 e P2 e che gareggeranno per le posizioni di rincalzo dietro le due superfavorite Toyota.

Metà della griglia di 60 auto in corsa alla 24 Ore è fatta di Prototipi: otto della classe LMP1 e venti di classe LMP2. Dietro i codici che identificano i Prototipi di Le Mans, si nascondono le complicate regole di una corsa che deve far battagliare fra loro per creare spettacolo, vetture di categorie e prestazioni differenti. La due Toyota appartengono alla classe LMP1 Hybrid (che sta per Le Mans Prototipi 1) mentre a completare la griglia ci sono altri 8 Prototipi non ibridi. Il regolamento della 24 Ore favorisce i P1 ibridi ma non sfavorisce esageratamente gli altri.

La Toyota avrà il vantaggio di una maggior autonomia fra un rifornimento e l’altro. A conti fatti, le due Toyota TS050 ufficiali dovrebbero coprire 11 giri di gara tra una sosta e l’altra contro i 10 delle altre P1. Un vantaggio non indifferente in una gara di 24 ore dove si fanno circa 35 pit stop, perché significa risparmiare almeno una o due soste nell’arco della corsa. Ovvero qualche prezioso minuto che conta moltissimo nella classifica finale. Fra le otto P1 non ibride in gara gli avversari più pericolosi per Toyota sono le due Rebellion schierate da un team svizzero, basate su telai Oreca e motori Gibson che hanno a bordo piloti di altissimo livello.

La Rebellion n.1 conta su due campioni del mondo della categoria come il tedesco Lotterer e lo svizzero Jani, affiancati da Bruno Senna. Tra i protagonisti in P1 c’è pure l’ex di F.1 Jenson Button, al volante di una delle due SMP motorizzate AER, la n.11. In realtà il telaio della SMP è l’italianissimo Dallara ribattezzato con la sigla del proprietario del team. Si tratta di auto veloci con equipaggi competitivi, specie quella di Button a fianco del quale c’è anche un altro ex di F1, il russo Petrov.

Nella classe LMP2, che sono vetture circa 10 secondi al giro più lente delle P1, la lotta invece sarà combattutissima perché si tratta di una categoria monotipo dalle prestazioni livellate. Il motore delle P2 è uguale per tutti, il V8 inglese Gibson, e ci sono tre costruttori di telai: Dallara (tre vetture), la francese Ligier (otto macchine) e la francese Oreca, che fornisce 9 team e gode dei favori del pronostico della classe. Su una delle Dallara c’è anche un equipaggio quasi tutto italiano: quello della Cetilar n.47 di Lacorte-Sernagiotto e del brasiliano Nasr.

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Venerdì 15 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 08:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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