La nuova Bmw M8

BMW, un ritorno prestigioso: non solo Formula E. Con la M8 da protagonisti a Le Mans

di Nicola Desiderio
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LE MANS - Bentornata BMW. Era dal 2011 che una vettura di Monaco non calcava Le Mans, da quando la M3 GT2 fece prima la pole position nella categoria GT2 e poi finì al terzo posto bissando l’affermazione di classe ottenuta con la 328 nel 1939. Le altre due vittorie di BMW a Le Sarthe sono state assolute ma, in qualche modo, “anglizzate”: la prima fu nel 1995 con la McLaren F1 GTR guidata da Dalmas/Lehto/Sekiya, la seconda invece arrivò nel 1999 con il terzetto Dalmas/Martini/Winckelock che guidava la formidabile V12 LMR realizzata insieme alla Williams. L’arma della BMW per il grande ritorno si chiama invece M8 GTE e sarà salutata a Le Mans dal debutto del modello di serie da cui deriva, la nuova Serie 8 Coupé cui seguirà anche la Grand Coupé a 4 porte. Anche in questo caso si tratta di un ritorno, visto che la Serie 8 (ma solo a 2 porte) è già esistita nel decennio 1989-’99 prima di cedere il passo alla Serie 6 della quale la nuova “otto” prenderà il posto, anche in altre competizioni.

La M8 tutto sembra tranne un’auto da corsa perché è lunga 5 metri, ha il motore davanti all’abitacolo e 4 comodi posti circondati di lusso e tecnologia, ma a Monaco sanno quello che fanno ed è da febbraio del 2016 che stanno lavorando a quella che il direttore di BMW Motorsport, Jens Marquardt definisce «l’auto da corsa più vicina alla serie che abbiamo mai fatto». Le sfide tecniche più importanti erano l’aerodinamica e il peso.

La casa tedesca le ha affrontate con uno studio approfondito in galleria del vento, l’adozione estesa di materiali leggeri già applicati alle auto di serie, come l’alluminio e la fibra di carbonio, e infine con l’utilizzo di una nuova tecnica di stampa a 3D per ricavare forme complesse (anche per i potentissimi fari a Led) limitando l’impatto alla bilancia. Il risultato è notevole: solo 1.220 kg che, visto il peso di 1.268 kg assegnato dalla FIA attraverso il BoP, permette alla GTE di posizionare la zavorra in modo da avere un bilanciamento del tutto simili a sportive pure come Ferrari, Ford e Porsche che pure hanno un passo più corto e una sezione frontale inferiore. E le prestazioni si sono viste. Al debutto nel campionato IMSA americano – dove è gestita in pista dal Team RLL capeggiato da un certo Bobby Rahal, che ha vinto 3 campionati CART e una 500 miglia di Indianapolis – alla 24 Ore di Daytona ha preso un quinto e nono posto, ma già alla 12 Ore di Sebring la M8 ha raggiunto il suo primo podio con un 2° posto, la pole position e il giro più veloce in gara.

A Long Beach una è arrivata 5^ e l’altra si è dovuta ritirare mentre era in testa, invece a Mid-Ohio ha conquistato la seconda pole della stagione ed un 2° e 7° posto in gara. Anche il debutto nel WEC è stato positivo con le due vetture gestite dal Team MTEK, capeggiato da Ernest Koors, che hanno conquistato 5^ e 8^ posizione.
A colpire gli avversari a Spa-Francorchamps è stato il V8 4 litri biturbo, ridotto di cilindrata dal 4,4 litri di serie, che dichiara una potenza di almeno 500 cavalli e ne avrà anche qualcuno in più da sfruttare a Le Mans grazie al BoP. Per i piloti, la BMW è andata sul sicuro affidandosi a elementi già in scuderia e impegnati da altri campionati.

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Venerdì 15 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 08:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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