Il Suzuki DF40A

Suzuki Marine protagonista a Genova con il piccolo DF40A Ari e il grande DF300B

di Sergio Troise
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GENOVA - Suzuki Marine ha presentato a Genova due novità importanti, posizionate su fasce di mercato agli antipodi: una dedicata al comparto “senza patente”, l’altra alle potenze più elevate. Sono il DF40A Ari e il DF300B. Il primo è un 3 cilindri 12 valvole di 943 cc 40 cavalli derivato dal più potente DF60AV; il secondo è una sorta di versione depotenziata del DF350A, il fuoribordo più potente e performante della gamma Suzuki, con 6 cilindri a V e cilindrata di 4,4 litri. In entrambi i casi si tratta di prodotti all’avanguardia per tecnologia, contenimento dei pesi, prestazioni, efficienza.

Cominciamo dal piccolo senza patente, e sveliamo subito perché si chiama Ari, parolina sconosciuta a noi italiani: tradotta dal giapponese vuol dire formica. E la formica, com’è noto, è un animaletto straordinariamente forte, che per fare le provviste di cibo è in grado di trasportare un peso anche trenta volte superiore alla propria massa corporea. “I nostri ingegneri – è stato spiegato – proprio a questo hanno mirato: creare un motore forte, in grado di spingere barchini e gommoni anche di dimensioni superiori alla media dei senza patente e carichi di tutto ciò che può servire per una giornata di svago al mare. In tal modo abbiamo creato le condizioni per montare il nostro motore anche su battelli di 21 piedi, mentre in genere con 40 cavalli di potenza non si va oltre i 19”.

Il nuovo 40 cavalli ARI si distingue anche per la compattezza e per il peso contenuto (112 kg), a tutto vantaggio del rapporto peso/potenza e dei valori di coppia. Tre cilindri piuttosto che quattro vuol dire anche avere un motore con meno parti meccaniche in movimento, quindi minori attriti e anche minori costi di manutenzione. Aspetto, quest’ultimo, che sul DF40A ARI viene amplificato dall’adozione di una catena di distribuzione in luogo della tradizionale cinghia in gomma: un valore aggiunto, questo, che rende il senza patente Suzuki unico sul mercato.

Derivato, come detto, dal DF60AV, il nuovo 40 cavalli giapponese ne eredita, con buona parte della meccanica, anche il piede denominato High Energy Rotation, sistema che consente al battello (che sia una barca o un gommone) di planare rapidamente e di mantenere la velocità di planata col classico filo di gas, senza stress e senza incidere sui consumi. Secondo i dati forniti dal costruttore, rispetto al classico DF40A l’ARI riesce ad assicurare una spinta superiore del 42%, migliorando l’efficienza del fuoribordo in accelerazione addirittura del 12%. Ciò detto, la casa assicura consumi contenuti grazie alla presenza del sistema a combustione magra Lean Burn, ormai immancabile sui motori Suzuki di ultima generazione.

Fra le dotazioni di questo piccolo fuoribordo meritano di essere ricordate l’Easy Start, che prevede l’avvio del motore in modo del tutto automatico a seguito dell’inserimento della chiave e del suo posizionamento nella posizione di start; il Tilt Limit che previene il sollevamento eccessivo del fuoribordo sullo specchio di poppa; il Troll Mode, grazie al quale è possibile gestire il regime minimo di rotazione modificandolo di 50 giri/minuto a partire dal minimo e fino a 1.200 giri; l’alternatore ad alta capacità da 19 A in grado di generare già al di sotto dei 1.000 giri una corrente di 11,5 A (dunque, in grado di alimentare la strumentazione elettronica di bordo).

Il nuovo 40 cavalli giapponese arriverà in Italia a metà marzo 2020 ma è già ordinabile in vista della prossima stagione. Nella fase di lancio viene proposto a meno di 7.000 euro, con una promozione che prevede fino a 800 euro di sconto. Molto di più, ovviamente, costerà il DF300B presentato in contemporanea a Genova. In questo caso si tratta, come detto in apertura, di una versione ridotta del top di gamma DF350A, con cui condivide l’architettura V6 e buona parte della meccanica, compreso il sistema della doppia elica controrotante denominato Dual Prop: un valore aggiunto in grado di fare la differenza in termini di efficienza e di prestazioni, anche su imbarcazioni di una certa stazza.

Il nuovo Suzuki DF300B si basa dunque sul blocco motore 6 cilindri da 4,4 litri del DF350A, che ne fa l’unità termica di maggior cubatura fra i V6 da 300 HP oggi presenti sul mercato. Proprio in virtù della sua cilindrata offre valori di coppia da primo della classe e – assicura il costruttore – “grazie al rapporto di compressione di 10,5:1 è in grado di assicurare anche un notevole risparmio di carburante e grande affidabilità, pur assicurando accelerazioni e velocità di punta notevoli” (ovviamente in rapporto anche alle dimensioni, al peso e alle qualità idrodinamiche dell’imbarcazione su cui viene montato, ndr).

Altra fiche tecnica da sottolineare, che rafforza l’unicità del Suzuki DF300B, è data dal sistema di aspirazione di cui è dotato, pure in questo caso mutuata dal più grande DF350A. Con il fratello maggiore, insomma, il nuovo Suzuki da 300 cavalli condivide praticamente tutto tranne la cilindrata e il prezzo (29.900 euro in nero, 30.100 in bianco, Iva inclusa). In perfetta sintonia sono anche i valori sulle emissioni, e infatti la filiazione italiana della casa giapponese rammenta che “i motori Suzuki sono conformi agli standard emessi dal parlamento europeo e in America hanno ricevuto la valutazione di tre stelle Ultra Low Emission dal California Air Resources Board”.

“Con questo motore – dice Paolo Ilariuzzi, direttore commerciale di Suzuki Marine Italia – andiamo incontro a una clientela in crescita, che privilegia l’adozione di fuoribordo anche su barche e gommoni di dimensioni importanti, preferendoli agli entrobordo. Con il nuovo 300 siamo certi di poter soddisfare una buona parte del mercato italiano, dove le consegne avranno inizio a febbraio 2020. Ma è bene ricordare – sottolinea Ilariuzzi - che le scelte per il 2020 vanno fatte ora. L’esperienza ci insegna che la nostra fabbrica non può andare oltre certi ritmi produttivi e il rischio è che le consegne slittino poi a fine stagione, come purtroppo è avvenuto in alcuni casi con il motore da 350 cavalli”.

Un po’ oscurati dalle due novità più importanti, hanno debuttato a Genova anche altre new entry targate Suzuki: nel comparto dei piccoli fuoribordo trasportabili si sono visti per la prima volta gli inediti DF9.9BE, con sistema di avviamento elettrico, e DF15AT, con guida scatola telecomando e tilt elettrico. Si tratta di motori destinati a installazioni su piccoli natanti come i tender, utilizzabili come fuoribordo ausiliari di imbarcazioni più grandi, oppure come motori per barche a vela. Entrambi sono sviluppati sulla base della stessa unità termica 4 Tempi, un bicilindrico in linea di 327 cc.

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Domenica 22 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 24-09-2019 17:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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