Il Cuv della Borgward durante i collaudi finali

Torna la Borgward: con l'aiuto dei cinesi
il nipote del fondatore rilancia l'azienda

di Mattia Eccheli
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​STOCCARDA - Marchio e sviluppo tedesco, risorse e produzione cinesi. La rinascita di Borgward, il marchio teutonico fondato negli anni Venti che ha prodotto oltre un milione di auto, era stata annunciata al Salone di Ginevra 2015 e già al Salone di Francoforte 2015 debutterà il primo modello.

La storia del brand è legata a Isabella, il modello più celebre, ma anche a P100, la prima auto fabbricata in Germania ad essere equipaggiata con sospensioni pneumatiche. Il modello del rilancio di Borgward sarà un Suv, anzi, un Cuv (cross utility vehicle) che secondo indiscrezioni dovrebbe misurare attorno ai 4,7 metri di lunghezza. Tanto che i manager del gruppo contano di renderne disponibile anche una versione a sette posti.

La seconda vita di Borgward è legata a Christian, nipote del fondatore, Carl F.W. Borgward, che mezzo secolo dopo la fine della produzione ha trovato le risorse necessarie per realizzare il suo sogno di adolescente assieme al suo socio Karlheinz L. Knöss, con trascorsi in Saab e Daimler. Il progetto coinvolgerebbe attualmente un migliaio di ingegneri tra Cina e Germania e dovrebbe comportare l'impiego fino a 2.500 addetti entro la fine del 2016.

Ulrich Walker, amministratore delegato di Borgward, è un ex manager di spicco di Daimler, colosso per il quale era stato anche responsabile di smart per l'Asia ed è forse uno dei garanti sul fronte cinese. Gli investitori del Regno di Mezzo sono quelli di Foton, che già ha una joint venutre con la Stella per la produzione di veicoli industriali commercializzati con il marchio Auman. Foton è una controllata di BAIC, quarto colosso cinese dell'auto che collabora con Hyundai, oltre che con Mercedes-Benz.

Il programma di espansione prevede il lancio di almeno un paio di nuovi modelli l'anno per il cui design Borgward si è affidata all'ex matita di Saab, il 53enne norvegese Einar Hareide. Walker ha assicurato che la società è ormai prossima all'avvio della produzione (entro la fine dell'anno nello stabilimento di Pechino) e che anche sul fronte dei motori è tutto pronto, anche se mancano i dettagli. I primi modelli Borgward sono destinati a debuttare sul mercato della Cina già nel 2016 e poi in altri mercati emergenti come quelli di Brasile o India. Solo in un secondo tempo è prevista la commercializzazione in Europa.

L'obiettivo annunciato è ambizioso: 800.000 vicoli entro il 2020. Almeno in teoria, non un marchio di nicchia. E nemmeno per tutti, visto che dovrebbe trattarsi di un brand premium, estremamente attento anche alla mobilità alternativa ed alle soluzioni “connesse” (multiple interaction”). Anche nella sede: come quartier generale è stato scelto il City Gate di Stoccarda dove, informano i prospetti, l'edificio a 11 piani offre “prospettive uniche” per società “con obiettivi fuori dall'ordinario”.

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Lunedì 24 Agosto 2015 - Ultimo aggiornamento: 22-02-2016 12:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA