La Suzuki Vitara 140V

Suzuki sempre avanti. L’ultima trovata: energia riciclata fra “mild” e “full”

di Piero Bianco
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Suzuki è storicamente un marchio leader del 4x4, grazie all’evoluzione costante della tecnologia AllGrip disponibile anche su una citycar di segmento A come la Ignis. Ma dal 2016 il marchio giapponese brilla per un’altra intuizione che ha contribuito alla crescita sul mercato. «Siamo stati i primi – ricorda il presidente di Suzuki Italia, Massimo Nalli – a lanciare la tecnologia mild-hybrid che aiuta a ridurre consumi ed emissioni migliorando le prestazioni. Poi abbiamo incrementato l’offerta con tutte le tipologie di ibrido. E oggi siamo il solo marchio non luxury a offrire nel nostro Paese una gamma completamente elettrificata».

Suzuki esplora in effetti tutte le soluzioni tecnologiche. Si parte dal “mild” a 12 V di Ignis e Swift, si sale all’evoluzione dello stesso ibrido “leggero” con batteria a 48 V che ha debuttato su Vitara e S-Cross, oltre che sulla Swift Sport. C’è l’ibrido classico (formula Toyota) che spinge la station wagon Swace, e il plug-in (con batteria da 355 V) adottato dall’ammiraglia Across. Ultima novità tecnologica, molto interessante, è l’Hybrid 140 V appena presentato per la Vitara, che così offre due diversi tipi di elettrificazione. Si tratta di una via di mezzo intelligente tra il mild-hybrid e il full-hybrid a cui più si avvicina, consentendo per brevi tratti mobilità a emissioni zero.

L’iconico Suv Suzuki (3,8 milioni di unità vendute nel mondo, 125mila in Italia) utilizza un nuovo motore 1.5 DualJet, un nuovo cambio robotizzato Ags e un nuovo sistema ibrido con motogeneratore da 24,6 kW e batteria di trazione da 140 V. La potenza complessiva è di 102 cv, che salgono a 115 in combinazione con il motogeneratore elettrico. L’architettura è studiata anche per mantenere inalterato il funzionamento del sistema di trazione 4WD AllGrip (offerto in opzione). Il modulo ibrido integra il pacco batterie costituito da 56 celle da 2,5V per una capacità totale di 840Wh, la centralina di gestione, l’inverter per convertire la tensione continua in trifase per alimentare il motogeneratore, oltre al sistema di raffreddamento ad aria.

Il modulo non penalizza l’abitabilità, straordinaria per una vettura lunga soltanto 4,18 metri. La batteria principale alimenta il motogeneratore collegato tramite il riduttore ad un albero parallelo all’albero primario del cambio, per garantire trazione sia in maniera autonoma sia in combinazione con il motore termico. Eroga fino a 24,6 kW con una coppia equivalente a 152,7 Nm. In fase di frenata o rallentamento funge invece da generatore per ricaricare la batteria 140 V. A questa si affiancano altre due batterie, una al piombo 12 V nel vano motore e una al litio 12 V sotto il sedile del guidatore: servono per gestire l’Integrated Starter Generator con funzioni di motorino di avviamento e alternatore.

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Venerdì 1 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 28-05-2022 10:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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