La nuova Suzuki Baleno sarà esposta al salone di Francoforte

Baleno, la nuova citycar Suzuki:
spazio e tecnologia in quattro metri

di Nicola Desiderio
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​FRANCOFORTE - Suzuki Baleno, così si chiama la nuova 5 porte lunga 4 metri che si posizionerà al di sopra della Swift mettendo la casa giapponese in condizione di battagliare ad armi pari con le concorrenti europee in uno dei principali segmenti in Europa, indubbiamente il più importante in Italia.

Non ci eravamo già sentiti? Chi ha buona memoria ricorderà che il nome non è nuovo e si riferisce ad un modello venduto a cavallo degli anni 2000 anche con il marchio Maruti e con carrozzeria due volumi, wagon e tre volumi in diversi mercati con nomi diversi. Una scelta che non stupisce, visto che Suzuki spesso ha preferito andare sul sicuro sulle denominazioni dei modelli, pur cambiandone connotazione o destinazione: ha fatto lo stesso con la Vitara e con la Alto prima che venisse sostituita dalla Celerio che, a sua volta, ha messo in pensione anche la Splash. La Swift ha dunque le ore contate? Poco probabile, visto che si tratta comunque di un modello globale, di successo e con una personalità spiccata.

Figlia della iK-2 e non solo. Non serve invece buona memoria per accorgersi delle somiglianze tra la nuova Baleno e la iK-2, il concept che la prefigurava solo qualche mese fa al Salone di Ginevra e, scorrendo il catalogo storico dei modelli Suzuki, la nuova arrivata ricorda anche la Ignis, ma con un accento sicuramente più dinamico, soprattutto per le proporzioni e per l’andamento dei fianchi e della linea di cintura.

Quel che è sicuro è che invece la nuova Baleno è un’auto che segna davvero un punto di rottura con il passato perché è costruita su una piattaforma modulare completamente nuova, che consente un risparmio di peso di ben il 15%, maggiore rigidità e protezione in caso di urto, con maggiore comfort sospensivo ed acustico e, al tempo stesso, con uno spazio interno ai vertici della categoria. La nuova piattaforma è destinata ad essere la base per altri modelli e anche il punto fermo di una strategia che prevede la riduzione da 4 a 3 piattaforme globali.

Mille 3 cilindri, turbo ed ibrido. mille La Suzuki ha fatto le cose in grande anche per i motori, che sono altrettanto inediti e appartenenti alla nuova famiglia Boosterjet. Cilindrata e frazionamento sono un classico per Suzuki ovvero 3 cilindri mille, ma stavolta, al pari della concorrenza più qualficata, ci sono il turbocompressore e l’iniezione diretta, con prestazioni ed efficienza in grado di confrontarsi con i pari di Ford, General Motor, Hyundai e Volkswagen con un asso nella manica in più.

I nuovo Boosterjet sono infatti predisposti per essere accoppiati con il sistema mild hybrid denominato SHVS (Smart Hybrid Vehicle Suzuki) che si avvale di un motogeneratore integrato che dialoga con una batteria agli ioni di litio per essere alimentato e recuperare l’energia fornendo così coppia e potenza supplementari riducendo al contempo consumi ed emissioni. Per saperne di più non serve che attendere un mese o poco più.

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Mercoledì 19 Agosto 2015 - Ultimo aggiornamento: 11-02-2016 17:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA