La Polestar 2

Polestar, mi manda Volvo: un’espansione progressiva

di Cesare Cappa
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Il marchio Polestar non è ancora tra quelli considerati ampiamente conosciuti. Di fatto prende forma proprio dall’esperienza Volvo, e sin dal suo debutto ha fatto del lusso e dell’elettrificazione un mantra da seguire. Il brand mira ad aumentare le sue vendite annuali a 290.000 veicoli entro la fine del 2025 con l’espansione nei mercati esistenti e nuovi e l’introduzione di tre nuovi modelli. Entro la fine del 2023 Polestar dovrebbe essere già presente in 30 mercati, attualmente sono 14. Nella prima metà del 2022, Spagna, Portogallo, Irlanda e Israele saranno i primi nuovi mercati ad essere aggiunti. Nell’evoluzione del brand, che ricordiamo essere all’interno del portafoglio di marchi del Gruppo cinese Geely, si è deciso di procedere a piccoli passi. La direzione viaggia sul binario dell’elettrico, ma solo pochi anni fa, quando fece il suo debutto con il modello Polestar 1, la soluzione scelta fu quella dell’ibrido plug-in. Oggi la coupé sportiva è giunta al termine del suo ciclo di vita, nonostante il debutto avvenuto solamente poco più di due anni fa. Il suo preciso compito era quello di aprire la strada alle nuove generazioni di modelli Polestar. 

Di fatto quella sportiva era provvista di un 4 cilindri in linea sovralimentato abbinato a 2 motori elettrici, che producevano 85 kW di potenza ciascuno. Disposti uno per asse, garantivano la trazione sulle quattro ruote. Il sistema erogava una potenza complessiva di circa 630 cv e ben 1.000 Nm di coppia motrice. Poi, l’evoluzione ha preso il sopravvento e la Polestar 1 ha ceduto il posto alla più recente Polestar 2. Entriamo nell’ambito dell’elettrico puro, ma soprattutto si passa dal genere coupé sportiva a quello berlina. Una degna rivale di Tesla Model 3. L’auto è disponibile in tre diverse varianti. La versione Long Range, provvista di doppio motore elettrico (e quindi a trazione integrale) ha una potenza complessiva di 300 kW (408 cv) 660 Nm di coppia motrice, e batteria da 78 kWh. Quanto basta per garantire un’autonomia di 450-480 km. In ambito Long Range, quindi con accumulatore da 78 kWh, esiste pure la versione a motore singolo (Single Motor): la potenza scende a quota 170 kW (231 cv) e la coppia a 330 Nm, ma l’autonomia supera la soglia dei 515-540 km.

Le variante di accesso si chiama Standard Range. Anche in questo caso è presente un solo motore elettrico, ma se la coppia rimane invariata (330 Nm) è la potenza a scendere ancora di quota: 165 kW (224 cv). La batteria del modello Standard Range ha una capacità di 64 kWh, l’equivalente di 420-440 km di autonomia. Sull’ulteriore sviluppo del portafoglio prodotti, Polestar ha recentemente confermato alcuni dettagli sui modelli in arrivo. Già noto è il Suv elettrico Polestar 3, che sarà costruito negli Stati Uniti insieme alla Volvo XC90 elettrica. Questo veicolo è previsto nel 2022 e dovrebbe avere un’autonomia prevista di oltre 600 chilometri. In termini di prezzo, la Polestar 3 sarà simile a una Porsche Cayenne. Sarà seguito nel 2023 da un altro Suv elettrico, la Polestar 4, e da una GT sportiva a 4 porte, la Polestar 5.

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Martedì 30 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 27-12-2021 09:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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